Frassati e Savonarola la risposta alla «questione morale»
Il legame tra il giovane torinese e il domenicano della Firenze rinascimentale è poco noto. Il loro impegno civile è la risposta vera ai problemi della politica e nello stesso tempo a quella malintesa laicità che vorrebbe i cattolici chiusi nelle sagrestie
Verso il Giubileo 2025 arriva anche la notizia della probabile canonizzazione del giovane torinese che voleva «vivere e non vivacchiare». La lezione di Piergiorgio Frassati, di Andrea Galli
Alla base della parabola di Pier Giorgio c’è la scelta di entrare nel Terz’ordine domenicano con il nome di fra Girolamo (il 28 maggio 1922 nella chiesa di San Domenico a Torino). Perché, scrisse lo stesso Frassati a un amico, «mi ricorda una figura a me cara e certamente anche a te, che hai comune a me gli stessi sentimenti contro i corrotti costumi: la figura di Girolamo Savonarola, di cui io indegnamente porto il nome». Il legame poco noto tra Frassati e Savonarola, tra mistica e politica, di Lorenzo Bertocchi
«Firenze, taglia via l’amor proprio! Ama il bene comune». Savonarola fu durissimo contro i vizi, ma sempre accogliente verso gli avversari, ma chi era il frate tanto discusso e tanto amato? Di Daniele PremoliPer leggere il dossier acquista Il Timone o abbonati