Nulla sarà più come prima. In questa frase probabilmente un po’ retorica, scandita a seguito del suo assassinio sia dai sostenitori sia dai detrattori di Charlie Kirk – l’attivista conservatore ucciso a 31 anni lo scorso lo scorso 10 settembre, mentre teneva un incontro davanti a 3.000 persone presso la Utah Valley University -, c’è senza dubbio una grande verità. Si tratta ora però di capire bene come e perché, dopo questo assassinio, nulla sarà più come prima.
Per far luce su questo evento drammatico che ha già i contorni d’uno spartiacque, non solo per l’America, il Timone di ottobre dedica il primo piano alla figura di Charlie Kirk, con contributi di Giuliano Guzzo – che mette a fuoco quanto questa morte simboleggi la morte di un confronto autentico –, di Tommaso Scandroglio – che segnala quanto nel “buio Medioevo” nelle università ci fossero dibattiti più aperti e profondi degli attuali - e di Gaetano Quagliariello, che riflette sulla debolezza politica che questo assassino ha messo ancora una volta in luce.
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