Sabato 25 Ottobre 2025

Bob Dylan, la fede e l'incontro con Giovanni Paolo II

Nei giorni in cui esce "A Complete Unknown" (facendo il botto), il film sul grande cantautore, ecco la storia del suo percorso spirituale

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C'ero anche'io, insieme a molti altri studenti universitari, la sera del concerto per il XXIII Congresso eucaristico nazionale celebrato in Italia. Era il 27 settembre del 1997 e Bologna si era messa a disposizione per accogliere i numerosi e, ricordo, affollati appuntamenti della grande manifestazione destinata a promuovere la devozione per l'Eucarestia e a farlo in una dimensione comunitaria, solenne e pubblica. Più della performance di Bob Dylan ricordo la folla nella quale ci stringevamo nei grandi spazi del mercato agroalimentare, il sito che ospitava l'evento nella prima periferia cittadina, e la voce con cui il Santo Padre aveva risposto alle parole del cantautore, quelle del celebre brano Blowing in the wind , che pure Dylan non aveva eseguito. Sarà proprio Giovanni Paolo II ad evocarle e a prenderle sul serio come forse lo stesso artista non aveva ancora sentito fare, e nemmeno noi: «È stato detto che la risposta alle domande della vostra vita ‘sta soffiando nel vento’. È vero! Però non nel vento che tutto disperde nei vortici del nulla, ma nel vento che è soffio e voce dello Spirito, voce che chiama e dice ‘vieni!’. Mi avete chiesto: quante strade deve percorrere un uomo per potersi riconoscere uomo? Vi rispondo: una! Una sola è la strada dell'uomo, e questa è Cristo, che ha detto ‘Io sono la via’». Se ricordo bene il meteo aveva davvero riservato folate di vento tiepido e le parole del Papa ci erano arrivate intense e calde come la promessa che portavano. Ne parlammo a lungo, i giorni successivi, ci sentivamo pieni di coraggio ed euforia perché come studenti cattolici ci eravamo già incamminati nella strada che il pontefice aveva indicato. Chissà cosa avrà provato e pensato Bob Dylan, e anche cosa si saranno detti i due nel saluto breve ma significativo che si sono scambiati sul palco. Della sua vita e delle sue convinzioni si sa solo quello che lui stesso lascia trasparire, poco. Ma abbastanza per sapere che la sua ricerca della verità e di una relazione autentica con Dio lo impegnano molto seriamente. È in programmazione in questi giorni in Italia il film dedicato alla sua vita personale ed artistica, A Complete Unknown, candidato agli Oscar con ben 8 candidature e già saldamente al terzo posto ai Box office con 62 milioni di incasso. Così ne parla il Ncr: «racconta la storia di come la leggenda della musica in erba Bob Dylan prese la controversa decisione di passare dalla chitarra acustica a quella elettrica al Newport Folk Festival del 1965. Molti fan della musica folk, che veneravano Dylan come un grande eroe del genere, considerarono la mossa un tradimento». Ci fu una seconda e ben più profonda svolta nella vita del cantautore che turbò i fan e, anzi, ne scontentò molti perché non ritrovavano più non solo lo stile ma anche i temi ai quali si erano abituati: la conversione al cristianesimo, alla fine degli anni Settanta. «I dettagli della fede personale di Dylan non sono sempre stati chiari. Ciò che è chiaro è che Cristo, la Bibbia e il cattolicesimo hanno fornito ispirazione per tutta la carriera di uno dei più grandi cantautori americani». Nato e cresciuto in Minnesota in una famiglia e una piccola comunità ebraica, «la sua conversione al cristianesimo è iniziata all'improvviso all'età di 38 anni, molto dopo aver raggiunto le vette della fama. Durante un concerto a San Diego nel novembre 1978, un fan apparentemente ha lanciato una piccola croce d'argento, un crocifisso secondo alcuni, verso Dylan sul palco. Lui l'ha raccolta e l'ha tenuta». Due giorni dopo lo stesso Dylan racconta di avere avuto un'esperienza diretta della presenza di Cristo mentre si trovava da solo in una stanza d'hotel a Tucson. Quell'evento misterioso ha dato avvio alla sua conversione al cristianesimo. «Dylan ha iniziato a frequentare Vineyard, una grande chiesa evangelica a Los Angeles che poneva una forte enfasi sulla fine dei tempi». La produzione artistica successiva a questa trasformazione ne riflette molto chiaramente i tratti fondamentali. Nel 1980 il testo di Saved è una confessione aperta della fede abbracciata: Per la sua grazia sono stato toccato,/Per la sua parola sono stato guarito,/Per mano sua sono stato liberato,/Dal Suo spirito sono stato suggellato./Sono stato salvato/Con il sangue dell'agnello. Nonostante le critiche, le pesanti stroncature dei critici e le osservazioni ciniche di colleghi che ironizzavano sulla sua svolta spirituale, privilegiò da quel momento la musica cristiana, accompagnato da coristi gospel. Questa fase si interromperà nel 1983 quando i riferimenti a temi esplicitamente cristiani spariscono dai suoi testi: «Non era più esplicito riguardo alle sue convinzioni e, a partire dall'album Infidels del 1983 , la sua musica perse il suo focus esplicitamente cristiano. Alcuni ipotizzano che sia tornato all'ebraismo o abbia abbandonato del tutto la fede. Con Dylan riservato e solitario — il "completamente sconosciuto" — è difficile dirlo». In ogni caso l'aria che soffia dalla musica di Bob Dylan è ancora abbastanza salutare e benefica: costanti lungo tutta la sua carriera i riferimenti alle Sacre Scritture e a devozioni cattoliche, come quella per i santi, la Madre di Dio, il suono delle campane. E se tutti, ma proprio tutti, cantiamo Sanremo, se anche non volendo abbiamo buttato uno sguardo alla polemica intorno ai testi di Tony Effe (fosse il solo...) e alle sue lacrime per le accuse di sessismo nei suoi testi (ma come ci sarà mai venuto in mente?), se ci sforziamo di capire come mai alle ragazzine piaccia tanto Anna Pepe, ancora più universale resta nel cuore di ognuno la domanda sul senso della vita e sulla strada da percorrere per entrare in relazione con Dio, origine e fine di ogni cosa. E allora che la voce virile e paterna di Giovanni Paolo II possa risuonare ancora per ricordarci che la risposta c'è ed è Qualcuno, il Dio con noi fino alla fine della storia. (Foto: Ansa) ABBONATI ORA ALLA RIVISTA!

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