IL VANGELO DEL GIORNO
Quel che Gesù disse a Barabba
Una semilibera trasposizione letteraria degli eventi della Passione e morte di Gesù di Nazareth. Dal volume “Le parole della Passione di Cristo”, M. Salcito (Edizioni del Faro)
18 Aprile 2025 - 00:10
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Tormenti di Gesù nell’Orto degli Ulivi Il cielo era limpido e la Luna, quasi piena, proiettava l’ombra di Gesù contro la roccia. Nella sua mente andava crescendo una terrificante voce interiore che cercò di metterlo in crisi… . Questa vocina, che comunemente chiamiamo Maligno, cominciò a dirgli: “Hai visto che non hai combinato niente? Sei un fallito. Cosa pensavi? Che solamente perché parlavi di amare tutti come fratelli le autorità del Tempio ti avrebbero dato ascolto? Sapevi che, secondo loro, bisogna amare solamente quelli della propria casa ed i propri amici… Gesù: - Io sono stato inviato per portare a compimento la Legge e i profeti”.- Sei certo di non esserti illuso? Guardati attorno. Sei rimasto solo. I tuoi discepolisono persone di scarsa cultura e non conoscono di certo le Scritture come gli scribi. Chi pensi che parlerà dopo di te?
- Lo Spirito Santoli assisterà in ogni cosa. Non avranno bisogno di studiare perché io sarò con loro.
- Ma se non ti hanno nemmeno compreso! Dopo tutto quello che hai fatto, tra guarigioni straordinarie ed insegnamenti che lasciavano tutti a bocca aperta, proprio alla cena di stasera com’è possibile che Filippo abbia manifestato dei dubbi sull’esistenza di Colui che non posso nominare chiedendoti di volerlo vedere con i propri occhi? Ammettilo che sei rimasto deluso. Pensi che ora comincino a lavarsi i piedi l’uno con altro come tu hai dato loro esempio prima della cena di stasera? Vai a vedere fuori. Adesso dormono beati e quando sarai morto sulla croce scapperanno come passeri verso i monti…
- Per molti di voi non è la prima volta che vedete quest’uomo. Si dice che aveva cominciato a seguire Giovanni Battista. Varie volte è venuto a Gerusalemme a confondere la gente e ad aizzarla contro di noi in occasione delle nostre feste. Negli anni scorsi era già venuto per la Pasqua. È stato qui anche a Pentecoste, alla festa dei Tabernacoli ed anche alla Dedicazione del Tempio. Sono oltre tre anni che ci crea problemi. Sappiamo che è certamente figlio di un artigiano di nome Giuseppe che è morto da più di un decennio. La sua famiglia è dell’area rupestre chiamata Nazaret. Come è già accaduto per altri falsi profeti circondati di racconti mitici, una leggenda narra che un angelo apparve a sua madre (che oggi ha circa 52 anni) e da quel momento rimase incinta. La leggenda vuole che il Nazareno sia nato per opera dello spirito dell’Altissimo, mentre a noi risulta che questa Maria abbia avuto almeno un altro figlio di nome Giacomo nato per via naturale come tutti gli altri ebrei. La madre ed i suoi parenti più stretti vivono ancora a Nazaret. Cosa volete che possa venire da quel piccolo agglomerato di caverne di agricoltori e pecorai sperduto fra le montagne della Galilea? Dopo che fu battezzato da Giovanni Battista, almeno cinque anni fa, si ritirò per un periodo nel deserto. Quando tornò fra la sua gente cominciò a farneticare. Diceva di avere una missione da compiere, di avere un padre che governa tutto dal cielo ma contemporaneamente confondeva le idee dicendo che il regno di suo padre è già in mezzo a tutti noi. L’imputato riteneva di essere l’inviato speciale per chiederci di convertirci e diceva “Il regno dei cieli è vicino”. I suoi parenti più stretti, più di una volta avevano cercato di convincerlo a tornare a casa mentre lui faceva proseliti alle folle ma lui, incurante dell’immagine della sua famiglia, li respinse in modo poco ortodosso…”.
- Di dove sei?
- Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?
- Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall'alto. Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande.
- Il nostro potere ci è stato tramandato da Mosè, che parlava con l’Altissimo faccia a faccia, invece di te non sappiamo nulla. Non hai nemmeno un vero padre...
- Questo impostore ha sempre messo in dubbio l’autorità di Mosè, il quale intercedeva presso Dio per i bisogni del popolo. “I nostri padri hanno mangiato la mannanel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo”.
- In verità, in verità vi dico: non Mosèvi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero; il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo.
- Pilato verso di lui:
- Finalmente ti sei deciso a parlare!
- Se parlo è per il Padre mio. Io non cerco la mia gloria.
- Parla pure Maddalena. Le riflessioni delle nostre sorelle sono sempre ben gradite, anche se fuori di qui la gente ci critica e tutti fanno ipotesi maliziose.
- Io vorrei incoraggiarvi, fratelli e sorelle. Gesù è misericordioso. Non ho detto buono, perché questo aggettivo è spesso utilizzato male ed a volte è sinonimo di debolezza. Egli è giusto e, come Dio, difronte al pentimento non si gira da un’altra parte. Cosa varrebbe la sua giustizia senza la misericordia? Quando lo conobbi c’erano anche alcuni di voi. Sapete la mia storia. Quel giorno io rinacqui a vita nuova e come avrei potuto rimanere da sola, lontano dal Maestro, lui che è acqua viva che sgorga dalla bontà del Padre? Qualcuno di voi non voleva che vi seguissi per timore delle chiacchere della gente… Una mattina alcuni sacerdoti entrarono in casa mia e mi trascinarono fuori. Fra loro si dicevano: “Facciamola giudicare dal Galileo così’, magari, si tradisce e li lapidiamo tutti e due”. Io urlavo chiedendo loro di lasciarmi andare… Mi legarono i polsi e mi portarono sul bordo della strada ove mi misero un cappuccio in testa. Mi tremavano le gambe. Il mio cuore batteva così forte che mi sembrava volesse uscirmi dalla gola. Sudavo freddo. Ad un certo punto sentii lo scalpiccio di tante persone, voci di richieste di essere guariti e tanti ringraziamenti e lodi. C’era anche chi chiedeva perdono e bambini che cantavano “…Osanna al figlio di Davide”. Gesù venne interrotto nel suo cammino dai farisei che stavano dicendo il falso contro di me perché furono loro a trascinarmi via di casa mentre ero sola, con nessun uomo. Ebbero il coraggio di dirgli: “Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?”. Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Da quel maledetto cappuccio di lana non riuscivo a vedere, però, qualcosa intravidi guardando in basso verso il terreno. Vidi dei piedi che calzavano dei semplici sandali. Poi, dallo strofinio delle sue vesti sentii che si era chinato per terra e, forse con un bastoncino, spostò le pietruzze del terreno e poi scrisse qualcosa. Infatti, sentivo i sacerdoti che si chiedevano cosa avesse scritto perché, a loro, sembravano caratteri sconosciuti. Allora Gesù cominciò a dire: “Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore. Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna”. Poi Gesù disse che tutti gli uomini e le donne sono uguali, tutti deboli e bisognosi di redenzione…
- Benvenuto Maestro. Ti hanno condotto da me un po’ in ritardo ed allora, nell’attesa, io ed i miei amici ci siamo messi a giocare con la trottola. Magari tu avresti indovinato la lettera che poi è venuta fuori…
- Ma quello sconvolto non andava in giro per la Galileaa fare segni Lui stava sempre sulle rive del Giordano e, con il suo barchino, aiutava la gente più in difficoltà, ad attraversare il fiume. Lo faceva gratuitamente, però, se qualcuno gli avesse offerto dei viveri, non li avrebbe rifiutati. Faceva loro discorsi strani e li convinceva ad immergersi per un attimo nell’acqua ed a pentirsi dei loro peccati. Molti, vedendolo un po’ bizzarro per com’era vestito e per i discorsi che faceva ne avevano timore e, solo per dargli soddisfazione ed anche un po’ per scaramanzia, si facevano battezzare.
- Sì, effettivamente quello sconvolto, come dici tu, non faceva miracoli od altri gesti straordinari e si è fatto tagliare la testa come una gallina. Anzi, peggio, senza batter ciglio, mentre, almeno un pennuto si agita e cerca di liberarsi. Così mi disse la guardia che mandai a decapitarlo.
- Poi, altri mi suggerirono che potevi essere Elia, in quanto venni a sapere che il grande profeta non era morto perché le Scritture dicono che il vostro Dio se lo prese con sé in qualche altro mondo. Altri ancora mi dicevano che sei uno dei tanti profeti, come quelli che sono già stati in Israele e che ne verranno ancora. Ora che mi hanno detto che parli di pace, di perdono e di misericordia ho capito che sei un semplice guaritore affascinato dal mondo dei profeti.
- Guardate questo poveraccio. Non ha più un volto. È pieno di sangue. Questo sarebbe un re o addirittura il figlio di Dio? Non vedete che lo piangono solo quattro donnette da strapazzo e un giovane mantenuto?
- Se io fossi stato suo padre… Se fosse quello che lui diceva di essere, insomma… suo padre sarebbe intervenuto. Chi di noi non farebbe qualcosa per evitare che il proprio figlio faccia una fine del genere?
- Questi ebrei sono proprio pazzi. Noi in Calabria andiamo matti per il buon vino e le belle donne. Questi, invece, inseguono le mosche e fanno le guerre per le farfalle. Se almeno avessero tanti dèi come ne abbiamo noi... Ne hanno uno solo e dicono che sia il dio della steppa, cioè del nulla.
- Avete visto laggiù? Mi sembra di aver visto quel Barabba che dovevamo crocifiggere. Gli è andata proprio bene. Ha ancora il coraggio di andare in giro. Spero proprio che qualcuno dei nostri o dei seguaci del Nazareno gli faccia la pelle. Ha fatto uccidere questo poveraccio che non mi sembra sia un criminale. Ho sentito che aveva addirittura detto che se uno ti ruba il mantello tu devi dargli anche la tunica. Robe da matti.
- Su questo devo ammettere che non hai tutti i torti. Quando abbiamo crocifisso altri uomini quelli ci guardavano pieni di odio e ci sputavano in faccia. Noi, stanchi e nervosi, rispondevamo crudelmente come cani rabbiosi. Quest’uomo, invece, mi ha stupito. Forse siamo stati troppo crudeli con lui. Non ci ha mai guardati male, né tantomeno maledetti. Sembrava un bue tutto quieto mentre va al macello, oppure una pecora che si fida del padrone e va incontro alla morte senza accorgersene.
- Tiratevi su e vedete di smaltire un po’ questa folla.










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