Sabato 25 Ottobre 2025

«A pranzo con Wojtyla e Lejeune vidi la storia e la mano di Dio»

Il racconto esclusivo del giornalista, volto noto del Tg1, che il 13 maggio 1981 sedette a tavola con Giovanni Paolo II e il professore scopritore della sindrome di Down. Cosa si dissero? Poche ore dopo il papa polacco sarebbe stato vittima dell’attentato di Ali Agca

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Domenica 17 maggio 1981 si sarebbe votato in Italia per il referendum sull’aborto. Quale migliore occasione per invitare a Roma, martedì 12, il professor Jérôme Lejeune, genetista della Sorbona, scopritore del quarantasettesimo cromosoma causa della sindrome di Down, autorevolissimo testimone della vita, per tenere una conferenza stampa sul tema della vita? Ero legato al professore da affetto e amicizia da quando, negli anni Ottanta, lo avevo incontrato a Parigi in un convegno sulla famiglia voluto da madre Teresa di Calcutta, cui ne sarebbero seguiti parecchi altri in giro per il mondo, ai quali avrei poi partecipato assieme a Lejeune e a tanti altri amici impegnati a difendere l’istituzione famigliare, già allora duramente attaccata dai nemici della vita, fin dal concepimento. Da allora, quando veniva a Roma per le riunioni dell’Accademia pontificia delle scienze, il professor Lejeune con la moglie Birthe, di origine danese, erano ospiti fissi a cena da noi, con mia moglie Birgit, anch’essa danese da parte di madre e di padre tedesco. Il professore accettò il mio invito con entusiasmo, e nello stesso tempo mi chiese... Per leggere l'articolo acquista Il Timone o abbonati

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