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«Quando le persone lasciano la Chiesa, dobbiamo preoccuparci della loro salvezza»
NEWS 4 Gennaio 2024    di Paola Belletti

«Quando le persone lasciano la Chiesa, dobbiamo preoccuparci della loro salvezza»

«500.000 persone lasciano la Chiesa in Germania ogni anno. Ciò che mi sconvolge è che, evidentemente, i leader della chiesa sono a malapena scioccati». Queste le parole di Padre Erwin Reichart, direttore dei pellegrinaggi mariani in Germania che terminerà il proprio incarico a gennaio 2024. Sono scoccate come frecce da un arco ben teso verso un bersaglio che però, di questo soprattutto si rammarica e indigna il sacerdote, rimane molle e indifferente a ciò che dovrebbe trapassarlo da parte a parte. Le ha pronunciate nell’omelia della messa di Capodanno, nella quale ha descritto uno scenario catastrofico che richiederebbe interventi tempestivi e sostanziali, come nel caso di un incendio che divampa e distrugge le strutture portanti dell’edificio più importante della città; ma i pastori, anziché chiamare i soccorsi e precipitarsi essi stessi a contenere le fiamme di questo disastro, gettano altro combustibile per alimentarlo:

«Quando le fiamme stanno bruciando intensamente, è necessario chiamare i vigili del fuoco. Invece, si sta gettando più legna sul fuoco con questo Cammino Sinodale. La chiesa non è semplicemente un’associazione secolare». Reichart ricorda anche che fuori dalla Chiesa non c’è Santa Messa: «La Chiesa è necessaria per la salvezza eterna. Quando la gente lascia la Chiesa, dobbiamo preoccuparci della salvezza di quelle persone. Perché a nessuno importa? Non possiamo essere indifferenti a questo. Non possiamo stare con le mani in mano e semplicemente osservare.» O peggio alimentare con ciocchi di legname secco e pronto a crepitare questo incendio devastante: si tratterebbe di vero e proprio dolo.

Non servono droni per stanare dall’alto i piromani, la situazione è nota, per questo l’inerzia dei responsabili lascia esterrefatti quanti hanno a cuore il bene più grande in gioco. In Germania l’emorragia di fedeli è sotto gli occhi di tutti e la Chiesa del paese non può che presentare un aspetto anemico preoccupante: come già riportato dalla nostra rivista negli ultimi cinque anni  sono state chiuse 131 chiese cattoliche, 126 delle quali sono state sconsacrate. (…) Oltre mezzo milione di fedeli si sono persi solo nel 2022, come il Timone ha già raccontato lo scorso giugno. Un dato strano per una chiesa come quella tedesca che, come noto, è tutto fuorché una chiesa molto conservatrice, essendo disponibile a benedizione di coppie gay, donne prete, ecc.

Una crisi “immobiliare” che, come nella società civile in generale, è l’esito ultimo di una causa più grave e remota: quella delle “nascite”. Sempre meno fedeli, sempre meno battesimi e, tra chi si considera legato in qualche modo all’istituzione ecclesiastica, la desolante incertezza rispetto al cuore dell’annuncio cristiano. Che Dio si sia fatto uomo in Cristo e continui la Sua presenza nella storia attraverso la Chiesa è considerato una certezza per una parte residuale della popolazione intervistata: solo il 19 per cento della popolazione tedesca crede «che ci sia un Dio che si è fatto conoscere in Gesù Cristo». L’invettiva accorata di Padre Reichart, purtroppo, sembra rimbombare in un imbarazzato o peggio indifferente silenzio; i leader della chiesa tedesca restano per la maggior parte affaccendati in altro. Ma cosa ci può essere di più decisivo della cura delle anime, dell’impegno a portare loro la salvezza che viene solo da Cristo?

Dovremmo averlo capito, a questo punto: se la Chiesa non testimonia Cristo e non porta agli uomini la sola cosa che non possono trovare altrove, a cosa serve? Perché sostenerla, perché rincorrere il mondo nelle sue proposte? Sarebbe come difendere strenuamente le sale cinema parrocchiali con l’audio scadente e i film di 5 anni prima, quando tutti preferiscono le ultime uscite, le poltrone ergonomiche, il Dolby surround e i popcorn delle multisala. E’ la Chiesa la sola realtà, straniera e universale insieme, in grado di rispondere al desiderio di compimento che inquieta ognuno di noi e che, in ultima istanza, rende interessanti e piacevoli anche i successi al botteghino. (Fonte foto: Screenshot YouTube)

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