da «un sacerdote risponde», di padre Angelo Bellon OP
Quesito
Salve Padre Angelo,
mi chiamo Emanuele, ho 20 anni e volevo cortesemente chiedere un chiarimento: ho letto su internet uno stralcio dell'opera di Sant'Agostino "Specchio di precetti morali dalla Sacra Scrittura", dove Sant'Agostino elenca, tra i precetti morali presenti nella Sacra Bibbia, questi versetti del Levitico: "Non mangerete la carne con il sangue. Non ricorrerete agli àuguri e non presterete fede ai sogni. Non tagliatevi i capelli in forma rotonda e non rasatevi la barba. A causa di un morto non praticate incisioni sul vostro corpo e non imprimete figure o segni sulla vostra pelle: io sono il Signore" (Lv 19, 26-27).
A pelle mi è sembrato un po strano che mangiare una bistecca col sangue sia trasgredire a un precetto morale (ma non ho avuto la stessa impressione per quanto riguarda ricorrere a indovini, oroscopi e maghi, o farsi tatuaggi – e riguardo ai tatuaggi mi basta quello che ho sentito da Padre Amorth, che ha riportato una dichiarazione di Anton LaVey, fondatore della chiesa di satana in America, che dice che dietro a ogni tatuaggio, sia esso un fiorellino o un drago, c’è il satanismo-).
Il mio problema è questo: cosa si riferisce la Bibbia quando parla di non tagliarsi i capelli in forma rotonda? Nella Bibbia Cei del '74 il versetto è riportato così: "Non vi taglierete in tondo i capelli ai lati del capo". Io mi taglio i capelli lasciandoli più corti ai lati e dietro la testa (per spiegarmi meglio, allego una foto), è questo il taglio che viene proibito?
La ringrazio in anticipo, la saluto cordialmente e prego per Lei!
Emanuele
Risposta del sacerdote
Caro E.,
1. il passo del Levitico che mi hai riportato rientra tra i precetti morali nel senso che vengono proibite pratiche cariche di superstizione in uso presso i pagani.
Circa il divieto di mangiare la carne con il sangue: è interessante la traduzione dei Settanta, che è la traduzione del testo ebraico della Bibbia nella lingua greca fatto da 70 esperti dell’Antico Testamento per gli ebrei che erano nati e vivevano fuori della madre patria e non conoscevano più la lingua materna.
Ebbene questa traduzione recita così: “Non mangerete alcuna cosa sui monti”, eufemismo per indicare la partecipazione ai sacrifici idolatri che i pagani offrivano sui monti.
A questo dunque si riferisce il testo del Levitino, non ad altro.
In realtà, come ricorda san Paolo, i sacrifici offerti agli idoli erano fatti ai demoni (cfr. 1 Cor 10,20-21).
2. Non ricorrerete agli àuguri: in Egitto e in tutto l’Oriente si praticava la divinazione (predizione del futuro) gettando dentro una coppa o un bicchiere pieni d’acqua pagliuzze d’oro, d’argento, pietre preziose.
Si osservavano poi le figure o i fenomeni che si producevano nell’acqua per trarne la conoscenza delle cose future e occulte.
3. Non presterete fede ai sogni: si tratta anche qui di qualche superstizione destinata a conoscere il futuro attraverso i sogni o attraverso nuvole, uccelli o serpenti, come altri traducono questo versetto dall’ebraico.
4. Non tagliatevi i capelli in forma rotonda e non rasatevi la barba: si proibiscono alcuni usi orientali infetti di idolatria e di superstizione.
Ad esempio lo storico greco Erodoto afferma che alcune tribù arabe in onore del dio Orotal si radevano i capelli sulle tempie e dietro al capo, in modo da lasciarne coperta solo la parte superiore del cranio (cfr. Lagrange, Les religions sémitiques, p. 323).
Anche Plinio parla di un modo arabo superstizioso di tagliarsi la barba.
A questa pratica superstiziosa fa riferimento anche il profeta Geremia quando dice che Dio punirà “tutti coloro che si radono le tempie” (Ger 9,25 e 25,23).
5. A causa di un morto non praticate incisioni sul vostro corpo: straziarsi le carni in segno di dolore era in uso presso molti popoli orientali come attestano Erodoto e Senofonte.
6. E non imprimete figure o segni sulla vostra pelle: io sono il Signore: qui si condanna il tatuaggio, così diffuso in Oriente, e spesso associato all'idolatria.
Io sono il Signore: l'uomo non deve sfigurare il suo corpo, che è l'opera di Dio.
Nell’antichità spesso gli adoratori di una divinità praticavano il tatuaggio, imprimendo su se stessi la sua immagine o il suo nome. A questo fa riferimento il libro dell’Apocalisse quando parla della bestia e di coloro che ne portano il marchio sulla destra o sulla fronte (Ap 13,16) mentre i cittadini della nuova Gerusalemme portano sulla fronte il nome di Dio come segno esterno della propria appartenenza a Lui (Ap 3,12) e come simbolo della sua efficace protezione perché non vengono devastati (Ap 7,3).
7. In conclusione: tagliarsi i capelli nel modo in cui fai tu, sebbene corrisponda alla maniera proibita dalla sacra Scrittura, non viene fatto con nessun riferimento a pratiche idolatriche. Pertanto puoi stare del tutto tranquillo.
Lo stesso discorso vale anche per il tatuaggio: è vero che nella sacra Scrittura viene proibito, ma questa proibizione era in riferimento a pratiche superstiziose e idolatriche. Mentre oggi per molti è semplicemente una moda e non viene fatto per sottomettersi ai demoni e dare loro culto, anche se alcuni esorcisti vi vedono ugualmente una sua tacita invocazione.
8. È chiaro che se qualcuno si tagliasse i capelli in un determinato modo o si facesse tatuaggi per superstizione o dare culto ai demoni compirebbe un gesto riprovevole davanti a Dio e commetterebbe un peccato grave.
Ma non è questo il tuo caso.
Sicché taglia pure i capelli come meglio ritieni.
Ti ringrazio di avermi dato l’occasione di dire ancora una volta una parola sul tatuaggio e su altre pratiche.
Ti ringrazio per la preghiera che mi hai assicurato. La contraccambio volentieri e ti benedico.
Padre Angelo
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