In Spagna come in Italia maggio è il mese delle Prime Comunioni. Le giornate si allungano, l’anno scolastico volge al termine, l’appuntamento con uno dei Sacramenti chiave per la nostra fede rischia di restare appeso lì, come uno degli impegni sul calendario prima di chiudere l’anno e pensare alle vacanze estive. Un appuntamento mondano come tutti gli altri, con al centro la festa, il banchetto, i regali. E’ per questo che il numero uno dei vescovi spagnoli verga una lettera, accompagnata da un video, in cui non esita a parlare di “operazione salvataggio” riferendosi proprio alla Prima Comunione.
«Molti bambini – scrive nel testo pubblicato sul sito della diocesi – attendono il giorno della Prima Comunione come quello di una festa nella quale riceveranno tanti doni, al punto da coprire il grande dono che è Gesù o metterlo in secondo piano. Diciamo la verità, più che essere invitati a partecipare all’Eucaristia domenicale, i bambini diventano loro stessi il centro». Non solo, riferendosi allo sfarzo dei festeggiamenti che vedono partecipare un altissimo numero di invitati, il vescovo osserva che la comunità parrocchiale, quella dentro cui il bambino nutre la sua stessa fede, finisce col perdersi dentro lo sfarzo che sembra quello di un matrimonio in miniatura, con tanto di servizio fotografico, video, sontuosi abiti, che comportano spesso uno sforzo economico notevole ai danni della carità, che resta così- osserva – in secondo piano.
«In questi giorni, care famiglie e comunità cristiane, salviamo la Prima Comunione affinché sia veramente un momento unico di incontro dei bambini con Gesù senza che altre cose li confondano o li invitino a guardare un altro tesoro, il Tesoro autentico è invece nascosto dell’amore di Dio che si offre nel Corpo donato in Gesù Cristo vivo. Salviamo la Prima Comunione affinché venga celebrata la domenica, come giorno in cui i cattolici si riuniscono per celebrare il Signore e la vita stessa della Chiesa che prega in comune il Padre Nostro.
Non facciamo delle nostre celebrazioni un “mini matrimonio”, una festa esagerata che distorce e svaluta il significato che la comunità cristiana dà alla domenica e alla celebrazione della Prima Comunione. Avremo così l’opportunità che anche i bambini siano invitati a vivere la carità con le persone a loro vicine, ma anche con tanti ragazzi e ragazze che, lontani da noi, mancano dell’essenziale per vivere.
Naturalmente è legittimo fare festa, in occasione di un giorno così importante per questi ragazzi e le loro famiglie, facciamo festa, ma situando questa celebrazione all’interno della comunità cristiana, con la semplicità tipica di una festa che non pone tanto l’accento sulle cose esteriori, sul denaro che vi spendiamo, ma sulla gioia di saperci fratelli convocati da Gesù all’Eucaristia, radunati da Lui attorno alla mensa e inviati ad annunciare. la buona notizia: Gesù Cristo risorto è con noi, possiamo vivere un rapporto così intimo con Lui che comunichiamo con Lui e Lui ci invita, dal di dentro di noi, a vivere l’amore fraterno e la carità con i più poveri». (Fonte foto: Screenshot Youtube)
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