A fine 2024 è accaduto un fatto di grande rilievo: una rivista internazionale ha recentemente pubblicato un articolo in cui - per la prima volta su pubblicazioni scientifiche -, si ragiona sul possibile collegamento tra la Sindone e il dogma della Verginità di Maria. Si tratta di una novità rivoluzionaria per gli studi sul sacro lino, che viene dunque a configurarsi sempre di più come una reliquia che, ben lungi dall’essere un falso medievale – come suggeriva il sempre più contestato esame del radiocarbonio del 1988 -, appare come di enorme rilevanza per la storia e la fede cristiana.
Sul Timone di febbraio, l’autore di questo articolo scientifico, il professor Giulio Fanti dell’Università di Padova, racconta in esclusiva non solo i contenuti di quella sua pubblicazione – alla quale ne sono già seguite altre due di simili, a conferma del rilievo della stessa -, ma sottolinea come, non solo verso il dogma della Verginità di Maria, ma pure verso altri aspetti cruciali per i cristiani, a partire dalla risurrezione di Gesù Cristo, il sacro lino si sta rivelando una miniera di informazioni sempre nuove ed affascinanti. Che meritano di essere approfondire con cura.
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