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Viviamo nell’epoca del «non riscaldamento globale». Basta leggere i dati senza i parocchi
NEWS 2 Giugno 2017    

Viviamo nell’epoca del «non riscaldamento globale». Basta leggere i dati senza i parocchi

da «Meteo Portale Italia»

 

Il periodo di non Riscaldamento Globale sarà presto superiore al periodo di effettivo Global Warming. Prima di allora, il mondo era dominato da circa 30 anni di raffreddamento globale, dando vita nel 1970 alla discussione dei media sul ritorno della Little Ice Age (Piccola Era Glaciale,circa dal 1450 al 1850), o peggio.

Ma le registrazioni di temperatura rilevate dalle misurazioni satellitari della temperature atmosferiche globali, ora non mostrano un riscaldamento per almeno 17 anni abbondanti, dal settembre 1996 al febbraio 2014, come indicato nel grafico allegato.

 

Quando periodo di "non riscaldamento globale" è iniziato, ma secondo gli "allarmisti Climatici" (sono essenzialmente i fautori dell'uomo come maggior fattore di influenza sul fatto che il clima stia cambiando…), questo richiede più tempo, adducendo il fatto che nemmeno parecchi anni di dati della temperatura stabiliscono una tendenza climatica… Ma quando il periodo di non riscaldamento globale diventa più lungo del periodo di effettivo di riscaldamento globale, qual è l'andamento climatico, allora (e io non sento ammettere in Italia che siamo almeno in una pausa del riscaldamento)?

Ancora peggio, per la teoria catastrofista del riscaldamento globale di origine antropica (Indotto dall'uomo, AGW, Anthropic Global Warming), è che durante questo periodo di emissioni senza sosta dell'umanità di anidride carbonica (CO2), queste dovrebbero essere predominanti nel causare ed estendere il riscaldamento globale in maniera continuata, con un terzo di tutta l'aggiunta di CO2 nell'atmosfera dalla rivoluzione industriale che si verificano durante questo periodo.

Ma negli ultimi 15 anni le temperature dell'aria sulla superficie della Terra sono stati piatte, mentre le emissioni di gas serra hanno continuato a salire. Il mondo ha aggiunto circa 100 miliardi di tonnellate di carbonio nell'atmosfera tra il 2000 e il 2010. Che è circa un quarto di tutte le emissioni di CO2 emesse dall'umanità dal 1750. "

Questa tendenza all'arresto del riscaldamento globale si consoliderà sempre di più, rilanciata da cause naturali nel lungo termine. Il sole ha influenza dominante sulla temperatura della Terra, anche se molti non la pensano così. Anche gli scienziati più politicizzati sanno che non si può negare che l'attività solare, come i cicli delle macchie solari e le variazioni dei campi magnetici solari o nel flusso dei raggi cosmici, hanno contribuito ai grandi cambiamenti climatici del passato, come la Little Ice Age, particolarmente pronunciata da circa il 1650 dC al 1850 dC, il periodo caldo medioevale da circa il 950 dC al 1250 dC, durante il quale le temperature globali erano più alti rispetto ad oggi, e il periodo caldo del 20° secolo dal 1910 al 1940 dC.

L'attività solare, in particolare i cicli delle macchie solari, stà iniziando a imitare gli stessi schemi che sono stati osservati durante la Piccola Era Glaciale. Di conseguenza, al di fuori "dei circoli politicamente corretti" (praticamente quelli che sono nettamente aiutati nelle pubblicazioni scientifiche, rispetto ad altri che sono nettamente ostacolati, per non parlare delle cifre camuffate della famoso 97% di scienziati che afferma come antropica la causa dell'attuale cambiamento climatico), c'è un fiorente dibattito su quanto tempo una tendenza al raffreddamento si metterà in evidenza.

Il Met Office britannico, il quartier generale internazionale delle "cheerleader" per l'isterismo sul riscaldamento globale, ha ammesso, nel dicembre 2012, che non ci sarebbe stato un ulteriore riscaldamento, almeno fino al 2017, il che porterebbe questo periodo di stallo a 21 anni senza un riscaldamento globale "impennante" come i grafici dei modelli (un fallimento anche questi) vogliono far intendere.

Inoltre, ogni 20 o 30 anni, il ciclo climatico oceanico conosciuto come la Pacific Decadal Oscillation (PDO) e dell'Atlantic Multidecadal Oscillation (AMO), contribuiranno, come cause naturali, alla stabilizzazione e probabilmente ad un calo della temperatura globale.

Addirittura è stato detto: "Guardate che L'IPCC non produce modelli climatici" (si, anche questo si è dovuto sentire…), ma i 73 modelli climatici raccolti dall'Intergovernmental Panel on Climate Change delle nazioni unite sono una realtà (tanto quanto il fatto che c'è stata una selezione delle fonti scientifiche non libera, per la loro creazione, tutta a favore dell'AGW). Ma il problema è che le tendenze al riscaldamento proiettate da questi modelli sono tutti divergenti, sempre più lontane dalla vera tendenza mondiale di osservazioni di temperatura reali di cui sopra. Poiché nessuno di questi modelli sono stati scientificamente validati sulla base di osservazioni di temperatura del passato, costituiscono un argomento scientifico molto debole che non stabilisce nemmeno lontanamente che la "scienza è risolta". I dati attuali di cui sopra, stabiliscono indiscutibilmente che il riscaldamento globale non è salito ai livelli che ci vogliono far credere.

Una riconsiderazione climatico scientifica sul cosa c'è dietro a tutto questo, è accuratamente spiegato nelle 1200 pagine del Climate Change Reconsidered II, scritto da 50 scienziati organizzati in gruppo di esperti internazionali non governativo sui cambiamenti climatici (NIPCC), e pubblicato dall'Istituto Heartland di Chicago. E I "veri scienziati", quelli che vengono tirati in ballo da chi controbatte che questi sono degli spovveduti, sanno benissimo che questi 50 co-autori sono veri scienziati. Questo è trasparente dal tenore della relazione stessa.

La pubblicazione è "double peer reviewed" (Nell'ambito della ricerca scientifica la valutazione tra pari, revisione dei pari, o revisione paritaria (meglio nota con il termine inglese di "peer review"), indica la procedura di selezione degli articoli o dei progetti di ricerca proposti da membri della comunità scientifica, effettuata attraverso una valutazione esperta eseguita da specialisti del settore per verificarne l'idoneità alla pubblicazione scientifica su riviste specializzate o, nel caso di progetti, al finanziamento degli stessi), in quanto si discute di migliaia di pari studi pubblicati su riviste scientifiche, ed è essa stessa pari revisionata. Questo è in netto contrasto proprio con l'EPA del presidente Obama, che ha rilasciato la sua "scoperta del pericolo di riscaldamento" legalmente autorizzato con la regolamentazione delle emissioni di biossido di carbonio (CO2), senza presentare la constatazione di un proprio consiglio di peer review, come richiesto dalla legge federale. Perchè dovrebbero avere così paura del confronto, se affermano (in malafede) che il 97% degli scienziati è presumibilmente d'accordo con loro?

La conclusione della relazione è che l'IPCC delle Nazioni Unite ha esagerato la quantità di riscaldamento globale che rischia di verificarsi a causa di emissioni di CO2 dell'umanità, e il riscaldamento che la civiltà umana causerà sarà un risultato "probabilmente modesto e non provocherà alcun danno netto all'ambiente globale e al benessere umano" ( chiaramente per danno non si escludono quelli degli estremi climatici, da sempre abbinati ai cambiamenti climatici, e che da sempre il mondo deve scontare). La primaria, causa dominante del cambiamento climatico globale sono i fattori naturali, non gli effetti umani, conclude il rapporto dell'NIPCC (perlomeno una revisione paritaria vera, non a senso unico, comunque la si pensi).

I fondamenti della tesi sono che l'anidride carbonica non è un gas tossico industriale, ma che costituisce una traccia di gas naturale di appena 0,038% dell'atmosfera. La relazione afferma, "Al livello attuale di 400 parti per milione, viviamo ancora in un mondo che ha "fame di CO2". Livelli atmosferici (di CO2) 15 volte maggiori esistevano durante il periodo pre-Cambriano (circa 550 milioni di anni fa), senza effetti collaterali noti ". Molto è stato fatto dalla concentrazione atmosferica totale di CO2 che cresce, passando a 400 parti per milione. Ma l'1% dell'atmosfera sarebbe di 10.000 parti per milione. Inoltre, le emissioni umane di CO2 sono solo dal 4% al 5% del totale delle emissioni globali, contando le cause naturali.Inoltre, la CO2 è in realtà essenziale per ogni forma di vita sul pianeta. Le piante hanno bisogno di CO2 per crescere e condurre la fotosintesi, che è il processo naturale che crea il cibo per gli animali e pesci sul fondo della catena alimentare.

Inoltre, l'impatto della temperatura di un aumento delle concentrazioni di CO2 diminuisce in maniera logaritmica. O, come dice il rapporto, "l'anidride carbonica atmosferica (CO2) … esercita un effetto di riscaldamento in diminuzione, poiché la sua concentrazione aumenta." Questo significa che c'è un limite naturale a quanto l'aumento di CO2 può effettivamente riscaldare il pianeta, quindi l'effetto di più CO2 alla fine diventa trascurabile se la concentrazione di CO2 cresce. Forse è per questo che, quando molte volte nell'atmosfera del passato era presente molta CO2 nell'atmosfera, non era presente nessun riscaldamento globale catastrofico.