Mercoledì 29 Ottobre 2025

La lezione di Leone XIV al Quirinale: radici, tradizione e no a "modelli massificanti e fluidi"

Il Pontefice, esaltando il legame con il Popolo italiano, lancia un monito contro la perdita di identità culturale, rilanciando al contempo un accorato appello a lavorare per la pace nel mondo

papa mattarella ansa
"Non disprezziamo ciò che i nostri padri hanno vissuto e ciò che ci hanno trasmesso, anche a costo di grandi sacrifici. Non lasciamoci affascinare da modelli massificanti e fluidi, che promuovono solo una parvenza di libertà, per rendere poi invece le persone dipendenti da forme di controllo." Questo è il forte monito lanciato da Sua Santità Papa Leone XIV durante la sua visita ufficiale al Presidente della Repubblica Italiana al Quirinale, un discorso che riafferma con vigore il valore delle radici, della tradizione e della distinzione identitaria come baluardo contro le derive di un presente incerto.

Un Legame Profondo, una Collaborazione Proficua

La visita, che si inserisce nel contesto dei cordiali rapporti bilaterali tra Italia e Santa Sede, è stata un'occasione per il Pontefice di rinnovare il "forte legame che unisce la Sede di Pietro al Popolo italiano". Un legame che, sottolinea il Papa, affonda le radici nella "lunga tradizione religiosa e culturale di questo Paese", evidente nelle "innumerevoli chiese e nei campanili che ne costellano il territorio, spesso veri e propri scrigni d’arte e di devozione". Il Papa ha espresso viva gratitudine per la "bella testimonianza di accoglienza, nonché di efficiente organizzazione" offerta dall'Italia in occasione dell'Anno Giubilare. Questa "sinergia e collaborazione" tra Stato e Chiesa, ha rimarcato Leone XIV, costituisce "già da sé un segno di speranza per tutti coloro che con fede vengono a varcare la Porta Santa". Ribadendo l'importanza del "Concordato del 1984" e della "reciproca distinzione degli ambiti", il Vescovo di Roma ha messo in risalto come la collaborazione debba mirare al "bene comune, a servizio della persona umana, la cui dignità inviolabile deve sempre stare al primo posto".

La Pace e la Dignità Umana: Appello Accorato

Di fronte alle crisi globali, Leone XIV ha messo l'accento sulla priorità della pace. Ricordando i moniti inascoltati dei suoi Predecessori, il Papa ha rinnovato l'"appello accorato affinché si continui a lavorare per ristabilire la pace in ogni parte del mondo". L'umanità non può ignorare il grido di chi è travolto dalla "ferocia irrazionale di chi senza pietà pianifica morte e distruzione". Citando l'Enciclica Pacem in terris di San Giovanni XXIII, il Pontefice ha richiamato il principio fondamentale che "ogni essere umano è persona, cioè una natura dotata di intelligenza e di volontà libera; e quindi è soggetto di diritti e di doveri che scaturiscono immediatamente e simultaneamente dalla sua stessa natura". In questo contesto, il Papa ha lodato l'impegno italiano per la cooperazione internazionale e la tutela dei diritti, in particolare per l'assistenza ai bambini di Gaza. Ha inoltre sostenuto l'importanza del multilateralismo, un "valore importantissimo" per affrontare le "sfide complesse del nostro tempo" attraverso "soluzioni condivise".

Famiglia e Tradizione: Il Tesoro da Riscoprire

Un passaggio centrale del discorso è stato dedicato alle sfide sociali, in particolare al calo della natalità in Europa, che richiede "impegno nel promuovere scelte a vari livelli in favore della famiglia". Parole come “Padre”, “madre”, “figlio”, “figlia”, “nonno”, “nonna”, sono, ha osservato il Papa, "nella tradizione italiana, parole che esprimono e suscitano naturalmente sentimenti di amore, rispetto e dedizione". È qui che il monito sulla tradizione si fa più acuto: "Avere a cuore la memoria di chi ci ha preceduto, far tesoro delle tradizioni che ci hanno portato ad essere ciò che siamo è importante per guardare al presente e al futuro con consapevolezza, serenità, responsabilità e senso di prospettiva." Il rischio è quello di "non apprezzare abbastanza... modelli e valori maturati nei secoli che segnano la nostra identità culturale, addirittura a volte pretendendo di cancellarne la rilevanza storica e umana". La vera libertà, suggerisce il Pontefice, non risiede in "modelli massificanti e fluidi" che mascherano nuove forme di controllo, ma nella saldezza dei valori trasmessi dalla storia. Il Pontefice ha infine incoraggiato l'Italia a continuare l'impegno nell'accoglienza dei migranti, auspicando al contempo una "costruttiva integrazione di chi arriva nei valori e nelle tradizioni della società italiana". L'Italia, "un Paese di una ricchezza immensa, spesso umile e nascosta", è invitata a riscoprire sé stessa, un'"avventura in cui incoraggio tutti gli italiani a lanciarsi, per attingervi speranza e affrontare con fiducia le sfide presenti e future". (Foto Ansa)

LE ULTIME NOTIZIE

Cartacea

Riceverai direttamente a casa tua il Timone

Acquista la copia cartacea
Digitale

Se desideri leggere Il Timone dal tuo PC, da tablet o da smartphone

Acquista la copia digitale