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Spagna sempre più giù: minorenni abortiranno senza l’ok dei genitori
NEWS 8 Ottobre 2020    di Andrea Zambrano

Spagna sempre più giù: minorenni abortiranno senza l’ok dei genitori

Allargare le maglie dell’aborto è una delle fisse di ogni Sinistra al potere. E non fa eccezione la Spagna. Mentre il marito, Pablo Iglesias, azionista principale del governo di Pedro Sanchez, viene fatto oggetto di una richiesta di indagine del tribunale per una storia losca di spionaggio privato, la moglie anche lei al governo, ha presentato un progetto di legge di revisione dell’aborto.

Che in Spagna è già di per sé abbastanza libero, solo che per Irene Montero, Ministro dell’uguaglianza (una sorta di pari opportunità) e moglie appunto di Iglesias, vorrebbe che fosse ancora più libero. E dunque ancora più brutale.

Uno dei pochi paletti che ancora esisteva in Spagna era il consenso di uno dei genitori all’aborto della figlia minorenne. Tra i 15 e i 17 anni infatti per poter abortire la ragazza necessita del consenso di almeno mamma o papà. La Montero ieri se n’è uscita con questa sparata, definita una priorità con slogan che farebbero impallidire le femministe anni ’70 che al confronto sembrano educande: «Dobbiamo garantire a tutte le donne di decidere liberamente sul loro corpo e sulla loro maternità».

E ancora: «I nostri corpi sono nostro, noi decidiamo», ha affermato la Montero assicurando che «questo sarà un eccellente strumento per garantire l’uguaglianza tra gli uomini e le donne e per far cessare la violenza machista».

Dunque, secondo l’arzigogolato pensiero della signora Montero, un eventuale no del genitore (guarda caso sempre il padre) all’aborto della figlia non è altro che una perpetrazione di una violenza? Ma non le sorge il sospetto – evidentemente no – che il legislatore, quando nel 2015 ha inserito questo freno volesse tentare la cosiddetta ultima spiaggia? Una tentativo estremo per dire alla ragazzina minorenne: ok, vuoi abortire, ma almeno lasciaci chiedere ai tuoi genitori se per caso uno dei due se la sente di accudire quel nipotino, che diventerebbe anche immediatamente un altro figlio? Niente da fare: per certe femministe moderne, il furore ideologico travalica anche il senso di pietà e impedisce di vedere le cose anche più semplici di quello che si pensa secondo i propri schemi.

Non c’è niente di macho in un padre che si oppone all’aborto della figlia, niente di violento, niente di oppressivo. C’è soltanto la pietas di un padre o di una madre che di fronte alla gravidanza inattesa della figlia, proverebbero con senso di responsabilità a farsi carico di un essere umano imprevisto, ma non per questo meno amato.

Ad opporsi alla proposta della Montero al momento è soltanto Vox che ha rimproverato alla ministra di approfittare di questo momento doloroso della pandemia per aprire un dibattito impregnato di ideologia. Assente al momento il PP, che pure era al governo quando nel 2015 introdusse la norma.

Ora la si vorrà cancellare nel nome della «sicurezza sessuale e riproduttiva della donna». Un grande inganno, una tragedia, almeno per tre: per un bambino, che verrà ucciso, per una figlia/mamma che verrà lasciata sola con i suoi rimorsi tutta la vita e con un papà, che vedrà disgregarsi in un sol colpo la sua famiglia.


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