Il Cardinale William Goh Seng Chye, arcivescovo di Singapore, nominato cardinale nel 2022 da Papa Francesco, in un'intervista con il vicepresidente di EWTN News Matthew Bunson, ha affermato che papa Leone XIV è un “dono di Dio”, la “persona giusta” per guidare la Chiesa verso la sinodalità. Secondo Goh, il pontefice sarà in grado di garantire una maggiore unità all'interno della Chiesa, in particolare tra i fedeli cattolici spesso divisi su questioni di dottrina e di morale.
Infatti, secondo il cardinale singaporiano, il nuovo pontefice è un ascoltatore attivo, «molto attento alle preoccupazioni e alle condivisioni dei cardinali» e che il desiderio di unità del Santo Padre è evidente sia nelle sue parole che nelle sue azioni, sin dalla sua elezione. Nel suo incontro con i cardinali, ci ha parlato in modo molto personale. «Credo che ci sarà una maggiore collaborazione e un maggiore dialogo in modo da poter realizzare veramente una maggiore unità nella Chiesa», ha aggiunto.
Riflettendo sulle questioni che stavano "dividendo la Chiesa" durante il pontificato di Papa Francesco, come "l'ambiguità" in alcuni insegnamenti contenuti in Amoris Laetitia e delineatisi nel processo sinodale, il cardinale asiatico si è detto certo che che Papa Leone XIV porterà chiarezza, e meno confusione, a riguardo, secondo l’insegnamento della Chiesa stessa. E per sgombrare il campo da equivoci ha aggiunto: «Continuo a sottolineare che non possiamo parlare di sinodalità senza unità nelle dottrine, senza unità nella fede»- perché- «l'unità che si costruisce sull'amore superficiale non può mai essere vera unità. L'unità deve essere fondata sulla verità che si esprime nella carità».
C’è poi una questione importante che riguarda la nuova evangelizzazione che ha a che fare con lo sviluppo della Chiesa sia in Asia che in Africa, che fa sì che i cattolici neo convertiti non siano disposti a scendere a compromessi con la loro fede..«Siamo persone che hanno una forte fede nel Signore e vogliamo camminare sulla via del Vangelo. Abbiamo rinunciato alle nostre vecchie credenze per scambiarle con la vera fede. Vogliamo camminare sulla via della verità e seguire il Vangelo e ciò che la Chiesa ci ha insegnato», ha sottolineato. «Questo è ciò che sta guidando noi e il nostro popolo in Asia».
Oltre alla predisposizione del Santo Padre ad essere un buon ascoltatore, Goh ha fatto notare che anche la capacità del Papa di parlare diverse lingue rappresenta un notevole vantaggio per coloro che con lui vogliono discutere delle sfide pastorali che la Chiesa deve e ha dovuto affrontare in diverse parti del mondo prima e dopo il recente conclave. «Penso che una volta che conosci l'inglese, lo spagnolo e l'italiano, puoi coprire almeno due terzi del globo, giusto? » ha detto (Foto: Imagoeconomica)
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