Martedì 28 Ottobre 2025

Leone XIV: «Questo nome una risposta alla rivoluzione dell’intelligenza artificiale»

Nel discorso ai cardinali di oggi, papa Leone XIV spiega perché ha scelto di chiamarsi così. Ha ricordato anche che Dio ama comunicarsi non nel fragore del tuono ma in una “sottile voce di silenzio”

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Papa Leone XIV ha pronunciato oggi il suo primo discorso ufficiale ai Membri del Collegio Cardinalizio, prima di iniziare ha chiesto ai cardinali di fare prima una preghiera «insieme in latino». La scelta del nome “Leone XIV” non è casuale. Il Santo Padre ha spiegato che si ispira direttamente a Leone XIII, che nel XIX secolo con l'Enciclica Rerum novarum affrontò le problematiche sociali nate con la prima rivoluzione industriale. Oggi, il Pontefice intende affrontare le nuove sfide di un mondo che sta vivendo un’altra grande trasformazione, quella determinata dall’intelligenza artificiale. Come ha dichiarato, «la Chiesa offre a tutti il suo patrimonio di dottrina sociale per rispondere a un’altra rivoluzione industriale e agli sviluppi dell’intelligenza artificiale, che comportano nuove sfide per la difesa della dignità umana, della giustizia e del lavoro». Il Papa ha condiviso con i Cardinali anche un momento di riflessione sulla Pasqua e sul cammino della Chiesa. Guardando all’imminente futuro, ha sottolineato che, nel momento della sua elezione, la sua missione sarebbe stata estremamente ardua, ma che «il Signore, che mi ha affidato questa missione, non mi lascia solo nel portarne la responsabilità». Ha poi ricordato che «il Papa, a cominciare da San Pietro e fino a me, suo indegno Successore, è un umile servitore di Dio e dei fratelli, non altro che questo» . Quindi papa Leone XIV ha rivolto un pensiero di gratitudine verso i cardinali, che hanno accompagnato il momento di Sede Vacante, e verso i membri della Curia che hanno svolto ruoli cruciali, come il Cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Collegio Cardinalizio, e il Cardinale Kevin Joseph Farrell, Camerlengo di Santa Romana Chiesa. Il nuovo Papa ha anche ricordato con commozione il compianto Papa Francesco, al quale ha reso un sentito omaggio per il suo stile di servizio. Ha lodato il suo esempio di «piena dedizione nel servizio e sobria essenzialità nella vita», sottolineando come il Pontificato di Francesco sia stato caratterizzato da un «abbandono in Dio nel tempo della missione e di serena fiducia nel momento del ritorno alla Casa del Padre». «Raccogliamo questa preziosa eredità e riprendiamo il cammino», ha affermato Leone XIV. «È il Risorto, presente in mezzo a noi, che protegge e guida la Chiesa e che continua a ravvivarla nella speranza, attraverso l’amore «riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato donato» (Rm 5,5). A noi spetta farci docili ascoltatori della sua voce e fedeli ministri dei suoi disegni di salvezza, ricordando che Dio ama comunicarsi, più che nel fragore del tuono e del terremoto, nel «sussurro di una brezza leggera» (1Re 19,12) o, come alcuni traducono, in una “sottile voce di silenzio”. È questo l’incontro importante, da non perdere, e a cui educare e accompagnare tutto il santo Popolo di Dio che ci è affidato». Guardando al cammino della Chiesa, Papa Leone XIV ha ribadito l’importanza di un «rinnovamento della fede» nella luce del Concilio Vaticano II, ma anche la necessità di seguire le linee tracciate da Papa Francesco nell'Esortazione Apostolica Evangelii gaudium. Il Papa ha ripreso alcuni dei temi fondamentali sollevati in questo documento: il ritorno al primato di Cristo nell’annuncio (cfr n. 11); la conversione missionaria di tutta la comunità cristiana (cfr n. 9); la crescita nella collegialità e nella sinodalità (cfr n. 33); l’attenzione al sensus fidei (cfr nn. 119-120), specialmente nelle sue forme più proprie e inclusive, come la pietà popolare (cfr n. 123); la cura amorevole degli ultimi, e degli scartati (cfr n. 53); il dialogo coraggioso e fiducioso con il mondo contemporaneo nelle sue varie componenti e realtà (cfr n. 84; CONCILIO VATICANO II, Cost. Past. Gaudium et spes, 1-2). Si tratta di un elenco per macro temi che occorrerà poi vedere come papa Leone XIV lavorerà per realizzarlo. Si tratta, ha ricordato, «di principi del Vangelo che da sempre animano e ispirano la vita e l’opera della Famiglia di Dio, di valori attraverso i quali il volto misericordioso del Padre si è rivelato e continua a rivelarsi nel Figlio fatto uomo, speranza ultima di chiunque cerchi con animo sincero la verità, la giustizia, la pace e la fraternità». Il Santo Padre ha poi concluso il discorso facendo proprio un augurio di San Paolo VI, che nel 1963, all'inizio del suo Pontificato, auspicava che «passi su tutto il mondo come una grande fiamma di fede e di amore che accenda tutti gli uomini di buona volontà».  Occorre l’aiuto divino, «senza il Quale nulla è valido, nulla è santo». (Foto: Copyright: Vatican Media) ABBONATI ORA ALLA RIVISTA!

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