Conosciamo forse il 5% di ciò che questa straordinaria icona scritta con il sangue può dirci, ma ci sono delle novità. Il racconto del prof. Giulio Fanti, studioso in prima linea su queste ricerche
La Sacra Sindone è un lenzuolo di lino che porta impressa una doppia immagine corporea che la scienza non è in grado di spiegare e tantomeno di riprodurre, anche se ogni tanto emerge a livello mediatico qualcuno che dichiara di essere riuscito a riprodurla. È ovvio che qualsiasi bravo pittore riesce a riprodurne una copia, ma non riesce minimamente a riprodurre tutte le caratteristiche estremamente particolari che in essa sono state trovate. Per questo la Sindone è, a suo modo, anche un grande enigma.
Basti pensare che - dopo oltre un quarto di secolo di indagini - conosciamo forse il 5% di ciò che questa straordinaria icona può dirci; ma potrebbero esserci delle svolte. Svolte che non solo confutano in modo definitivo l’ipotesi che possa trattarsi di un falso medievale, ma aprono nuove prospettive. A questo proposito, sul Timone di novembre, Giulio Fanti - docente di Misure Meccaniche e Termiche all’Università di Padova studioso in prima linea su queste ricerche – firma un articolo in cui fa il punto sulle scoperte scientifiche degli ultimi mesi, e su quelle che potrebbero a breve emergere.
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