Roma non è stata costruita in un giorno e nemmeno questo Papa. Nessun Papa a dire il vero, né alcuna impresa, uomo o storia degni di questo nome. Il settimanale americano più famoso al mondo ha dedicato un numero a papa Prevost seguendone la formazione. L'ampio reportage a firma di Belinda Luscombe vuole mostrare ai lettori, in una sorta di time-lapse giornalistico, gli eventi, le fasi, gli incontri e anche le doti che hanno costruito il primo pontefice Nord-Americano, il 267 successore dell'Apostolo Pietro. Come è arrivato, Robert Francis Prevost, all'accettazione dell'incarico di sommo pontefice e con le virtù che sta dimostrando?vPer approfondire la conoscenza sulla figura di Leone XIV rimandiamo senz'altro anche allo speciale del Timone a lui dedicato nel numero di giugno e alla lettura del nostro mensile, (qui per abbonarsi).
Dalle pagine del Time, e da ciò che ne riporta anche il sito cattolico religion y libertad, ricaviamo un interessante racconto del cammino che ha condotto il piccolo Bob Prevost, ultimo di tre fratelli, alla cattedra di Pietro. Come ci è arrivato in qualche modo preparato, nonostante il timore e tremore che un simile ministero suscita anche nella persona più "calma e stabile", come riferisce fosse fin da giovane una sua insegnante? La conclusione della giornalista è questa: «"per intervento divino, per sagge decisioni, per fortuna o per tutte e tre le cose, il suo percorso lo ha preparato in modo unico" al pontificato.» Sono tante le persone che riconoscono in Prevost i doni dell'ascolto e della gentilezza, presenti fin dall'infanzia, «come il parroco di Philadelphia Paul Galetto , ribadiscono che l'ascolto e la gentilezza accompagnano il pontefice da sempre. "Ti ascolta. Non interrompe la tua conversazione né ti dice che ti sbagli. Questo è un grande vantaggio", commenta.»Cresciuto in una famiglia di solida e viva fede cattolica, il piccolo Robert ha avuto chiaro fin da molto piccolo che sarebbe diventato sacerdote: l'unico dubbio era se diventare sacerdote diocesano o religioso. Anche il padre, Louis, che aveva prestato servizio nella Marina durante la seconda guerra mondiale, prese in considerazione la strada del sacerdozio. Il futuro Leone XIV era comunque un bambino normale, che andava in bicicletta, per esempio; ma che spesso, nel gioco simbolico, faceva finta di essere un prete e celebrava messa, una cosa che saltava benevolmente all'occhio di tanti: «come conferma suo fratello John, "Era famoso tra i vicini e una donna anziana gli disse, mentre giocavano in giardino, che un giorno sarebbe diventato Papa "». Poco più che una battuta, forse, ma che assume i contorni di una profezia. «I suoi parenti ricordano le visite degli ordini religiosi per guidare il giovane Prevost nella sua nascente vocazione, che alla fine coltivò presso il seminario minore di St. Augustine a Holland, nel Michigan. (...) "Penso che fosse la persona più intelligente che abbiamo mai conosciuto ", dice il suo collega, che non esita ad affermare che tutto ciò che hanno vissuto al Seminario di Sant'Agostino "ha preparato Robert Prevost per il suo ruolo. Non solo la sua istruzione, ma anche il suo modo di rapportarsi con le persone, imparando la pazienza e il buon comportamento".»L'altro passo decisivo nella "creazione" del futuro Papa sarà la sua esperienza missionaria in Perù, secondo il famoso detto da Chicago a Chiclayo. A contatto con i più poveri sperimenta la forza della comunione, le risorse delle persone che non hanno mezzi ma condividono tutto e fa proprio il farsi tutto a tutti di paolina memoria inventandosi meccanico, elettricista, cuoco, soccorritore a seconda delle necessità. Ora che la celebrazione dell'Eucarestia non è l'imitazione di qualcosa che vedeva fare ai grandi ma il cuore stesso della sua vocazione e del suo servizio ai fratelli, siamo sicuri che di tutte le cose e gli incontri che hanno "creato" il papa, la più importante sia Cristo stesso. (Foto: Imagoeconomica/Time)
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