Educazione
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31 Gennaio 2014 - 06:00
Il Timone n. 15 - anno 2001 -
"La caduta delle ideologie è una vittoria finalmente del buon senso naturale, della logica elementare, dell'umana natura logica. Che scacciata a colpi di turca, col tempo (galantuomo) ritorna: Natura expulsa fu rea tamen usque recurrit (Orazio, la natura espulsa con la forca finisce sempre col ritornare). La caduta la si deve anche al fatto, storicamente innegabile, che tutte queste ideologie, tutte atee, e come tali a vicenda alleate contro la religione, si sono fatte a vicenda una guerra inclemente irriducibile, si sono fatte regolarmente fuori l'un l'altra, eliminandosi. Pare incredibile, ma è così. Tutti questi atei non riescono a reggersi se non contro altri atei". (Guido Sommavilla, Dio: una sfida logica, Rizzoli, Milano 1994, p. 203).
"II cristianesimo ridotto a pura azione umanitaria nei vari campi dell'assistenza, della solidarietà, del filantropismo, della cultura; il messaggio evangelico identificato nell'impegno al dialogo tra i popoli e le religioni, nella ricerca del benessere e del progresso, nell'esortazione a rispettare la natura; la Chiesa del Dio vivente, colonna e fondamento della verità (cfr.1 Tim3,15), scambiata per un'organizzazione benefica, estetica, socializzatrice: questa è 'insidia mortale che oggi va profilandosi per la famiglia dei redenti dal sangue di Cristo". (Card. Giacomo Biffi, Attenti all'Anticristo. L'ammonimento profetico di V. S. Solovev, Piemme, Casale Mon.to (AL) 1991, p. 27). "Oggi le crociate non godono di buona stampa. Una vulgata d'origine voltairiana, accompagnata da una buona dose di cristianesimo populista (di quello uso a far ecumenicamente tutt'uno di Teresa di Calcutta, di Gandhi e di Che Guevara), le hanno derubricate a guerre di religione, a esplosioni di barbarie e d'intolleranza. Gli studiosi sanno bene che le cose stanno altrimenti: ma il parere degli studiosi, nell'era del vocio teletrasmesso, conta ben poco". (Franco Cardini, Una crociata per l'Apocalisse, in Avvenire, 3 luglio 1995). "(...) durante tutto il corso del Medioevo l'arte non fu mai avulsa dalle sue origini. Intendiamo dire che essa esprime il Sacro. E questo legame tra l'arte e il sacro è radicato nelle fibre stesse dell'uomo, in tutte le civiltà; gli specialisti di preistoria ce lo confermano, e sin dall'apparizione dell'arte delle caverne. Tutte le razze, sotto tutti i cieli, a volta a volta attestarono quest'intima comunione, questa tendenza che inerisce all'uomo e lo porta a esprimere il Sacro, il Trascendente, in quest'altro linguaggio che è l'arte in tutte le sue forme. (...) Ancora oggi, colpisce vedere sino a che punto l'incapacità artistica si leghi all'assenza del Sacro: certi paesi, certe sette, certe chiese, anche certi edifici religiosi persino, ostentano il proprio allontanamento dal Sacro, in tutte le sue forme, con la loro cruda indigenza artistica". (Regine Pernoud, Medioevo. Un secolare pregiudizio, Bompiani, Milano 1983, pp. 34-35). "[Pio XII] Preferì mantenere la Santa Sede neutrale durante il conflitto, e aprire porte di chiese e conventi favorendo azioni umanitarie per salvare quante più vite possibile. Nessuno dopo la guerra ebbe da ridire per queste sue scelte. Anzi, la Santa Sede e il suo capo furono spesso considerati gli unici ad aver parlato contro il razzismo e soprattutto ad aver fatto qualcosa in favore dei perseguitati. Il diplomatico israeliano Pinchas Lapide, autore di un saggio storico sui Papi e l'ebraismo al di sopra d'ogni sospetti di partigianeria poiché non risparmia critiche alla Chiesa, ha calcolato che grazie alla Chiesa di Pio XII oltre ottocentomila Ebrei scamparono all'orrore dei campi di sterminio". (Andrea Tornelli, Pio XII, il Papa degli Ebrei, Piemme, Casale Mon.to 2001, p. 18). "L'Ottocento e la prima metà del nostro secolo avevano cercato di sostituire le religioni trascendenti e la massima tra esse, il cattolicesimo, con religioni secolari: dell'Umanità, della Libertà, massimo esempio di surrogato della religione, il marxismo; ma altresì, a loro modo, surrogati il fascismo e il nazismo. La grande novità già maturata negli anni e poi esplosa nei decenni successivi è stato l'abbandono laico del "surrogato di religione". In che modo? La rivelazione religiosa è la risposta a una domanda che nasce nel cuore dell'uomo. Lo sforzo che compie il laicismo di oggi non è più la contestazione della risposta, ma l'eliminazione delle domande". (Augusto Del Noce, Il permissivismo è una prigione, in Litterae Communionis, die. 1987, p. 13).










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