Non passa ormai settimana senza che, nel panorama politico italiano, non si verifichi una qualche tensione tra politica e magistratura, in un continuo quanto velenoso scambio di critiche, quando non di pesanti accuse. Si sta così verificando – a maggior ragione dinnanzi al ddl Nordio che mira alla separazione delle carriere – il proseguimento di quel braccio di ferro tra potere politico e giudiziario che tanti, ancora oggi, pensano legato per lo più agli anni di Silvio Berlusconi.
Ebbene, sul Timone di marzo i lettori possono trovare un esclusivo Primo Piano di approfondimento sul legame, sempre più stretto, tra toghe e politicizzazione progressista. Apre questo speciale un pezzo del giornalista Stefano Zurlo – che ricostruisce retroscena tanto ignorati quanto illuminanti -, seguito da un intervento di Dalila Di Dio, avvocato che illustra le ragioni a favore della separazione delle carriere, e da Aldo Rocco Vitale, filosofo del diritto che illustra le ragioni culturali che, da decenni, hanno portato i tribunali, non solo in Italia, a farsi veicolo di una concezione relativistica e “rivoluzionaria! della giustizia…
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