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Dal Regno Unito al Bambin Gesù di Roma, neonato trasferito con successo
NEWS 24 Aprile 2024    di Redazione

Dal Regno Unito al Bambin Gesù di Roma, neonato trasferito con successo

A pochi mesi dalla vicenda di Indi Gregory – la bimba inglese di otto mesi affetta da una malattia del Dna mitocondriale della quale i medici, nel suo assai presunto «best interest», hanno chiesto e purtroppo ottenuto l’uccisione –, un nuovo caso di neonato affetto da una grave malformazione, nato nel Regno Unito, vede nuovamente in prima linea il Governo italiano. Si tratta del caso di un bimbo che oggi ha circa un mese, nato con una seria cardiopatia congenita che necessita di un percorso chirurgico e terapeutico assai delicato. La madre è di origini nigeriane, mentre il padre è italiano di Treviso, ma lavora nel Regno Unito da anni.

Il piccolo aveva bisogno di un intervento chirurgico, ma i protocolli inglesi rischiavano di escluderlo.  Allora il padre, cittadino italiano, si è rivolto alle realtà italiane dedite alla cura dei minori e allo studio legale dell’avvocato Simone Pillon. Per affrontare questa situazione, in collaborazione con la Presidenza del Consiglio, il locale consolato italiano e l’Aeronautica Militare, i medici del Bambin Gesù hanno proposto ai colleghi inglesi un protocollo di trasferimento che prevedeva l’imbarco dell’ambulanza e dell’equipe medica su un velivolo militare C-130 appositamente attrezzato, così da garantire al neonato la presenza dei medici e di tutte le attrezzature medicali durante il viaggio, e di essere trasferito direttamente dall’ospedale inglese a quello italiano in poche ore senza mai scendere dall’ambulanza. Fortunatamente, stavolta la proposta della parte italiana è stata accolta dalla controparte inglese.

A farlo sapere è una nota di Palazzo Chigi, che ha fatto sapere che «con volo C130 dell’Aeronautica Militare atterrato a Ciampino alle 18.30» di ieri, «di martedì 23 aprile, è stato trasferito presso l’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma un neonato di cittadinanza italiana, nato pochi giorni fa nel Regno Unito e affetto da una gravissima malformazione cardiaca. L’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma si è reso disponibile a prestare le cure necessarie, secondo la volontà della famiglia». «La realizzazione di questo trasferimento», continua la nota, «ha richiesto un’articolata organizzazione, che ha visto coinvolti la Presidenza del Consiglio dei Ministri, con gli Uffici del Sottosegretario di Stato, del Consigliere Diplomatico e del Servizio Voli, il Ministero della Difesa con l’Aeronautica Militare, il Ministero della Salute, l’ASL di Roma 1 e l’Ospedale Bambin Gesù. Il tutto con il coordinamento del Ministero degli Esteri, dell’Ambasciata d’Italia a Londra e del Consolato Generale d’Italia a Londra».

«La collaborazione con le autorità sanitarie del Regno Unito, e in particolare con il Bristol Royal Hospital for Children», fa sapere sempre Palazzo Chigi, «è stata piena e proficua. L’elevata professionalità dei medici dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma, insieme con l’efficienza di tutte le amministrazioni coinvolte, ha consentito la riuscita di un trasferimento complesso e delicato, tra i primi nel suo genere per pazienti così piccoli e così gravemente malati».

Parole di comprensibile soddisfazione sono venute dall’avvocato Simone Pillon: «Ho avuto l’onore di seguire ancora una volta, incaricato dalla famiglia, una delicata vicenda di trasferimento dal Regno Unito all’Italia di un piccolo paziente. Questa volta siamo riusciti nell’intento e il bambino di trova all’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù». Già in data odierna il bambino è stato sottoposto ad un duplice intervento. «Tutto questo», spiega l’avvocato Pillon, «è stato possibile grazie al lavoro silenzioso e attento dello staff medico, alla generosità della nostra Aeronautica, alla paziente opera della Presidenza del Consiglio e del nostro Consolato e alla fruttuosa collaborazione dei medici britannici, cui va il mio personale ringraziamento».

L’avvocato Pillon ha pure condiviso le parole del padre del bambino. Eccole: «Sia mia moglie che io abbiamo il cuore che trabocca di gioia per quanto sta accadendo. Ringraziamo di cuore la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che si è fattivamente attivata per rendere possibile il trasferimento di nostro figlio, al sottosegretario Alfredo Mantovano e ai funzionari della Presidenza del Consiglio tra cui in particolare i consiglieri Nicola Guerzoni e Francesco Farri che hanno fornito il loro indispensabile contributo».

«Uno speciale ringraziamento va ai primari prof. Galletti e prof. Di Chiara e allo staff dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù che hanno deciso di prendersi a cuore il nostro bambino e che ora lo seguiranno nel percorso chirurgico e di cura. Un grande grazie anche al consigliere diplomatico aggiunto Alessandro Cattaneo, all’ambasciata italiana e al Console italiano a Londra Domenico Bellantone per il supporto discreto e continuo prestato.  Ringraziamo anche lo staff medico dell’ospedale britannico per aver seguito nostro figlio e per aver autorizzato il trasferimento senza frapporre ostacoli».

Ringraziamo l’Aeronautica Militare Italiana e in particolare l’Ufficio Voli e il comando della 46° aerobrigata per aver reso possibile il trasferimento. Ringraziamo infine l’avv. Simone Pillon per il supporto legale e umano che ci ha prestato fin dal principio della vicenda e i volontari delle associazioni di tutela della famiglia per l’aiuto. Ora speriamo che tutto il percorso medico vada per il meglio e si possa giungere presto alla guarigione del nostro bambino».

Parole di soddisfazione per quanto avvenuto sono state espresse da Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus e firma della nostra rivista: «Siamo immensamente grati al Governo per aver portato e accolto in Italia dall’Inghilterra il piccolo bambino, i cui genitori si sono inizialmente rivolti a Pro Vita & Famiglia per segnalare il loro caso. Dopo i tristi casi di Charlie Gard, Alfie Evans e Indi Gregory, l’Italia conferma con questo impegno la sua alta vocazione umanitaria come porto e rifugio sicuro per famiglie che desiderano offrire ai loro piccoli malati cura e amore, unendo rigore scientifico e compassione umana». (Fonte foto: Avv. Simone Pillon)

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