Dovevano essere un appuntamento di svolta per gli Stati Uniti, con l’«onda rossa» che doveva travolgere tutto. É andata diversamente. R.P. George e Andrew Spannaus fanno il punto sulla situazione Usa
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Dovevano essere un appuntamento di svolta per gli Stati Uniti, con l’«onda rossa» del Partito repubblicano che avrebbe dovuto letteralmente travolgere il presidente democratico Joe Biden e il suo stesso Partito. Questo, almeno, dicevano i pronostici. Invece le elezioni di Midterm, che si sono tenute l’8 novembre scorso, si sono rivelate qualcosa di diverso ma non per questo meno significativo.
Il commentatore e analista politico americano Andrew Spannaus - noto per aver anticipato, coi suoi libri, la rivolta populista negli Stati Uniti e in Europa – firma per il Timone una raffinata analisi di quale sia, a livello politico e non solo, la situazione statunitense attuale. Che si configura in continuo divenire e popolata di personaggi noti e in cerca di rivincite, come Donald Trump, e di astri nascenti, come Ron DeSantis.
Roberto Vivaldelli invece intervista colui che, negli Stati Uniti, è probabilmente il massimo pensatore conservatore vivente, il filosofo e giurista cattolico Robert P. George. Il cattedratico, docente a Princeton, offre così ai lettori un affresco delle tensioni che attraversano oggi un’America, a suo dire, mai così divista e nella quale l’insofferenza verso i «dogmi woke» inizia a fari sentire in modo significativo.
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