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7 dritte per evitare che i tuoi figli pensino «che noia andare a Messa»
NEWS 14 Luglio 2023    di Manuela Antonacci

7 dritte per evitare che i tuoi figli pensino «che noia andare a Messa»

Il Timone ha condotto e pubblicato da poco  una grande indagine sulla fede nella quale, peraltro, si sono esaminati i motivi per cui la gente dice di aver smesso ad andare a Messa. Quali sono questi motivi? Basta leggere l’ultimo numero della rivista (qui per abbonarsi)  ma possiamo anticipare che la “rigidità dottrinale” e gli “scandali del clero”, cioè le ragioni richiamate spesso dai grandi media come quelle principali di allontanamento dalla messa, non sono affatto le ragioni più importanti.. Ciò detto, proprio perché è difficile poi uno a Messa ci torni in età adulta, ecco qualche consiglio per fare in modo che i bambini non perdano questo legame. Su Religion en libertad  ne vengono elencati 7.

1º «Non smettere di seminare» e pregare per i propri bambini. Non importa quanti anni abbiano, padre Adolfo, sacerdote e influencer, incoraggia i genitori a meditare la parabola del regno dei cieli e del seminatore e a metterla in pratica con i propri figli che stanno smettendo la pratica della fede «Cari genitori, continuate a seminare , non stancatevi mai. Lasciate che Gesù stesso stesso porti frutto, affidate i vostri figli a Dio perché Lui è il loro padre davanti a voi. Non smettete di seminare, perché essi, a loro volta sono i primi responsabili della fede, dell’amore e della speranza nei loro figli».

2º «L’importanza della coerenza» Padre Silva, padre Domenech e padre Bronchalo, tre sacerdoti del programma Red de Redes, hanno sottolineato in più occasioni che i bambini «sono vere telecamere  costantemente puntate verso di noi» e che «per questo la coerenza è molto importante». Bronchalo avverte che, per esempio, è inutile parlare tutto il giorno di beneficenza ma poi rifiutare un favore a chi te lo chiede, oppure portare i bambini in chiesa ma poi inveire contro qualcuno a tavola.

Domenech spiega anche che non si abbandona la pratica della Messa da un momento all’altro, ma che «si inizia con molto poco, un passo alla volta». Ad esempio, quando sono i genitori stessi a non andarci la domenica: «Questo è insegnare ai figli che andare a Messa è relativo e smonta la scala di valori che i genitori stessi stanno costruendo». È un approccio che comprende tutto, anche i viaggi: «Andrai in vacanza dove sai che non potrai partecipare alla Messa? Ti assicuri di evitare quei posti? In questo modo i tuoi figli si mettono in testa che la pratica religiosa è così importante che può portare anche a rinunciare a visitare un Paese».

3º «Genitori, perché andate a Messa. Come genitori porsi questa domanda e chiedersi anche se i nostri figli ci vedono come un modello, oppure se mostriamo di andare a Messa unicamente per obbligo anziché per un autentico rapporto con Dio e con la nostra comunità di fede.

4º «Non tutto è divertente… ma aiuta sempre». Creare un clima di gioia è importante e non solo durante o dopo la Messa, anche prima.Ad esempio, alzarsi presto per preparare delle frittelle per colazione oppure fare cose  divertenti o ascoltare la musica preferita dei propri figli mentre vanno a Messa. Tutto questo serve a creare dei buoni ricordi legati alla celebrazione eucaristica e alla propria infanzia.

5º «Andare a Messa non è negoziabile» L’esperta di educazione, giornalista e mamma Theresa Civantos Barber  dice di aver sempre spiegato alla sua giovane figlia che andare a Messa “non è negoziabile”.  “Lasciare che i bambini scelgano se andare o meno a Messa fin dalla più tenera età, ha senso quanto lasciare che scelgano di allacciarsi le cinture di sicurezza, lavarsi i denti o mangiare verdure. Andare a Messa la domenica dovrebbe essere trasformata, sottolinea Civantos Barber, non solo in un’abitudine, ma in un’abitudine non negoziabile della propria famiglia.

 6º «Spiegare i “perché». Il fatto che la Messa venga presentata come qualcosa di non negoziabile non significa che sia una questione su cui non vi si possa ragionare su. La stessa Civantos Barber ricorda che in più di un’occasione sua figlia le ha detto che non vuole andare a Messa perché “è una seccatura”. Una delle risposte della giornalista alle lamentele di sua figlia è stata: «Dio ci ha regalato ogni minuto della nostra vita. Migliaia di ore per divertirci, giocare e divertirci. Ci chiede solo di dargli un’ora alla settimana per andare a Messa» E adesso, racconta, la Messa è una delle attività preferite della sua settimana.

7º «Portare i bambini a Messa senza imitare il clima “da scuola materna”». Emma Follett, una giovane mamma laureata in Giornalismo e Teologia, sostiene che è fondamentale spiegare ai bambini, anche quando sono piccoli, ciò che si sta vivendo durante la celebrazione. Tanto che ella stessa racconta, che non amava quando il suo bambino si addormentava durante la Messa, cosa che alcuni genitori, invece, considerano una “fortuna”.

Non va neanche bene, sostiene, che nelle parrocchie si ricrei un clima da “asilo”, con bambini che corrono e fanno chiasso, perché lo scopo di portarli con sé a Messa è spiegare loro che «lì c’è Gesù». Si tratta di sette consigli preziosi che ci spingono anche a porci domande su cosa significhi la coerenza della nostra fede in primis, per poter poi trasmettere le risposte ai nostri figli e soprattutto, sono spunti di riflessione che ci portano a meditare  sull’importanza e lo spazio che ha la fede stessa nella nostra vita e in quella dei nostri figli. (Fonte foto: Facebook)


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