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Il vaccino contro il coronavirus e le “preoccupazioni etiche”
NEWS 24 Agosto 2020    di Redazione

Il vaccino contro il coronavirus e le “preoccupazioni etiche”

Anthony Fisher, arcivescovo di Sydney, ha utilizzato i social media per criticare il vaccino in fase di sviluppo all’Università di Oxford, dicendo che «fa uso di una linea cellulare coltivata da un feto umano abortito elettivamente». Il vaccino, considerato tra i primi nella corsa globale per combattere il COVID-19, è stato sviluppato da una linea cellulare renale (HEK-293) prelevata da un feto abortito, una pratica comune nella ricerca medica. La scorsa settimana il governo australiano ha firmato un accordo con la società farmaceutica britannica AstraZeneca per garantire 25 milioni di dosi del potenziale vaccino COVID-19 se questo supererà i test.

«Che questo vaccino abbia successo o meno, è importante che il governo non crei un dilemma etico per le persone», ha scritto su Facebook l’arcivescovo Fisher. Poi ha aggiunto di aver scritto al primo ministro, Scott Morrison, esortandolo a perseguire vaccini alternativi che «non utilizzino cellule fetali nel loro sviluppo». Morrison ha precedentemente affermato che il governo non stava limitando la sua ricerca di un vaccino solo all’Università di Oxford.

Il vice direttore della sanità, Nick Coatsworth, ha rassicurato riguardo eventuali preoccupazioni morali. «Penso che possiamo avere piena fiducia che il modo in cui hanno prodotto il vaccino sia stato con i più alti standard etici a livello internazionale», ha affermato. Il tesoriere federale Jim Chalmers ha detto che le persone «stanno scaldando gli animi senza motivo», poiché il vaccino era ancora in fase di prova. «La mia opinione personale è che se e quando un vaccino è disponibile e viene immesso nel mercato, allora quante più persone possibile dovrebbero essere vaccinate», ha detto all’ABC. «Lo dico da cattolico che questo è il miglior risultato per l’Australia perché il vaccino è davvero ciò che ci porterà in salvo».

Il premio Nobel e immunologo professor Peter Doherty ha detto che a suo avviso, il processo è stato etico. «È una linea cellulare consolidata utilizzata in molte applicazioni», ha detto. «Se l’Arcivescovo lo trova discutibile, è suo perfetto diritto dirlo ed è nostro diritto perfetto non prenderlo assolutamente in considerazione», ha detto. Il professor Colin Pouton, del Monash Institute of Pharmaceutical Sciences, ha affermato che la cellula HEK-293 è stata regolarmente utilizzata nella ricerca medica «per creare prodotti vettoriali virali» perché ci sono vantaggi nell’utilizzo di cellule di mammifero, aggiungendo che questa linea cellulare è stata sviluppata decenni fa ed è stata ampiamente utilizzata in tutto il mondo. «Non è che la gente stia usando una nuova linea cellulare. È già lì, quindi per molti aspetti la questione etica è cosa passata».

Altri vaccini in Australia utilizzano le «linee cellulari diploidi umane» di WI-38 e MRC-5, che sono originariamente derivate da tessuto fetale umano. Questi includono i vaccini contro la rosolia, l’epatite A e la rabbia, tra gli altri.

Questa è la prassi ed è giusto che tutti sappiano che i feti umani vengono sacrificati. Il «dilemma etico», come rilevato dall’arcivescovo di Sidney, è evidente, ed è un chiaro esempio di quella «cultura dello scarto» più volte denunciata da papa Francesco. (Fonte)


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