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Verso la Marcia per la Vita: «La 194 è ingiusta, va abrogata»
NEWS 7 Maggio 2019    di Raffaella Frullone

Verso la Marcia per la Vita: «La 194 è ingiusta, va abrogata»

La testimonianza di un vescovo italiano e quella di un pro life dall’Argentina, dove poche settimane fa quasi due milioni di persone sono scese in piazza per chiedere la tutela della vita del nascituro e dire no all’aborto che in molti vorrebbero invece legalizzare. Sono due delle novità dell’edizione 2019, l’undicesima, della Marcia per la Vita italiana, che il prossimo 18 maggio sfilerà ancora una volta per le vie della capitale scuotendo le coscienze a suon di musica, preghiere e tanto entusiasmo. Si tratta di un appuntamento irrinunciabile per quel popolo che ogni giorno lavora nelle realtà più diverse per diffondere la cultura della vita, per ricordare la sacralità della vita, per svelare le menzogne dell’aborto.

«Per la prima volta ascolteremo le parole di un vescovo che parlerà ai pro life italiani», spiega Virginia Coda Nunziante, presidente della Marcia per la Vita. «E poi racconteremo una storia che arriva dall’Argentina ma che trova le radici nel nostro Paese. Ci sarà infatti un testimone d’eccezione che fino a qualche anno fa viveva a Roma e poi è tornato nel suo Paese d’origine, l’Argentina appunto, lasciando un lavoro sicuro e una quotidianità stabile unicamente per dedicarsi interamente alla difesa della vita nascente. Ed è proprio nella sua patria che, insieme a un gruppo di amici supportati dalla Provvidenza, ha dato vita alla Marcia di Buenos Aires, dove da diversi mesi è ormai acceso il dibattito sull’opportunità di legalizzare l’aborto».

Il conto alla rovescia è ormai iniziato, l’appuntamento è alle 14 in Piazza Repubblica a Roma. Il corteo da anni è diventato l’appuntamento pubblico principale per i movimenti e le realtà pro life italiane. Ciascuna con il proprio carisma e la propria forma di militanza, tutti per un unico principio: per la vita senza compromessi.

«È importante rimarcare che la legge 194, che nel nostro Paese in poco più di quarant’anni ha soppresso sei milioni di vite innocenti, è una legge ingiusta e dobbiamo quindi chiederne l’abrogazione totale, anche se a breve può essere un obiettivo non raggiungibile. Non dobbiamo perdere di vista il fine del nostro militare per accontentarci di un approccio minimalista che chiede l’applicazione integrale della legge 194, un approccio che oltre a essere fallimentare è anche profondamente sbagliato perché in nessun caso possiamo dire sì a una legge che uccide i bambini nel grembo delle proprie madri». L’appuntamento sarà preceduto come sempre dall’Adorazione eucaristica, che si svolgerà venerdì 17 alle 20 nella chiesa di Santa Maria in Campitelli a Roma.

A soli due mesi dal Congresso Mondiale delle Famiglie di Verona, che sembra aver scandalizzato i benpensanti italiani solo per la presenza di un piccolissimo gadget che rappresenta l’inizio della vita umana, a soli quattro mesi dall’approvazione, nello Stato di New York, della legge che consente di abortire fino all’ultimo giorno di gravidanza, è ancora più urgente essere presenti alla marcia e testimoniare pubblicamente che nessuna legge ingiusta potrà mai normalizzare la soppressione di una vita innocente.


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