Papa
La prima udienza di Leone XIV: «È Dio a muovere la storia»
Il Papa inaugura il ciclo giubilare «Gesù Cristo nostra speranza» con una meditazione sulla parabola del seminatore, ispirandosi anche un dipinto di Van Gogh. Alla fine rispondendo ai fedeli ha ribadito l'invito di Fatima: «pregate ogni giorno il rosario per la pace».
21 Maggio 2025 - 10:55
«È Dio a muovere la storia, anche se talvolta ci sembra assente o distante». Con queste parole cariche di significato, Papa Leone XIV ha inaugurato questa mattina la sua prima Udienza Generale, tenutasi nell’Aula Paolo VI davanti a migliaia di pellegrini provenienti da tutto il mondo.
Ispirandosi al celebre dipinto Il seminatore al tramonto di Van Gogh, il Pontefice ha avviato il nuovo ciclo di catechesi giubilari sul tema «Gesù Cristo nostra speranza», sottolineando come l’opera dell’artista olandese sia «un’immagine di speranza: in un modo o nell’altro, il seme ha portato frutto».
Centrando la riflessione sulla parabola evangelica del seminatore (Mt 13), Papa Leone ha messo in luce l’agire generoso e fiducioso di Dio, che sparge il seme della sua Parola in ogni tipo di terreno, anche nei luoghi più aridi della nostra esistenza: «Il modo in cui questo seminatore “sprecone” getta il seme è un’immagine del modo in cui Dio ci ama».
Il Santo Padre ha poi esortato i fedeli a interrogarsi: «Dove sono io in questa storia? Cosa dice questa immagine alla mia vita?» e ha ricordato che «Gesù è il Seme. E il seme, per portare frutto, deve morire. Questa parabola ci dice che Dio è pronto a “sprecare” per noi e che Gesù è disposto a morire per trasformare la nostra vita».
Non è mancato un invito alla fiducia e alla perseveranza spirituale: «Se ci accorgessimo di non essere un terreno fecondo, non scoraggiamoci, ma chiediamo a Lui di lavorarci ancora per farci diventare un terreno migliore».
Concludendo, Leone XIV ha affidato ai presenti un messaggio di speranza, fondato «sulla generosità e la misericordia di Dio», richiamando il sole al centro del quadro di Van Gogh come simbolo della presenza divina che scalda e fa maturare anche i terreni più duri.
Rispondendo ai vari saluti posti dai fedeli presenti nelle varie lingue il Papa ha detto, tra l'altro, che «in un mondo diviso e ferito dall’odio e dalla guerra siamo chiamati a seminare la speranza e a costruire la pace!». Rispondendo al saluto in lingua portoghese papa Leone ha fatto un significativo riferimento: «In questo mese mariano, vorrei ribadire l’invito della Vergine di Fatima: "pregate il rosario ogni giorno per la pace". Insieme a Maria, chiediamo che gli uomini non si chiudano a questo dono di Dio e disarmino il loro cuore». Foto Ansa










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