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Russia, c’è ancora un Lenin che farà  decidere se il Nuovo Testamento sia «estremista»
NEWS 9 Novembre 2016    

Russia, c’è ancora un Lenin che farà decidere se il Nuovo Testamento sia «estremista»

di Nina Achmatova

 

Il 16 novembre a Vyborg, vicino San Pietroburgo, si terrà un’udienza del tribunale cittadino su un caso che riguarda l’esame del Nuovo Testamento e del libro dei Salmi per determinare se sono o meno letteratura estremista. Nel luglio scorso, i Gideons – organizzazione cristiana evangelica che distribuisce copie della Bibbia e Nuovi Testamenti gratuitamente – volevano importare in Russia Bibbie e libri dei Salmi che già distribuisce nel Paese da anni. La dogana di Vyborg, però, ha chiesto un esame linguistico da parte di esperti sui testi sacri, prima di lasciarli entrare nel territorio della Federazione russa. Poco dopo, uno dei responsabili del servizio doganale, Serghei Lenin, ha spiegato che il rifiuto di far passare il materiale era legato al fatto che non era stata presentata documentazione attestante che i libri trasportati non avessero un contenuto estremista, come prevede la legge.

Come riporta il portale Religia i Pravo, il legale della missione dei Gideons, Anatoly Pchelintsev, ha fatto notare che i doganieri hanno completamente ignorato gli emendamenti del 2015 alla legge “per combattere le attività estremiste” e per i quali i libri sacri di Bibbia, Corano, Tanakh (testi sacri dell’ebraismo) e Kangyur (Canone buddista) non possono essere  mai ritenuti estremisti. Per questo, alla dogana di Vyborg, secondo i Giodons, i loro libri non dovevano essere fermati perché parte della Bibbia. A conferma di questo, l’organizzazione cristiana aveva fornito alle autorità anche l’esame del dipartimento di studi religiosi dell’Università pedagogica statale russa Herzen.

I doganieri non hanno preso in considerazione né gli emendamenti alla legge, né l’analisi degli esperti e hanno tenuto i 20mila libri alla frontiera a marcire, tanto che molti sono stati rispediti in Finlandia dove erano stati stampati.

“Quanto accaduto è spiegabile con l’ignoranza dei funzionari, della polizia e del personale di dogana o anche con gli abusi personali. – scrive Religia i Pravo – Ma si tratta di un’eccessiva semplificazione e non spiega del tutto la situazione. Il capo della dogana conosce il Nuovo Testamento, ma sa anche che tutto ciò che è religioso è ormai sospetto in Russia per via dell’inasprimento della legislazione”.