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Vienna, prof ferma gli studenti: non si legga la Bibbia «per rispetto agli islamici»
NEWS 13 Giugno 2024    di Manuela Antonacci

Vienna, prof ferma gli studenti: non si legga la Bibbia «per rispetto agli islamici»

Eravamo fermi all’ultimo episodio accaduto in Italia, per la precisione, in una scuola media di Treviso, lo scorso maggio, dove due studenti musulmani sono stati esonerati dallo studio della Divina commedia perché sarebbe considerata “offensiva” verso l’Islam. Ma qualcosa di molto simile si è verificato agli inizi del mese anche a Vienna dove, in una scuola superiore di Döbling, la Bibbia sarebbe stata messa al bando per “rispetto” verso uno studente musulmano.

Per la precisione, è accaduto in una seconda elementare dove gli studenti leggono i libri ad alta voce, in classe e uno studente ha espresso il desiderio di operare un cambio, da Harry Potter alla Bibbia. La  risposta dell’insegnante è stata categorica: «No, non è possibile, non sarebbe giusto nei confronti di Mohamed». Quando lo studente ha raccontato l’accaduto a casa, i genitori si sono mostrati piuttosto sorpresi: «A mio figlio piace leggere la Bibbia, ma non capisco perché non gli sia permesso farlo a scuola», ha detto il padre a Krone.

Un episodio che, tra l’altro, fa il paio con un altro fatto accaduto sempre in Austria, in una scuola di Linz, dove un compito di matematica è stato annullato a causa del Ramadan. Ma anche in Italia non ce la passiamo meglio, perché ad aprile scorso, a Pioltello, comune della periferia est della città metropolitana di Milano, l’istituto comprensivo statale “Iqbal Masih” ha comunicato la decisione di tenere chiusa la propria struttura in occasione del 10 aprile, data di fine Ramadan, ovvero il mese in cui si pratica il digiuno in commemorazione della prima rivelazione del Corano a Maometto.

Tuttavia, tornando ai fatti viennesi, pronta è stata la risposta del Ministro dell’Istruzione Martin Polaschek che ha affermato: «L’Austria è un Paese con una tradizione cristiana. Deve quindi essere chiaro a ogni studente e a ogni insegnante che nelle nostre aule si applicano le nostre regole e leggi! Rispettare e imparare a comprendere la nostra cultura non è quindi una richiesta, ma un obbligo per tutti coloro che vogliono vivere e frequentare la scuola nel nostro Paese». Parole a cui hanno fatto da eco le dichiarazioni del ministro dell’Integrazione, Susanne Raab: «Non può succedere che i compiti scolastici vengano rinviati a causa del Ramadan o che sia vietata la lettura della Bibbia. Questa è tolleranza fraintesa».

Tuttavia l’aspetto più grave di queste vicende che vanno ormai moltiplicandosi in Europa è che, più che i musulmani, a richiedere una censura della fede cristiana, sono spesso vecchi e nuovi paladini del laicismo. Segno che la vera criticità, più ancora che nel comunque delicato e complesso rapporto con il mondo islamico, sta nell’Occidente che rifiuta Dio e, totalmente e gratuitamente, di sua iniziativa. (Foto: Pexels.com)

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