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«La gravidanza accelera l’invecchiamento», nuova lezione ideologica sul corpo delle donne
NEWS 13 Aprile 2024    di Federica Di Vito

«La gravidanza accelera l’invecchiamento», nuova lezione ideologica sul corpo delle donne

Non hanno fatto in tempo ad approvare il testo per includere il diritto all’aborto nella Carta fondamentale dell’Ue che ci tengono a impartire lezioni e darci un altro valido motivo per non accogliere una gravidanza: farebbe invecchiare. 

I ricercatori della Columbia University Mailman School of Public Health hanno pubblicato un nuovo studio dal titolo La gravidanza è collegata a un invecchiamento epigenetico più veloce nelle giovani donne che spiega: «L’energia investita nella riproduzione viene a scapito della manutenzione e della riparazione somatica, accelerando l’invecchiamento biologico. A sostegno di questa previsione ci sono i risultati che l’elevata fertilità tra le donne prevede una durata di vita più breve e una salute peggiore più avanti nella vita».

Il team di ricerca coordinato da Calen Ryan ha analizzato l’età biologica di 1735 giovani (donne e uomini) delle Filippine seguendo il campione nel corso del tempo e mettendo in relazione i cambiamenti nel numero di gravidanze ai mutamenti che comporta l’età biologica. Così avrebbero rilevato che le donne che hanno avuto una gravidanza in giovane età appaiono biologicamente più vecchie di coloro che non hanno mai sperimentato una gravidanza. Beh, forse bastava guardare le borse sotto gli occhi delle giovani madri o chiedere a una neo-mamma come andasse il mal di schiena. Verrebbe da dire che sì, il fisico ne risente.

Ma no, lo studio ci tiene a darsi molte arie perché «nessuna ricerca condotta in precedenza aveva indagato se i costi della riproduzione fossero già presenti nelle prime fasi della vita, e in particolare nella prima età adulta, quando il declino legato all’età non è ancora evidente. Grazie a nuovi strumenti, che utilizzano la mutilazione del DNA, o DNAm, negli ultimi anni le ricerche di settore sono riuscite ad analizzare specificatamente diversi indicatori dell’invecchiamento cellulare e della salute», questi strumenti sarebbero gli “orologi epigenetici” che ci permettono di misurare l’invecchiamento biologico anche tra i giovani. Senza ansia però.

«L’attuale comprensione degli orologi epigenetici e del modo in cui essi predicono la salute e la mortalità proviene in gran parte dal Nord America e dall’Europa, ma il processo di invecchiamento può assumere forme leggermente diverse nelle Filippine e in altri luoghi del mondo», spiega Ryan concludendo: «In definitiva credo che i risultati evidenzino i potenziali impatti a lungo termine della gravidanza sulla salute delle donne e l’importanza di prendersi cura dei nuovi genitori, prestando particolare attenzione alle giovani madri».

Parallelamente a questo studio ce ne sono altri rilevanti quanto poco citati. Viene in mente, per esempio, la pubblicazione del 2015 di uno studio della Hadassah Medical School di Gerusalemme secondo cui la gravidanza tenderebbe a ringiovanire la mamma: come se il figlio in grembo, col proprio sviluppo, iniettasse nel sangue materno un pizzico di giovinezza, rallentando in particolare il processo d’invecchiamento e favorendo il mantenimento dei tessuti e della capacità dei muscoli delle madre di rigenerarsi (Fertility and Sterility, 2015).

Certo, cambiano i parametri e i numeri. In sostanza cambia lo sguardo con cui si osserva la maternità. Niente di nuovo, solo la solita narrazione della donna in carriera che mantiene la perenne forma fisica dei vent’anni. E me la immagino, a scrollare il feed, leggere l’articolo sopracitato e dire tra sé e sé «Oh, ho fatto proprio bene». Ce la vedo la donna che ha drammaticamente abortito a pensare che perlomeno si sia risparmiata ben due mesi di invecchiamento precoce. Sì, abbiamo barattato la piena realizzazione della vocazione femminile con un corpo giovane e “intatto”, comunque destinato alla sua fine terrena. E se si crede solo in quella, non si può fare altro che difenderla a tutti i costi.

Al posto di corpo perennemente “giovane e intatto” si può leggere “godibile e sfruttabile”. Una donna che decide, ingannata, di preservare il proprio corpo si dà in pasto all’uomo deresponsabilizzato che avrà più facile accesso a una donna “usa e getta”. Perché l’ampiezza del cuore umano è tale da chiedere solo cose alte. Accontentarsi di solo corpo non è abbastanza, ecco perché si possono anche avere le borse sotto agli occhi e il mal di schiena.

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(Fonte foto: Pexels.com)


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