Giovedì 23 Ottobre 2025

Da medico a sacerdote, grazie alla Vergine di Guadalupe

La singolare storia della vocazione di un panamense

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È una storia singolare, quella del medico panamense Josamir Ulises Barrera Martínez, ordinato sacerdote il 22 agosto 2024 nella Basilica di Nostra Signora di Guadalupe, a Città del Messico, luogo in cui ha sentito per la prima volta la chiamata che ha rivoluzionato il suo destino. In un'intervista alla CNA, ha ricordato che la sua vocazione è nata il 31 luglio 2002, quando aveva appena 14 anni e guardava in televisione, a casa dei nonni, la canonizzazione dell'indiano Juan Diego, presieduta da Papa San Giovanni Paolo II, nella Basilica della Vergine di Guadalupe. Sottolinea di essere rimasto colpito, in modo particolare, dal fatto che, nonostante l'età del Papa e il suo evidente stato di infermità, la gente, alla sua vista, si commuoveva molto. E si sarebbe chiesto immediatamente cosa ci fosse in quell’uomo di tanto speciale per provocare emozioni simili. Quella che ricevette fu una risposta e una chiamata insieme: «In san Giovanni Paolo II – racconta commosso Martinez- c'era la presenza di Dio. Era Gesù che irradiava se stesso attraverso di lui ed era questo il motivo che provocava tanta emozione nella gente. Contemporaneamente a questa ispirazione, ho sentito la chiamata di Dio al sacerdozio, in quello stesso istante». Ma non fu tutto rose e fiori, perché la sua reazione iniziale fu di ribellione, in quanto fin da bambino sognava di fare il medico, di mettere su famiglia e di costruirsi un futuro stabile. Perciò «sentivo che Dio in quel momento stava rovinando i miei piani, come se stesse prendendo il mio curriculum e lo stesse gettando in un bidone della spazzatura». Quindi, fedele al suo progetto iniziale, fece domanda per una borsa di studio in Venezuela, per studiare Medicina Comunitaria Integrale, carriera in cui si impegnò per sette anni. Era convinto, infatti, che, col tempo, la chiamata sarebbe diventata solo un lontano ricordo. Ma Dio non aveva nessuna intenzione di mollare…Infatti, nel 2011, dopo aver partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù a Madrid e aver visto il documentario Mother Teresa: The Legacy (2007) venne segnato dalle parole e dalla testimonianza della santa, in particolare dal suo «desiderio di placare la sete di Gesù nei poveri» che sintetizza in una frase, il cuore della sua vocazione. Così, contattò i Padri Missionari della Carità, che gli raccomandarono di terminare prima gli studi. Nel 2013 si è laureò in Medicina, e anche se «ero super felice perché era qualcosa che volevo tanto fare», tuttavia fu invaso dalla sensazione che gli mancasse qualcosa. Così decise di dare un’opportunità al Signore, recandosi a Guadalajara per vivere un'esperienza con le Missionarie della Carità. Nel 2015 iniziò la sua formazione nelle case dei missionari in Messico, Kenya e Italia. Infine, il 22 agosto 2024, è stato, finalmente, ordinato sacerdote nella Basilica di Guadalupe, ai piedi della Vergine che era presente fin dall'inizio della sua vocazione. Attualmente combina il suo ministero sacerdotale con il suo mestiere di medico, ambiti che, ha detto, hanno diverse cose in comune: «Coloro che sono medici hanno una chiamata particolare verso le persone che svolgono con grande amore e dedizione perché sono molto vicini alla sofferenza umana». Da parte loro, anche i sacerdoti sono chiamati «a vedere la sofferenza dei loro fratelli e sorelle, ma anche a viverla, consolandoli». Infine ha spiegato di aver rifiutato, all’inizio, la chiamata perché aveva una vita perfettamente pianificata, ma di aver capito, con il tempo, che solo lasciando agire il Signore ha potuto poi scoprire «la vera felicità, la gioia e la pace. Allora – ha concluso Martinez- «Dio non ci toglie nulla, ma ci dona tutto e anzi ci dà il senso della nostra vita, quella vera». (Foto: Arquidiócesis Primada de México) ABBONATI ORA ALLA RIVISTA!

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