L'effetto Charlie Kirk
summorum pontificum
Dal silenzio del latino alla forza dell’esorcismo: segni di pace in San Pietro
Fedeli da tutto il mondo per il Pellegrinaggio Summorum pontificum in Vaticano: il card. Burke all’altare della Cattedra e la voce del card. Simoni che eleva la storica invocazione contro il male
28 Ottobre 2025 - 00:05
Card. Ernest Simoni (Messainlatino.it)
Sabato scorso, sull’altare della Cattedra di San Pietro, il rito antico è tornato a risuonare nella Basilica vaticana. Dopo più di cinque anni di assenza, la cosiddetta messa in forma straordinaria del rito romano è stata nuovamente celebrata nel cuore della cristianità, alla presenza di migliaia di fedeli provenienti da ogni parte del mondo.
La celebrazione, organizzata nell’ambito del Pellegrinaggio Summorum Pontificum, è stata presieduta dal cardinale statunitense Raymond Leo Burke, prefetto emerito della Segnatura Apostolica, figura da sempre vicina ai fedeli legati alla liturgia preconciliare. L’affluenza è stata straordinaria: già mezz’ora prima dell’inizio non c’erano più posti a sedere, e centinaia di persone seguivano in piedi, raccolte nel silenzio e nella preghiera.
Un ritorno carico di significati
La messa celebrata da Burke non è stata soltanto un atto liturgico, ma un segnale. Un gesto che, in controluce, sembra indicare un nuovo clima di ascolto e riconciliazione tra il mondo cattolico legato al rito del 1962 e la Santa Sede. Dopo anni di tensioni e incertezze, la riapertura — seppur simbolica — dell’altare della Cattedra alla forma straordinaria segna un momento che molti hanno letto come un passo verso la “pace liturgica” auspicata da più parti.
Dal motu proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI (2007), che liberalizzava l’uso del messale preconciliare, fino al più restrittivo Traditionis Custodes di papa Francesco (2021), la questione della messa antica è stata terreno di divisione e di ferite aperte. Ora, con l’atteggiamento dialogante di papa Leone XIV, sembra intravedersi un tentativo di ricucitura, un ritorno a quella “unità nella diversità” che è cifra profonda della cattolicità.
La liturgia come bellezza e testimonianza
Nella sua omelia, pronunciata in quattro lingue, il cardinale Burke ha voluto andare al cuore della questione: «La liturgia è la più alta espressione della nostra vita nel Signore. Contemplando la grande bellezza del Rito della Messa, lasciamoci ispirare e fortificare per riflettere quella stessa bellezza nella bontà della nostra vita quotidiana».
Parole che suonano come un invito a guardare oltre la disputa dei riti, verso la sostanza di ciò che la liturgia rappresenta: una via alla santità, una scuola di bellezza e di verità.
Un segno inatteso: la voce di un testimone
Ma il momento forse più toccante è arrivato al termine della celebrazione, quando il cardinale Ernest Simoni, 97 anni, albanese, sopravvissuto a diciotto anni di prigionia sotto il regime comunista, si è avvicinato all’ambone. Davanti a un’assemblea commossa, ha recitato un lungo passo dell’esorcismo minore composto da Leone XIII, invocando la protezione di san Michele Arcangelo contro “il dragone, il serpente antico, che è il diavolo e Satana”.
Un gesto potente, quasi profetico, che ha riportato alla memoria la dimensione spirituale e drammatica della fede cristiana. Simoni, “il prete delle fogne”, come lui stesso ha ricordato di essere stato, ha dato voce a una Chiesa che non dimentica le sue ferite, ma le trasforma in preghiera.
Tra passato e futuro
Quella di sabato non è stata soltanto una messa antica: è stata una pagina nuova nella storia complessa del rapporto tra tradizione e rinnovamento nella Chiesa cattolica.
Non un ritorno nostalgico al passato, ma forse un segno che la memoria può convivere con la modernità, che la fedeltà al rito può essere anche un linguaggio di unità e non di contrapposizione.
Nel cuore di San Pietro, il latino e l’incenso hanno ricordato a molti che la Chiesa, quando si apre senza paura alla propria storia, riesce ancora a parlare al mondo. E che la bellezza, in ogni epoca, rimane una forma di evangelizzazione.









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