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Solo una nascita ha cambiato il corso della storia. E non è la tua.
NEWS 23 Dicembre 2021    di Giuliano Guzzo

Solo una nascita ha cambiato il corso della storia. E non è la tua.

Nel tempo della comunicazione e della pubblicità onnipresente e non di rado anticristiana, anche i cattolici possono, con coraggio e ironia, dire la loro. Questo devono aver pensato i militanti dell’ACdP – acronimo dell’Asociación Católica de Propagandistas, una sigla privata di cattolici impegnati fondata nel 1909 dal sacerdote gesuita Ángel Ayala – nell’allestimento della loro nuova campagna, avviata in queste ore e destinata, senza dubbio, a non passare inosservata.

Sì, perché la campagna di cui si sta parlando è davvero, come dire, d’impatto, consistendo in un messaggio forte e chiaro: «Solo una nascita ha cambiato il corso della storia. E non è la tua. Buon Natale». Il simpatico promemoria è stato stampato a caratteri cubitali su 450 enormi cartelloni affissi nelle stazioni metropolitane di ben 64 città, tra cui Madrid, Valencia, Saragozza e Pamplona. Una vera e propria campagna a tappeto, dunque. E non è la sola né la prima.

Sì, perché l’ACdP già lo scorso anno, peraltro proprio in questo periodo, si era resa autrice di una campagna che aveva avuto una certa eco. In quel caso, il messaggio era: «Sapete qual è la bufala più ripetuta negli ultimi 2000 anni? Dio non esiste». Stavolta il monito, più natalizio, suona come la rielaborazione di una simpatica e nota frase – «Dio esiste ma non sei tu. Rilassati» -, nel senso che contiene lo stesso invito a mettere da parte manie di grandezza esagerate e un po’ ridicole. In effetti, «solo una nascita ha cambiato il corso della storia», e non c’è nessuno che possa dire altrettanto.

Lo dicono i numeri e non solo: dalla nascita di Gesù è derivato il cristianesimo, che nelle sue varie ramificazioni è la religione più diffusa del pianeta, e con esso una serie di rivoluzioni sociali – si pensi alla promozione dignità della donna, legata al culto mariano, e dei bambini, derivante dalle parole stesse di Cristo nei vangeli – ma anche culturali e tecnologiche, come prova il fatto che è nell’Occidente e nell’Europa in cui il cristianesimo si era così fortemente radicato che è nata la scienza moderna, si sono diffusi gli ospedali, le università e così si via.

Tornando alla bella campagna dell’ACdP – d’impatto senza essere offensiva, provocatoria senza essere fastidiosa – viene da chiedersi: come sarà accolta? Non abbiamo rilevazioni demoscopiche iberiche che, al momento, ci possano dare indicazioni al riguardo. Una cosa è certa: quel Natale cristiano così bistrattato da certe istituzioni europee – che a volte non sembrano così lontane da quell’Urss che le festività natalizie le abolì veramente – scalda ancora i cuori della gente. E anche i mass media, in fondo, lo sanno.

Diversamente non si spiegherebbe la recente rilevazione, in Italia, di Mediamonitor.it che, sondate 1.500 fonti di carta stampata, radio e tv nazionali e principali emittenti regionali, ha riscontrato come, nel classico derby natalizio tra albero di Natale e presepe, sia stato quest’ultimo a spuntarla ottenendo, in questi giorni, 13.604 citazioni contro le 12.497 dello storico rivale. Per carità, i numeri vanno sempre presi con le molle. Tuttavia è significativo che anche su media, come si diceva, spesso areligiosi se non anticristiani, il simbolo cristiano per eccellenza abbia ancora cotanta visibilità.

Il piacevole sospetto che viene è allora che, pur nella società secolarizzata e per lo più indifferente alla fede, com’è quella occidentale, una consapevolezza sia in fondo ancora chiara. Ed è esattamente quella che gli intraprendenti attivisti dall’ACdP hanno diffuso nelle metropolitane nella loro penisola: «Solo una nascita ha cambiato il corso della storia».

(Fonte)


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