Lunedì 17 Novembre 2025

Intolleranza

In Europa 2.211 atti d’odio anticristiani in un anno

Pubblicato oggi il Rapporto 2025 sull’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani in Europa di OIDAC Europe. Che registra un aumento di attacchi personali

In Europa 2.211 atti d’odio anticristiani in un anno

(AI)

Vi diciamo qualcosa che difficilmente sentirete nei telegiornali del giorno. È uscito il rapporto per l’anno 2025 dal titolo Intolleranza e discriminazione contro i cristiani in Europa di OIDAC Europe (Osservatorio sull’intolleranza e la discriminazione nei confronti dei cristiani in Europa) che ha identificato 2.211 crimini d’odio anticristiani nel 2024 (la cifra totale deriva dalla triangolazione delle statistiche ufficiali della polizia, dei dati OSCE/ODIHR e della ricerca indipendente dell’OIDAC, evitando il doppio conteggio). Questa cifra include un aumento significativo degli attacchi personali, che è aumentato da 232 a 274 incidenti nel 2024, e un forte picco di attacchi di incendi dolosi che prendono di mira chiese e altri siti cristiani. Secondo i risultati di OIDAC Europe, la maggior parte dei crimini d’odio anti-cristiani sono stati registrati in Francia, Regno Unito, Germania, Spagna e Austria.

OIDAC Europe (la cui giovane direttrice esecutiva, Anja Hoffmann, abbiamo avuto il piacere di intervistare sulle pagine della nostra rivista, qui per abbonarsiè un’organizzazione non governativa con sede a Vienna che si occupa di ricerca. Si concentra sul monitoraggio e l’analisi sistematica delle restrizioni alla libertà di religione, delle discriminazioni basate sull’appartenenza o il credo religioso, nonché degli episodi di violenza, compresi i crimini d’odio e gli atti di vandalismo contro persone e luoghi cristiani. L’organizzazione mira a fornire dati oggettivi, affidabili e comparabili al fine di aiutare i politici, le istituzioni e le chiese cristiane ad adottare misure efficaci per garantire la sicurezza dei luoghi di culto e la libertà religiosa in Europa.

Se ci fosse dunque qualcuno che ancora ritenesse l’Europa la culla della tolleranza, legga questi dati e si ricrederà. L’anno ha registrato diversi incidenti gravi. Nel novembre 2024, un monaco di 76 anni è stato ucciso e altri feriti durante un attacco a un monastero spagnolo. Nel gennaio 2024, un uomo è stato ucciso a colpi di arma da fuoco in un attacco legato all'Isis durante la Messa domenicale in una chiesa cattolica di Istanbul. Nel settembre 2024, una chiesa storica a Saint-Omer, in Francia, è stata quasi completamente distrutta dagli incendi dolosi. Recenti sondaggi condotti in Polonia e Spagna indicano una significativa sottostima delle aggressioni contro il clero. In Polonia, quasi la metà dei sacerdoti intervistati ha riferito di aver subito aggressioni nell’ultimo anno, ma oltre l’80% non ha denunciato gli episodi alla polizia. Se esteso a livello nazionale, ciò suggerirebbe che ben 14.000 sacerdoti potrebbero aver subito aggressioni solo in Polonia negli ultimi 12 mesi, sottolineando limiti di affidarsi esclusivamente ai dati segnalati dalla polizia.

Tra il 2024 e il 2025 l’OIDAC Europe ha individuato molteplici restrizioni alla libertà religiosa che hanno colpito i cristiani in tutta Europa. Tra queste figurano il divieto di pregare in pubblico e di manifestare la propria fede religiosa, procedimenti giudiziari per aver espresso le proprie convinzioni religiose, violazioni dell’autonomia religiosa e dei diritti dei genitori, e limitazioni all’obiezione di coscienza. Come negli anni precedenti, diversi cristiani sono stati perseguiti penalmente per aver esposto versetti della Bibbia, offerto conversazioni volontarie o anche solo pregato in silenzio nelle cosiddette “zone cuscinetto” intorno alle strutture che praticano l’aborto. Altri hanno subito procedimenti penali per aver espresso pacificamente le loro credenze religiose o gli insegnamenti cristiani storici su questioni relative all’etica sessuale.

Nel rapporto è contenuta una lista dei Paesi “a più alto rischio”. Primo fra tutti troviamo la Francia: sebbene infatti i servizi segreti territoriali francesi abbiano segnalato una modesta diminuzione dei reati motivati dall’odio anticristiano dal 2023 al 2024, il Paese continua a registrare il più alto numero di episodi di questo tipo in Europa. Nella prima metà del 2025, la tendenza si è invertita, con un aumento del 13% dei casi segnalati rispetto all’anno precedente. Oltre ai gravi fatti sopracitati, la Francia ha anche registrato un numero sproporzionatamente elevato di incidenti di matrice islamista, tra cui l’arresto di un sospetto collegato a un attacco terroristico ispirato dall’Isis contro Notre-Dame de Paris e la profanazione di un cimitero nel sud della Francia, dove oltre 50 tombe e la chiesa sono state deturpate con slogan come «Sottomettetevi all’Islam». 

Al secondo posto troviamo la Germania. I crimini d’odio anti-cristiani registrati dalla polizia sono aumentati del 22% da 277 nel 2023 a 337 nel 2024, dopo un aumento del 105% nell’anno precedente. Tuttavia, tali cifre includono solo i crimini d’odio con motivazioni politiche, trascurando molti attacchi anti-cristiani dovuti ad altre motivazioni. Sulla base dei dati dell’OIDAC Europe, la Germania ha registrato il numero più alto di attacchi incendiari nel 2024, con 33 casi documentati. A tal proposito, nel 2025, la Conferenza episcopale tedesca ha rilasciato una dichiarazione in cui avvertiva che gli atti di vandalismo nelle chiese cattoliche sono diventati sempre più gravi. Di fronte a una serie di attacchi incendiari nei santuari, escrementi nei confessionali e statue di Cristo decapitate, la leadership della Chiesa ha messo in guardia da una “escalation” negli ultimi anni, durante la quale «tutti i tabù sono stati infranti». 

Al terzo posto la Spagna: sebbene il governo spagnolo non registri i crimini d’odio anti-cristiani, il rapporto dell’Osservatorio spagnolo per la libertà religiosa del 2024 ha riscontrato un forte aumento dei crimini d’odio anticristiani. Gli atti di vandalismo contro chiese e simboli sono aumentati del 12% rispetto all’anno precedente. Nel complesso, i cristiani sono stati le vittime principali, subendo 168 dei 243 incidenti documentati, comprese le restrizioni alla libertà religiosa. 

Nel luglio 2025 l’OSCE/ODIHR ha pubblicato la guida pratica Comprendere i crimini d’odio anti-cristiani e rispondere alle esigenze di sicurezza delle comunità cristiane. Questo documento è rivolto agli Stati partecipanti, alla società civile e ai leader religiosi e può essere definito una pietra miliare, poiché è la prima volta che un’organizzazione internazionale affronta in modo così dettagliato la questione. 

La Guida invita gli Stati partecipanti all’OSCE ad alcune raccomandazioni come condannare qualsiasi crimine d’odio anticristiano ed esprimere pubblicamente solidarietà alle comunità cristiane colpite. Rafforzare la comprensione dei crimini d’odio anticristiani in tutto il governo, commissionando studi per garantire la raccolta di dati accurati e affidabili. Includere le comunità e le istituzioni cristiane negli elenchi dei potenziali obiettivi vulnerabili di crimini commessi da “estremisti” violenti o terroristi. Promuovere l'istruzione, la sensibilizzazione e dialogo interconfessionale e interreligioso, sviluppando programmi di formazione e rafforzamento delle capacità per i funzionari delle forze dell’ordine sulla registrazione dei crimini d'odio contro i cristiani.

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