Sabato 25 Ottobre 2025

Amedeo Minghi: «Non si può censurare l’anima»

L’ultimo disco, il giudizio sulla musica italiana, l’esempio di Sammy Basso. E l’amicizia con Giovanni Paolo II

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Autore visionario e poliedrico, Amedeo Minghi ha attraversato la storia della musica italiana con rara coerenza. Nel corso della sua lunga vita artistica il cantautore romano ha inanellato successi diventati veri e propri “classici”: da 1950 a Vattene amore, da La vita mia a Cantare è d’amore; ha scritto colonne sonore per la Tv, il teatro e il cinema (su tutte la serie fantasy Fantaghirò) e ha composto hit per molti suoi colleghi, da Mia Martini ad Anna Oxa, da Andrea Bocelli a Franco Califano. Amico personale di Giovanni Paolo II, Minghi – in una lunga intervista fattagli da Valerio Pece - racconta al Timone il suo universo artistico, umano e spirituale. A cuore aperto e con più di una sorpresa, che fanno conoscere al lettore del mensile più da vicino non solo l’artista, indiscusso protagonista del panorama musicale del nostro Paese, ma anche e soprattutto l’uomo; con il suo sguardo sulla fede, sui valori e sull’emergenza educativa che purtroppo si dimostra sempre più drammatica. Per leggere l’intervista acquista Il Timone o abbonati

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