Giovedì 23 Ottobre 2025

Leone XIV ai giovani: «Cristo è la stella polare»

Nella veglia a Tor Vergata, davanti a un milione di giovani, il Papa cita san Giovanni Paolo II, Sant’Agostino e Piergiorgio Frassati. Scelte radicali: matrimonio, ordine sacro e consacrazione religiosa

papa ansa tor vergata 25
Davanti a un milione di giovani, giunti a Tor Vergata per la veglia del Giubileo, papa Leone XIV ha scandito parole forti, indicando sempre Cristo. In ogni risposta data alle tre domande che hanno animato la veglia si è colto quel «cristocentrismo» che è il leit motiv del pontificato di papa Prevost fin dai primi giorni dalla sua elezione a successore di Pietro. Una rinnovata concentrazione cristologica che in un certo senso rimanda a un ricentramento della Chiesa verso il cuore del cristianesimo, come ricorda il suo stesso motto episcopale: “in Illo Uno Unum”, ovvero “nell’Unico Cristo siamo uno”. Tre citazioni fatte da papa Leone ci sembra che possano sottolineare in particolare questo "ricentramento". La prima è di Giovanni Paolo II nel 2000, sempre a Tor Vergata, davanti a milioni di giovani; la seconda è di sant’Agostino, il santo caro a papa Prevost; la terza è quella celebre del prossimo santo Piergiorgio Frassati. Infine, il richiamo alle scelte radicali, individuate precisamente nel matrimonio, nell’ordine sacro e nella consacrazione religiosa, scelte, ha detto Leone XIV ai giovani, «che esprimono il dono di sé, libero e liberante, che ci rende davvero felici». E poi l’indicazione per seguire Gesù. «Studiate, lavorate, amate secondo lo stile di Gesù», questa la mappa per missionari del Vangelo che devono anche essere animati da giustizia, attenti al povero. Tutto questo trova il suo motore nell’ascolto della Parola e nell’Adorazione dell’eucaristia «fonte della vita eterna». Di seguito pubblichiamo alcuni stralci delle parole del Santo Padre nelle tre risposte fornite ai ragazzi durante la veglia di questa sera. * L’AMICIZIA Come possiamo trovare un’amicizia sincera e un amore genuino che aprono alla vera speranza? «Secoli fa, Sant’Agostino ha colto il profondo desiderio del nostro cuore anche senza conoscere lo sviluppo tecnologico di oggi. Anche lui è passato attraverso una giovinezza burrascosa: non si è però accontentato, non ha messo a tacere il grido del suo cuore. Cercava la verità che non illude, la bellezza che non passa. Come l’ha trovata? Come ha trovato un’amicizia sincera, un amore capace di dare speranza? Incontrando chi già lo stava cercando: Gesù Cristo. Come ha costruito il suo futuro? Seguendo Lui, suo amico da sempre. Ecco le sue parole: «Nessuna amicizia è fedele se non in Cristo. È in Lui solo che essa può essere felice ed eterna» (Contro le due lettere dei pelagiani, I, I, 1); «ama veramente il suo amico colui che nel suo amico ama Dio» (Discorso 336). L’amicizia con Cristo, che sta alla base delle fede, non è solo un aiuto tra tanti altri per costruire il futuro: è la nostra stella polare. Come scriveva il beato Pier Giorgio Frassati, «vivere senza fede, senza un patrimonio da difendere, senza sostenere una lotta per la Verità non è vivere, ma vivacchiare» (Lettere, 27 febbraio 1925)». SCEGLIERE DAVVERO Dove troviamo il coraggio per scegliere? Come possiamo essere coraggiosi e vivere l’avventura della libertà vera, compiendo scelte radicali e cariche di significato? «Il coraggio per scegliere viene dall’amore, che Dio ci manifesta in Cristo. È Lui che ci ha amato con tutto sé stesso, salvando il mondo e mostrandoci così che il dono della vita è la via per realizzare la nostra persona. Per questo, l’incontro con Gesù corrisponde alle attese più profonde del nostro cuore, perché Egli è l’Amore di Dio fatto uomo. A riguardo, venticinque anni fa, proprio qui dove ci troviamo, San Giovanni Paolo II disse: «È Gesù che cercate quando sognate la felicità; è Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è Lui la bellezza che tanto vi attrae; è Lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso; è Lui che vi spinge a deporre le maschere che rendono falsa la vita; è Lui che vi legge nel cuore le decisioni più vere che altri vorrebbero soffocare» (Veglia di preghiera nella XV Giornata mondiale della Gioventù, 19 agosto 2000). La paura lascia allora spazio alla speranza, perché siamo certi che Dio porta a compimento ciò che inizia. Riconosciamo la sua fedeltà nelle parole di chi ama davvero, perché è stato davvero amato. “Tu sei la mia vita, Signore”: è ciò che un sacerdote e una consacrata pronunciano pieni di gioia e di libertà. “Accolgo te come mia sposa e come mio sposo”: è la frase che trasforma l’amore dell’uomo e della donna in segno efficace dell’amore di Dio. Ecco scelte radicali e piene di significato: il matrimonio, l’ordine sacro e la consacrazione religiosa esprimono il dono di sé, libero e liberante, che ci rende davvero felici. Queste scelte danno senso alla nostra vita, trasformandola a immagine dell’Amore perfetto, che l’ha creata e redenta da ogni male». SEGUITE GESU’ IN TUTTO Come possiamo incontrare veramente il Signore Risorto nella nostra vita ed essere sicuri della sua presenza anche in mezzo alle difficoltà e incertezze? «Ascoltate la sua parola, che è Vangelo di salvezza! Cercate la giustizia, rinnovando il modo di vivere, per costruire un mondo più umano! Servite il povero, testimoniando il bene che vorremmo sempre ricevere dal prossimo! Adorate l’Eucarestia, fonte della vita eterna! Studiate, lavorate, amate secondo lo stile di Gesù, il Maestro buono che cammina sempre al nostro fianco. Ad ogni passo, mentre cerchiamo il bene, chiediamogli: resta con noi, Signore (cfr Lc 24,29)! Resta con noi, perché senza di Te non possiamo fare quel bene che desideriamo. Tu vuoi il nostro bene; Tu sei il nostro bene. Chi Ti incontra, desidera che anche altri Ti incontrino, perché la tua parola è luce più chiara di ogni stella, che illumina anche la notte più nera. Come amava ripetere Papa Benedetto XVI, chi crede, non è mai solo. Perciò incontriamo veramente Cristo nella Chiesa, cioè nella comunione di coloro che il Signore stesso riunisce attorno a sé per farsi incontro, lungo la storia, ad ogni uomo che sinceramente lo cerca. Quanto ha bisogno il mondo di missionari del Vangelo che siano testimoni di giustizia e di pace! Quanto ha bisogno il futuro di uomini e donne che siano testimoni di speranza! Ecco, carissimi giovani, il compito che il Signore Risorto ci consegna». (Foto Ansa)

LE ULTIME NOTIZIE

Cartacea

Riceverai direttamente a casa tua il Timone

Acquista la copia cartacea
Digitale

Se desideri leggere Il Timone dal tuo PC, da tablet o da smartphone

Acquista la copia digitale