Martedì 28 Ottobre 2025

«Com'è Prevost? Parla poco e ascolta molto»

«E quando decide è molto risoluto», assicura il vescovo emerito di Chimbote, monsignor Ángel Francisco Simón Piorno, ricordando la sua esperienza condivisa con l'attuale Papa Leone XIV in Perù

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L'onda di stupore e gratitudine che si è alzata insieme alla fumata bianca che ha annunciato alla Chiesa e al mondo la scelta del nuovo sommo pontefice, continua a propagarsi diventando anche interesse per conoscere al più presto - ma senza l'approssimazione e le deformazioni che la fretta rischia di provocare - la storia, la personalità e l'accento particolare che il nuovo papa, Leone XIV, porterà nella storia. Tra le voci che val la pena riportare, quella di un confratello ora Vescovo emerito, che ha condiviso con l'allora vescovo di Chiclayo, Robert Francis Prevost, la cura di una porzione di popolo in America latina. Erano entrambi vescovi in Perù, monsignor Ángel Francisco Simón Piorno per la diocesi di Chimbote in carica dal 2004 al 2022, Prevost per la diocesi di Chiclayo dal 2015 al 2023, e per questo hanno potuto collaborare strettamente in più di un'occasione. «Intervenuto al programma "Fin de Semana" del COPE, ha raccontato la sua esperienza con l'attuale Pontefice, dagli anni di missione alla collaborazione nell'affrontare le sfide più urgenti della Chiesa nel Paese andino». Simón Piorno racconta del grande affetto che lo legava al confratello sacerdote e vescovo e alla stima che nutriva per lui già in quegli anni di impegno per la chiesa peruviana. Di lui ha ricordato l'apprezzamento per le grandi capacità intellettuali e la padronanza di diverse lingue: «A 21 anni sono andato in Perù. In questo senso, pochi vescovi conoscono il Perù meglio di me. Sono stato presidente di una delle commissioni per tutta la vita; In particolare, sono stato presidente della Commissione del clero per 18 anni e questo mi ha permesso di comprendere veramente tutte le giurisdizioni del Perù». Quando emersero casi di abusi in diverse diocesi del paese entrambi i vescovi dovettero misurarsi con situazioni gravi che esigevano equilibrio, rigore e senso di giustizia. In Prevost monsignor Piorno ha trovato un riferimento autorevole: «Mi ha consigliato. Quando scrivevo alla Congregazione per la Dottrina della Fede a Roma, lui controllava sempre le mie lettere per assicurarsi che tutto fosse corretto; era un esperto di Diritto Canonico». Il curriculum studiorum del Santo Padre conferma la solida competenza giuridica, così come la sua fine preparazione teologica e scientifica (è laureato in Matematica e, forse, anche questo bagaglio si rivelerà utile nell'affrontare le sfide della rivoluzione in atto innescata dall'intelligenza artificiale). Del suo carattere, invece, possiamo conoscere ciò che sta manifestando lui stesso in queste prime apparizioni pubbliche e nelle celebrazioni liturgiche e ciò che riferiscono quanti hanno potuto condividere con lui tratti significativi di vita. Lo abbiamo visto trattenere le lacrime e dominare l'emozione viva che pure ha raggiunto tutti insieme alla cosa più importante, l'annuncio, sempre quello da che Cristo è risorto, che la strada per la vita eterna è stata aperta, che Cristo è il ponte, che Dio ci ama e che la pace, bene inestimabile ma non il supremo, viene solo da Lui. Monsignor Ángel Francisco Simón Piorno lo definisce «un uomo molto comunicativo: parla poco e ascolta molto. Quando prende decisioni, è deciso, le giustifica molto bene e spero che sarà un grande pontefice. Penso che seguirà Papa Francesco su alcune decisioni, ma prenderà le sue su molte altre questioni. Il fatto che abbia scelto il nome di Leone XIV ci dice che è profondamente consapevole dei problemi sociali che esistono nel mondo». Di certo, seppur tremebondo davanti al carico del ministero petrino che ha accettato di portare, è consapevole che non vi è sfida sociale, politica, ecologica che attraversata dal bene della fede non possa trovare sbocchi positivi. Da questa consapevolezza fondata nella Parola di Dio, nella quale ogni Papa è chiamato a confermarci, nasce la certezza che il male ha già perso e che ogni prova che ci si para davanti, pur terribile, non è altro che una scaramuccia rabbiosa di un generale in ritirata. (Fonte foto: Imagoeconomica) ABBONATI ORA ALLA RIVISTA!

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