Giudici pro Lgbt
«Tra Islam e Charlie Hebdo la Francia ritrovi l’identità cristiana»
Jean Sévillia, saggista e storico, parla di fronte agli attentati di Nizza e alla ripubblicazione delle vignette blasfeme del noto settimanale. «Non sono Charlie e attenzione all’indifferentismo religioso»
01 Dicembre 2020 - 07:22
Molte voci si fanno sentire per denunciare questo mutamento epocale. Si pensi a intellettuali come Eric Zemmour, ebreo e conservatore, o a Michel Onfray, ateo, progressista, ma ormai fautore di un “sovranismo di sinistra”. Ieri autori dannati dai media, oggi consideratissimi e letti da milioni di francesi che, almeno dai fatti di Charlie Hebdo (2015), temono una situazione esplosiva e invivibile.
Ne abbiamo parlato con Jean Sévillia (foto), intellettuale cattolico, collaboratore di diverse testate giornalistiche, tra le quali Le Figaro, apprezzato autore di varie biografie (su Andreas Hofer, Zita e Carlo d’Austria, etc.) e di testi utili per discernere la dittatura laicista che si cela dietro la democrazia… (per leggere l’intervista acquista il Timone o abbonati)











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