Giovedì 23 Ottobre 2025

Sport femminili senza trans, stop dei dem al Senato Usa. I vescovi: «Legge da approvare»

«La Chiesa si chiama a difendere la pari dignità di uomini e donne e a dire Dio ci ha creati maschi e femmine», hanno detto in una nota

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Il Senato degli Stati Uniti ha bloccato una proposta di legge, Protection of Women and Girls in Sports Act che cercava di vietare agli atleti transgender di gareggiare nelle competizioni sportive femminili, sia scolastiche che universitarie. A stoppare l’iter di approvazione della legge, il voto dei  democratici, nonostante la misura fosse  già passata alla Camera dei Rappresentanti e il 79% dei cittadini si fosse detto favorevole al decreto. Una decisione che tra le femministe non ha riscosso certo entusiasmo: «La guerra dei democratici contro le donne continua, poiché tutti i 45 senatori democratici hanno votato contro», ha dichiarato l’associazione Independent Women's Voice in un comunicato, in cui ha anche assicurato che riterrà responsabili i legislatori che, in questo modo, avrebbero ignorato l'opinione della maggioranza degli americani. Protection of Women and Girls in Sports Act, era stato sponsorizzato dal senatore repubblicano Tommy Tuberville dell'Alabama che aveva fatto notare come, durante il mandato di Joe Biden, si sarebbe toccato un tale livello di follia che «alcune persone sono arrivate al punto di affermare che gli uomini possono rimanere incinta». A difesa della legge, oltre ai Repubblicani e alle femministe, si sarebbero schierati  i vescovi cattolici statunitensi, ribadendo il loro sostegno a un decreto volto a proteggere lo sport femminile. Il senso della legge era, infatti, quello di vietare, per ovvi motivi biologici, agli studenti biologicamente maschi di competere in squadre sportive femminili presso istituzioni finanziate dal governo federale. «La legge sulla protezione delle donne e delle ragazze nello sport è una legislazione di buon senso che garantirebbe l'equità per le atlete», hanno dichiarato il vescovo Robert E. Barron presidente del Comitato per i laici, il matrimonio, la vita familiare e la gioventù della Conferenza episcopale degli Stati Uniti (USCCB) e il vescovo David M. O'Connell, presidente del Comitato per l'educazione cattolica della  USCCB, in una lettera aperta ai Senatori, pubblicata sul sito della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti. «L'insegnamento della Chiesa cattolica ci chiama a difendere l'uguale dignità dell'uomo e della donna, riconoscendo che Dio ci ha creati maschio e femmina. Questa legislazione - continuano i vescovi - garantirebbe condizioni di parità per le donne e le ragazze, per competere in modo equo e sicuro con le altre donne. Una promozione ideologica dell'identità personale, avulsa dalla realtà biologica, mina la dignità umana e il ruolo che lo sport svolge nella vera formazione educativa. Ribadiamo il nostro sostegno di lunga data a questa legge e incoraggiamo le studentesse atlete a livello nazionale a continuare a lottare per sostenere l'equità e l'uguaglianza nelle competizioni atletiche». I due prelati hanno, pertanto, sollecitato il riesame e l’approvazione della legge, in virtù anche del Titolo IX, una legge federale che vieta la discriminazione e le molestie sulla base del sesso, dell'orientamento sessuale e della condizione di gravidanza, negli istituti scolastici che ricevono assistenza finanziaria federale. Riprendendola, i vescovi hanno chiosato «Il Titolo IX  del 1972 è stato un punto di riferimento necessario per stabilire pari opportunità educative per donne e ragazze. Il Protection of Women and Girls in Sports Act del 2025 contribuirebbe a garantire l’ applicazione concreta di tale legge» (Foto: screenshot YouTube - Usccb) ABBONATI ORA ALLA RIVISTA!

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