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Il caso Alfie, la confessione come sovversione, i videogame e la violenza
NEWS 1 Giugno 2018    di Redazione

Il caso Alfie, la confessione come sovversione, i videogame e la violenza

E’ in distribuzione il timone n° 174, giugno 2018. Potete leggere la rivista in formato cartaceo o digitale, grazie anche a una app personalizzata per iPhone, iPad o Android.

ALFIE, IL VERO SCONTRO DI CIVILTA’

Il caso del bambino inglese di 23 mesi ha aperto gli occhi a milioni di coscienze. Il timone racconta la battaglia per la vita condotta dai genitori Thomas e Kate contro un sistema giuridico e medico che ha individuato il «miglior interesse» di Alfie nel farlo morire, staccando la spina. Il Primo piano di giugno ripercorre la vicenda con Benedetta Frigerio, Riccardo Cascioli e una riflessione del leader del Family day Massimo Gandolfini.

«Anche la ragione umana», scrive monsignor Francesco Cavina, vescovo di Carpi, «rifiuta una visione “cosificata” della vita umana perché comprende che se viene meno il rispetto della persona “la cultura dello scarto” diventerà il criterio per stabilire chi ha o non ha il diritto di vivere».

CONFESSIONE: UN ATTO CONTRO-CULTURALE

«Un giovane, che giunge a domandare alla Chiesa e al suo prete di celebrare il sacramento della Riconciliazione, compie comunque un atto radicalmente rivoluzionario, contro-culturale». Lo afferma il cardinale Mauro Piacenza, Penitenziere maggiore. Il dossier di questo numero è dedicato al sacramento più bistrattato dei nostri tempi, partendo dal punto di vista dei giovani.

C’è un bisogno di senso che trova risposta nelle misericordia di Dio e «rinascere si può», dice Chiara Amirante di Nuovi Orizzonti. Ma quali sono le condizioni per ritenere valida una confessione? A questa importante domanda risponde il teologo Mauro Gagliardi.

Padre Antonio Sicari, invece, racconta del rapporto tra i santi e la confessione, mentre don Luca Ferrari di Giovani&Riconciliazione dice che va recuperato il senso del peccato che «non è uno sbaglio, ma una ferita nella relazione con Dio e con i fratelli».

VIDEOGIOCHI E VIOLENZA

Il caso di Gta 5, il videogame dal successo planetario che allena a divenire criminali, apre alcuni quesiti sul rapporto tra giovani e violenza. Un intrattenimento spettacolare e milionario che deve «allertare» i genitori, scrive Mario Iannaccone. I casi di episodi violenti anche contro i professori nella aule scolastiche mostrano i frutti di quella che Vincenzo Sansonetti definisce «catastrofe educativa».

E ALTRO ANCORA…

Anna Bono ci porta in Africa, precisamente in Malawi, Nigeria, Ciad, Burundi e Kenya, per raccontare come le chiese africane entrino nel dibattito pubblico contro leader prepotenti che tengono soggiogati i loro popoli. Giuliano Guzzo, invece, racconta il lato oscuro dei cartoon Disney.

Maria Rachele Ruiu di Generazione famiglia affronta il caso dei tanti comuni italiani che hanno registrato all’anagrafe bambini frutto della pratica dell’utero in affitto.

La figura di dom Gérard Calvet, abate benedettino fondatore di Le Barroux in Francia, viene ricordata da Luigi Piras a dieci anni dalla sua morte. Un uomo di Dio che ha fatto fiorire vocazioni e liturgia.

Non mancano le rubriche, a partire da quelle storiche, “Vivaio”, di Vittorio Messori, poi “La versione di Barra”, del fondatore della rivista Gianpaolo Barra, “Il Kattolico” di Rino Cammilleri, e “Don Camillo sul crinale” di Lorenzo Bertocchi, in cui il parroco è alle prese con una grigliata come si deve. Giacomo Samek Lodovici nel suo “Filosafando” si concentra sulla storia delle idee che ha condotto al «best interest» applicato nel caso di Alfie Evans. La “Matita blu” è affidata a Roberto Marchesini che si occupa dell’occultismo modaiolo di Katy Perri; le “Parole proibite” di Andrea Zambrano mettono a tema la parola “vendetta”.


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