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“Il mondo non è solo per i forti”. Il Papa alla veglia della Gmg di Panama
NEWS 27 Gennaio 2019    di Lorenzo Bertocchi

“Il mondo non è solo per i forti”. Il Papa alla veglia della Gmg di Panama

Nel Campo San Juan Pablo II – Metro Park di Panama si è svolto ieri uno dei momenti principali e tradizionali delle Giornate mondiali della gioventù, quello della veglia guidata dal Papa. Francesco ha invitato i 600mila giovani presenti a dire “sì” come Maria, ricordando il motto della Gmg di Panama: «Avvenga per me secondo la tua parola».

MARIA, L’INFLUENCER DI DIO

Un discorso quello del Papa spesso intervallato da passi svolti a braccio e che ha indicato la Madonna come esempio da seguire. «La giovane di Nazaret», ha detto Francesco, «non compariva nelle “reti sociali” dell’epoca, non era una influencer, però senza volerlo né cercarlo è diventata la donna che ha avuto la maggiore influenza nella storia».

«Con poche parole ha saputo dire “sì” e confidare nell’amore e nelle promesse di Dio, unica forza capace di fare nuove tutte le cose».

IL MONDO NON E’ SOLO PER I FORTI

La testimonianza della coppia di sposi, Erika e Rogelio, madre e padre di una bimba con la sindrome di down diagnosticata prima della sua nascita, Ines, che oggi ha due anni e otto mesi, ha permesso a Francesco di ricordare ai giovani che «abbracciare la vita si manifesta anche quando diamo il benvenuto a tutto ciò che non è perfetto, a tutto quello che non è né puro o né distillato, ma non per questo è meno degno di amore. Forse che qualcuno per il fatto di essere disabile o fragile non è degno d’amore? Vi chiedo: un disabile, una persona con una disabilità, una persona fragile è degna di amore? [rispondono: sì!] Non si sente bene … [rispondono ancora: sì!] Mi avete capito. Un’altra domanda, vediamo come mi rispondete: qualcuno per il fatto di essere straniero, di avere sbagliato, di essere malato o in una prigione non è degno d’amore? [rispondono: sì!]».

SOLO L’AMORE SALVA

Così fa Gesù, ha sottolineato il Papa: «Abbracciò il lebbroso, il cieco e il paralitico, abbracciò il fariseo e il peccatore. Abbracciò il ladro sulla croce e abbracciò e perdonò persino quelli che lo stavano mettendo in croce. Perché? Perché solo quello che si ama può essere salvato».

«Il Vangelo ci insegna che il mondo non sarà migliore perché ci saranno meno persone malate, meno persone deboli, meno persone fragili o anziane di cui occuparsi e neppure perché ci saranno meno peccatori, no: non sarà migliore per questo, iI mondo ma sarà migliore quando saranno di più le persone che, come questi amici che ci hanno parlato, sono disposte e hanno il coraggio di dare alla luce il credere nel domani e credere nella forza trasformatrice dell’amore di Dio. A voi giovani chiedo: volete essere “influencer” nello stile di Maria [rispondono: sì!], che ebbe il coraggio di dire “avvenga per me”? Solo l’amore ci rende più umani, non i litigi, non lo studio soltanto: solo l’amore ci rende più umani, più pieni, tutto il resto sono buoni ma vuoti placebo».

CONNESSI, MA NON SOLO NELLA “RETE”

«Non basta – ammonisce – stare tutto il giorno connessi per sentirsi riconosciuti e amati. Sentirsi considerato e invitato a qualcosa è più grande che stare “nella rete”». Perchè «significa trovare spazi in cui con le vostre mani, con il vostro cuore e con la vostra testa potete sentirvi parte di una comunità più grande che ha bisogno di voi e di cui anche voi avete bisogno».

DAVANTI AL SIGNORE

La veglia si è conclusa con l’adorazione eucaristica. «Non abbiate paura di dire a Gesù che anche voi desiderate partecipare alla sua storia d’amore nel mondo, che siete fatti per un “di più”!», ha concluso il Papa invitando i giovani alla preghiera davanti al Santissimo.


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