Siamo a Trumbull, in Connecticut, uno degli stati nord-atlantici degli Usa. La chiesa principale della città è stata fondata nel 1934, voluta dall’allora vescovo Maurice F. McAuliffe che l’ha dedicata e affidata al Piccolo fiore di Gesù, Santa Teresa di Lisieux. La santa patrona delle missioni di sicuro ha avuto un ruolo in questa bella storia che stiamo per riportarvi. La parrocchia dal 2017 ha anche dedicato la cappella di Nostra Signora di Fatima all’adorazione eucaristica perpetua. È sempre aperta e così l’ha trovata la ventiduenne Kyra Lerner: come una madre pronta ad accoglierla. La giovane, che è di origini ebraiche ed è cresciuta senza educazione religiosa, ha compiuto i riti della sua iniziazione cristiana proprio la notte di Pasqua di quest’anno.
Una storia come tante, forse, ma che ha in sé il potenziale della notizia inedita e a suo modo sconvolgente perché la conversione resta il prodigio più stupefacente e il cambiamento più radicale che si possa compiere in questa vita. Life-coach di tutto il mondo, fate largo, per cortesia. Uno di quei cambiamenti per i quali i fatti visibili che lo hanno preceduto non sono sufficienti a darne conto. C’è qualcosa che accade non visto ed esplode al di fuori, concretizzandosi nella decisione di rinnovare la propria vita fin nel midollo. E perché ciò avvenga serve senz’altro la mano di un dio, il solo vero Dio, in effetti. Ciò che ha portato la giovane americana a questo passo, però, sono stati soprattutto gli incontri. Così è successo fin dagli inizi, così ha incendiato il mondo Gesù stesso, coi suoi scalcagnati dodici apostoli e l’innesco inarrestabile del fuoco dello Spirito Santo.
Kyra racconta a Register come sia cresciuta senza che la religione avesse alcun peso per la sua famiglia, anche se suo padre«è stato cresciuto come ebreo. Viene da una generazione di ebrei», mentre ha scoperto solo da grande che sua madre viene da una famiglia cattolica. Ciò che per lei è rimasto per anni un dettaglio ininfluente, nei piani della Provvidenza non era così. Lo vediamo anche nei semi degli alberi più robusti: possono restare silenti e apparentemente morti per anni, ma non appena le condizioni del terreno e dell’atmosfera lo permettono, sprigionano ineluttabilmente la loro forza e manifestano la loro natura. L’ateneo che ha scelto, ironia della sorte, è un’università cattolica.
Al corso di chimica stringe amicizia con una compagna, Alyssa Mancini. La sente parlare con il professore della Settimana Santa quando manca ancora un mese alla Pasqua (probabilmente non ha mai sentito parlare del lungo cammino della Quaresima). Si incuriosisce, non sa assolutamente nulla dei riti cattolici né di quei giorni forti che fanno memoria della passione, morte e resurrezione di Cristo. Chiede ad Alyssa di aiutarla a capire, vuole che le spieghi e poco dopo quella conversazione andrà per la prima volta a messa. Chissà se, pur non capendo nulla o quasi, ha sentito anche lei quello che hanno sperimentato i due di Emmaus? il cuore che brucia in petto.
Chissà se ci rendiamo conto, noi cattolici digitali, credenti pop, pacificati coi tempi che ci sono toccati in sorte, che ciò che è accaduto la prima volta con la resurrezione di Cristo continua a propagarsi e in un certo modo a riaccadere nella vita di ognuno di noi. Forse non sempre, per questo la conversione di questa ragazza ci può dare conforto. La messa a cui assiste è celebrata in latino e questo aspetto è stato particolarmente significativo per il fascino che la liturgia ha esercitato su di lei: prima ancora che ne comprendesse il senso ne stava gustando la bellezza. «Non sapevo cosa stessero dicendo. Ma poiché ho studiato il latino per un semestre alle medie, sono stato in grado di riconoscere alcune cose. Mi ha assolutamente lasciato a bocca aperta. Ho sentito così tanto potere. Ho sentito tanta verità. E ho pensato: “Voglio imparare tutto quello che posso, e ancora di più, su questo, perché non ho nemmeno un’idea del 5% di ciò che è stato detto in questa messa, ma è stato incredibile”. Ho continuato a imparare sempre di più da quel momento».
Nel suo cuore in quel momento Kyra aveva già deciso, avrebbe chiesto il Battesimo. Come capita a tutti i piani umani e forse ancor di più a quelli in cui è coinvolto il piano spirituale, hanno iniziato a frapporsi diversi ostacoli. Avrebbe dovuto trovare un alloggio nei dintorni del campus e i risultati erano alquanto scoraggianti. «È stato allora che Alyssa mi ha suggerito: ‘Prega a Maria’”, ha spiegato, ammettendo di aver pensato per la prima volta: “Chi? Cosa significa? Come faccio a pregare Maria? Non conosco Maria. Perché dovrebbe aiutarmi?” “Alyssa mi ha spiegato chi è Maria, la Madre di Gesù, [come] intercessore”. Lerner cercò diverse preghiere mariane e “iniziò a pregare di notte rivolgendosi a Maria”». Ho bisogno di una casa qua vicino al campus, se questa è la volontà del Signore mi puoi aiutare? Queste all’incirca le sue parole, semplici, dirette e familiari, proprio come si farebbe con una mamma. E la Mamma, Kyra non ha dubbi a riguardo, ha risposto: due settimane più tardi aveva trovato il suo alloggio per giunta gratuito e in un posto perfetto per le sue esigenze.
Da quel momento ha iniziato a riconoscere la mano ferma e discreta della Provvidenza nelle persone che incontrava e nel cammino che ha intrapreso per prepararsi come catecumena al suo ingresso nella chiesa cattolica. Molta della sua gratitudine va al gruppo di preparazione per catecumeni adulti della chiesa di S. Teresa, l’RCIA. Come è nello stile di Dio, tutto ciò che Kyra aveva ricevuto nella sua vita è stato ricapitolato nella nuova fede che stava abbracciando con tanto entusiasmo. Lo ha visto nella reazione dei suoi genitori, la madre commossa per la figlia che aveva incontrato la sua fede che lei stessa stava riscoprendo; il padre, più duro inizialmente e addolorato, aveva ritrovato tracce della stessa fede ebraica nel rito della Pasqua e in particolare nelle letture dall’Antico Testamento. «Se tu sei felice, io sono felice per te». Per ora è quanto riesce a dirle, e Kyra crede che sia tanto, più di quanto potesse sperare. Il resto lo farà il buon Dio, non ha dubbi. D’altro canto se ha trovato l'”alloggio” perfetto per lei, non mancherà di occuparsi dei suoi genitori. (Fonte foto: Pexels.com)
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