lunedì 7 ottobre 2024
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Taylor Swift, la «gattara senza figli» arma di Kamala Harris per attirare i giovani
NEWS 12 Settembre 2024    di Federica Di Vito

Taylor Swift, la «gattara senza figli» arma di Kamala Harris per attirare i giovani

Alla fine è arrivato, come da copione, l’endorsement di Taylor Swift a Kamala Harris. La pop star più influente del mondo ha fatto sapere tramite una foto su Instagram, che la ritrae con in braccio un gatto, che voterà per la candidata dem. «Con amore e speranza, Taylor Swift, Childness Cat Lady», così si è firmata, “gattara senza figli”. Il riferimento è a JD Vance, vice di Donald Trump, che aveva attaccato i democratici definendoli «un branco di gattare senza figli». Si è rivolta così ai suoi 284 milioni di follower: «Credo che possiamo realizzare molto di più in questo Paese se siamo guidati dalla calma e non dal caos». Il suo sostegno ufficiale ha generato molto entusiasmo in ala dem, molti ritengono infatti che lei possa convincere i giovani a scegliere la Harris.

Gli elettori sotto i 30 anni sono stati molto importanti per l’elezione di Biden nel 2020, ma nel tempo l’ex presidente ha perso il sostegno di molti elettori della generazione Z, soprattutto a causa delle sue posizioni sui bombardamenti di Israele sulla Striscia di Gaza. Lo hanno detto i media americani: l’endorsement di Taylor Swift a Kamala Harris vale più del risultato del duello tv con Trump. In effetti quando la star invita i fan a muoversi, nella politica statunitense avvengono spostamenti di voto rilevanti, basti pensare che l’anno scorso è stata nominata da Forbes come la quinta donna più potente del mondo. E che dopo solo un giorno che la Harris era entrata in scena nelle elezioni presidenziali del 2024 come sostituta di Biden, i fan di Swift hanno costituito un gruppo, “Swifties for Kamala”, che è arrivato a ottenere il sostegno della campagna di Harris per contribuire alle sue iniziative.

La Harris sembra così riuscita, sforzandosi di portare avanti una narrazione inclusiva e moderna, a raggiungere la Generazione Z e i Millenials. Questi giovani elettori si informano sui nuovi media, e i contenuti brevi, visivi, d’impatto della Harris si adattano perfettamente alla condivisione via social. Se poi ci metti la foto della Swift col gatto, hai fatto centro. Comunque, oltre a sognare per il suo Paese una «calma» romantica, la pop star adduce anche ragioni molto pratiche alla sua scelta:

«Voterò per Kamala Harris e Tim Walz nelle elezioni presidenziali del 2024. Sto votando per Kamala Harris perché combatte per i diritti e le cause che credo abbiano bisogno di un guerriero che li difenda. […] Sono stata rincuorata e colpita che abbia selezionato come compagno di corsa Tim Walz, che difende da decenni i diritti Lgbtq+, la fecondazione in vitro e il diritto di una donna di decidere sul proprio corpo». Ci tiene poi a farci sapere che siamo liberi di fare le nostre ricerche e decidere chi votare, beh, grazie.

Ricordiamo che Tim Walz, attualmente al suo secondo mandato come governatore del Minnesota, ha approvato una legge che stabilisce il diritto per i suoi cittadini di ottenere l’aborto, dopo che la Corte Suprema federale aveva ribaltato la sentenze Roe v. Wade. Ha anche firmato una legge per proteggere le persone che vengono in Minnesota per accedere all’aborto e lo scorso anno un ordine esecutivo che obbliga le agenzie del Minnesota a proteggere e supportare i cittadini nel loro percorso di transizione di genere.

Specifichiamo poi, visto che il duello con Trump si è acceso proprio su questo punto – e che i media mainstream hanno sfacciatamente riportato che l’aborto al nono mese sarebbe stato oggetto di contestazione da parte della Harris -, che in Minnesota vige «il diritto di abortire qualsiasi bambino, per qualsiasi motivo e in qualsiasi momento fino alla nascita», così aveva denunicato Cathy Blaeser, co-direttore esecutivo di Minnesota Citizens Concerned for Life (MCCL) lo scorso anno. Ah, lo stesso disegno di legge negherebbe anche ai genitori il diritto di sapere quando la loro figlia minorenne stia abortendo…

Tornando alla pop star, lei sarebbe una delle tante pedine di una strategia comunicativa che andrebbe ben oltre la foto col gatto. Per esempio, la campagna online della coppia Harris-Walz si avvale di un team composto da cinque membri, tutti sotto i venticinque anni. Questo team ha deciso di creare un profilo personale per la vicepresidente Harris, cosa che Biden non aveva fatto. Immediatamente la Harris ha guadagnato 2 milioni di follower nelle 24 ore successive all’annuncio, fino a raggiungere in breve tempo 5 milioni. Non a caso quest’anno alla Convention di Chicago è stato riservato un trattamento più che speciale a, udite udite, influencer.

Non solo è stato consentito per la prima volta l’accesso ai creator indipendenti, offrendo loro l’opportunità di fare interviste col cellulare o piccoli microfoni. In più questi stessi hanno partecipare alla creazione di contenuti virali generando un bel coinvolgimento sui canali social. Secondo Usa Today, il suo successo sarebbe frutto di anni di lavoro. Già durante la breve campagna presidenziale del 2019, la squadra digitale di Harris aveva monitorato scrupolosamente le conversazioni sui social media coordinandosi con gli influencer per amplificare la presenza online.

È evidente, scrollando le nostre pagine home, che la Harris è (ed è stata) al centro di numerosi contenuti divenuti virali. Per esempio, solo per dirne una, subito dopo la sua nomina da parte di Biden come potenziale successore, la pop star britannica Charli XCX aveva twittato «Kamala IS brat», un riferimento al suo ultimo album. Spiegando poi su TikTok che “brat” sarebbe «una ragazza che è un po’ disordinata, le piace fare festa e magari dice delle cose stupide a volte, che si sente a proprio agio con se stessa, ma che può anche avere un crollo, e in qualche modo continua a fare festa nonostante tutto».

Da lì si sono susseguiti innumerevoli meme e contenuti virali che hanno dato man forte alla presenza digitale della Harris, fino a rappresentarla amabilmente mentre cucina un tacchino per il Ringraziamento. Sembra un tutt’uno: la politica, i meme, i social, le foto simpatiche. Ma così non è, questa è solo la rappresentazione plastica di storie, persone, vite, bambini non nati e giovani ingannati sul proprio corpo. Facciamo solo in modo di non scordarci di tutto questo, mentre scrolliamo inconsapevoli lo schermo attendendo il prossimo meme. (Foto: Ansa)

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