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Vescovi svizzeri: “matrimonio per tutti” ignora i diritti dei bambini
NEWS 11 Dicembre 2020    di Redazione

Vescovi svizzeri: “matrimonio per tutti” ignora i diritti dei bambini

Il senato svizzero il 1° dicembre ha approvato un disegno di legge intitolato “Matrimonio per tutti”, discusso nel parlamento svizzero sin dalla sua introduzione da parte del Partito Liberale Verde svizzero nel 2013. La proposta di legge svizzera “sull’uguaglianza dei matrimoni” è un tentativo di risolvere “problemi di discriminazione ignorando le differenze” tra un’unione civile e un matrimonio, hanno detto i vescovi del Paese. Il matrimonio, compreso il matrimonio civile, «non è solo un riconoscimento pubblico dei sentimenti reciproci», ma è progettato per garantire che i bambini nascano in un’istituzione stabile con una madre e un padre che conoscono, hanno affermato i vescovi in ​​una dichiarazione il 4 dicembre. Questa legge, non solo legalizzerebbe il matrimonio tra persone dello stesso sesso, ma aprirebbe la strada alle coppie dello stesso sesso di avvalersi della donazione di spermatozoi, della cittadinanza agevolata per i partner e dei diritti di co-adozione.

Mentre la conferenza episcopale sostiene «la ricerca di una soluzione che tenga conto delle richieste giustificate delle persone LGBT + di aver riconosciuto il loro diritto all’uguaglianza in materia di cittadinanza e servizi sociali», i vescovi hanno affermato che la soluzione deve «rispettare i diritti del bambino».

«Il matrimonio civile è regolamentato per la fondazione della famiglia», afferma la dichiarazione. «Tuttavia, per raggiungere questo obiettivo, le coppie dello stesso sesso devono ricorrere alla procreazione medicalmente assistita. La conferenza episcopale svizzera è generalmente contraria al suo utilizzo – anche per le coppie eterosessuali – perché la procreazione medicalmente assistita che prevede una donazione di gameti, è contraria al diritto del bambino di “conoscere ed essere amato da entrambi i genitori biologici. Nessuno ha diritto a un bambino», hanno detto i vescovi, «al contrario, un bambino ha dei diritti».

I vescovi svizzeri non si oppongono a uno sforzo «per sradicare tutte le forme di discriminazione», in particolare semplificando il processo di cittadinanza per una persona in una relazione stabile con un cittadino svizzero e garantendo i diritti di eredità, afferma la dichiarazione, ma le questioni etiche relative all’adozione, la maternità surrogata e la procreazione medicalmente assistita non possono essere ignorate. (Fonte)


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