Venerdì 24 Ottobre 2025

Calciatori e vizio del gioco. Ma le scommesse sono un affare

Quei giocatori di serie A indagati per scommesse illecite sollevano uno scandalo ipocrita, perché lo sport ormai è un’industria fondata sul gioco. D’azzardo.

Progetto senza titolo (3)
Lo sport è un’industria fondata sul gioco. D’azzardo. Quella dei dodici calciatori di seria A indagati per scommesse illecite su siti illegali per puntate e giochi on line, compresi tavoli da poker non regolamentati, è solo una triste storia di ragazzi che sembrano schiavi di se stessi. E ci sembra ipocrita lo scandalo che si leva nei loro confronti. Perché basta guardare in Tv una qualsiasi partita di calcio o di basket, o una gara di Formula 1 o Moto GP, per accorgersi quali sono i più formidabili sponsor dello sport (e delle trasmissioni sportive). Sono siti di scommesse. Leciti per carità, ma specchio di una cultura. E i dirigenti sportivi, specie quelli del calcio, ci ricordano che loro guidano un’industria e che vorrebbero più soldi proprio dal gioco sulle scommesse che loro alimentano. Insomma, pecunia non olet. I recenti casi del tecnico bulgaro beccato in sala Var a consultare sul telefono un sito di scommesse, o quello che ha visto lo strano accumularsi di puntate sul cartellino giallo al portiere dell’Udinese Maduka Okoye, assomigliano alla punta di un iceberg. Con buona pace dei romantici che ancora credono allo sport e al calcio come passione e divertimento, come occasione di competizione e socialità. Anche lo Stato, magari dietro la foglia di fico di un Lino Banfi che nella pubblicità ci ricorda che «giocare deve restare uno sfizio e non un vizio», in realtà sembra assecondare questo “gioco responsabile” che si trova in ogni dove. Secondo i dati di una ricerca su ludopatia e minori, condotta dall’Istituto superiore di sanità e comunicata nel 2024, si ricava che l’azzardo problematico è generalmente associato al basso reddito e avviene soprattutto on line. Giovani, poveri e ingannati, altroché i dodici scommettitori privilegiati del calcio. Una volta si suggeriva ai ragazzi che una strada da battere per vincere il vizio fosse quella di praticare uno sport. Resta una buona idea, ma oggi non sembra un gran consiglio.

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