Prima nomina di papa Leone XIV, salta mons. Paglia
Il Pontefice ha nominato il cardinale Baldassarre Reina Gran Cancelliere del Pontificio Istituto Teologico “Giovanni Paolo II” per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia
Sono cominciate le prime nomine di papa Leone XIV, tra le quali rientra anche la nomina di Gran Cancelliere del Pontificio istituto teologico Giovanni Paolo II. Quest’ultimo, lo ricordiamo, è nato per dare seguito al Sinodo dei vescovi del 1980 sulla famiglia e all’Esortazione apostolica post-sinodale Familiaris consortio del 1981. Si è poi conferita una forma giuridica all’Istituto per studi su Matrimonio e Famiglia, operante presso al Pontificia Università Lateranense, con la Costituzione apostolica Magnum matrimonii sacramentum. L’organo è stato poi riveduto da papa Francesco con la Lettera Apostolica “Summa Familiae cura”. Nel 2019 Francesco ha incardinato l’Istituto nella Pontiticia Accademia per la Vita, denominandolo «per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia».
Rappresenta l’unico centro di alta formazione interamente dedicato agli studi teologici e alle scienze su matrimonio e famiglia. Collabora con il Dicastero per i laici, la famiglia e la vita per orientarsi verso un comune indirizzo negli studi di matrimonio, famiglia e vita, anche attraverso percorsi di formazione e scambio con la rete mondiale dei movimenti familiari. Il Gran Cancelliere è chiamato a essere garante dell’orientamento ecclesiale dell’Istituto in comunione con il Magistero.
Ieri papa Leone XIV, così si legge in un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede, «ha nominato Gran Cancelliere del Pontificio Istituto Teologico “Giovanni Paolo II” per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia l’Eminentissimo Signore Cardinale Baldassare Reina, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma e Gran Cancelliere della Pontificia Università Lateranense».
Finora questo ruolo era stato ricoperto da mons. Vincenzo Paglia, la cui guida aveva assunto più volte una direzione controversa. Sebbene sia lecito pensare che sia stato rimpiazzato per aver raggiunto i limiti di età - ha compiuto 80 anni ad aprile -, la nomina di mons. Reina offre due spunti. Il primo, è l’esultanza del mondo pro-life dovuta la fatto che mons. Paglia - che ha assunto durante il pontificato di Francesco un ruolo chiave nei cambiamenti che hanno subito sia il Pontificio Istituto che la Pontificia Accademia per la Vita - nel corso degli anni ha collezionato una serie di commenti non propriamente entusiasmanti su questioni relative alla vita e alla famiglia. Già noto al momento della sua nomina come sostenitore della Comunione ai divorziati risposati, aveva in seguito causato polemiche per aver difeso il suicidio assistito, l’aborto e la contraccezione. Ad aggiungersi il pubblico elogio allo «spirito» di Marco Pannella - conclamato abortista -, in cui viene descritto al momento della sua morte come «uomo di grande spiritualità» che «ha speso la sua vita per gli ultimi» e lottato per la «difesa della dignità di tutti».
Il secondo spunto riguarda la constatazione di un evidente ritorno alla prassi in coerenza con l’identità dell’Istituto: il Gran Cancelliere di solito coincideva con il Vicario del Papa per la Diocesi di Roma ed è una figura che già ricopre lo stesso ruolo per l’Università Lateranense, in seno alla quale è nato l’Istituto. In questo la nomina di mons. Reina è coerente. Fino al 2006 il preside dell’Istituto coincideva con il rettore della Lateranense, fu Benedetto XVI a sancirne l’autonomia, mantenendo allo stesso tempo un legame con la sede universitaria del Papa. La nomina di mons. Paglia nel 2016 segnò, invece, inevitabilmente un punto di rottura a causa delle dubbie posizioni in materia di bioetica e della selezione di personale con posizioni morali contrarie a quelle originariamente difese dall’Istituto. (Fonte foto: Imagoeconomica)
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