Il cardinale Rainer Maria Woelki di Colonia ha tenuto una significativa omelia sul pentimento e sulla misericordia di Dio, durante la Santa Messa, all’Assemblea generale dei vescovi di Augusta: «La Parola di Dio può davvero realizzare il miracolo della conversione e la vittoria del bene sul male in ogni momento e in ogni luogo», ha affermato, riferendosi alla lettura quotidiana della storia di Giona e collegandosi alla Quaresima. «Questi 40 giorni sono l’opportunità per guardare la nostra vita, le nostre relazioni, le nostre dipendenze, il nostro rapporto con Dio, per riorganizzarlo e per riflettere sul modo in cui affrontiamo la colpa, il peccato e il fallimento».
Non semplice teoria, quella predicata dall’arcivescovo, ma frutto di un’esperienza diretta e dura. Monsignor Woelki ha infatti sperimentato in prima persona la lotta contro il male, il male delle ingiuste accuse nell’ambito degli scandali degli abusi sessuali all’interno della Chiesa. Il prelato, infatti, sarebbe stato incolpato di aver insabbiato svariati casi scabrosi. Le accuse contro il cardinale, però, sono state confutate dalla documentazione esaminata dalla Santa Sede e dai fatti, nel frattempo, venuti alla luce.
Sarebbe, al contrario, emersa, infatti- riferisce il comunicato – «la determinazione dell’arcivescovo di affrontare il crimine degli abusi, di prendersi cura delle vittime e di promuovere la prevenzione». Lo scorso anno, per di più, il cardinale Rainer Maria Woelki, durante l’omelia della Messa del terzo giorno dell’Assemblea plenaria di primavera della Conferenza episcopale tedesca, aveva sottolineato come la Chiesa avesse ha «bisogno di purificazione».
E ancora una volta la necessità di purificarsi è emersa dall’omelia ai vescovi di Augusta: «Nessuno è perfetto, ha proseguito il cardinale. Il senso di colpa colpisce tutti, anche quando si tratta di reati apparentemente piccoli come guidare troppo velocemente, parcheggiare illegalmente o mangiare troppo. Ma a volte tutti sono colpevoli di colpe gravi. Questi giorni toccano il lato oscuro di ciascuno e il buio che grava su tutti – e sono sicuro che ognuno di noi ne ha un’idea». Ha anche aggiunto che la coscienza del peccato non è una forma di odio verso noi stessi, ma una manifestazione d’amore di Dio verso di noi, perché la conversione reca in sé una gioia piena.
Perciò, un momento prezioso per riscoprire tutto questo è proprio la Quaresima «che vi invita ad affrontare queste tenebre e a lasciare che ciò che è stato represso venga finalmente allo scoperto e ciò che è oscuro in noi venga finalmente alla luce, per ritrovare voi stessi e riconciliarvi con Dio e con il prossimo. Perché in senso cristiano non si può mai parlare di peccato e di colpa senza misericordia».
Tutto questo è sottolineato, ha sostenuto il prelato, nel racconto dell’Antico Testamento legato alla città di Ninive, in cui emerge tutta la misericordia di Dio nel perdonare i peccatori ostinati di quella città, al punto da generare la ribellione del profeta Giona, di fronte a tanta bontà. Indicando appunto l’esempio emblematico di Ninive, ha detto Woelki, che Dio ci mostra come «non lascia cadere nessuno! Anzi, Dio mi sta raggiungendo con le braccia spalancate».
(Fonte foto: Ansa)
Riceverai direttamente a casa tua il Timone
Se desideri leggere Il Timone dal tuo PC, da tablet o da smartphone
© Copyright 2017 – I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l’adattamento totale o parziale.
Realizzazione siti web e Web Marketing: Netycom Srl