Sabato 25 Ottobre 2025

Il miracolo di san Giuseppe ai preti rinchiusi nel Lager di Dachau

Un film in uscita in Spagna e America Latina, “El Guardián”, racconta un fatto storico importante

1ad7948d-410c-49eb-8902-4395a7a7bd47
Il film El Guardián, in uscita questo mese nei cinema di Spagna e America Latina, è sostanzialmente la trama romantica di un matrimonio in crisi ambientato nella città polacca di Kalisz. La trama si basa su una storia vera e riporta alcune testimonianze di persone aiutate per intercessione di san Giuseppe. Film polacco, diretto da Dariusz Regucki e distribuito da Goya Producciones e European Dreams Factory, invita a riflettere sul valore dell’amore, sul perdono e sull’impegno coniugale. Kalisz è una città antica, nota per il suo santuario dedicato a san Giuseppe che contiene un’icona della Sagrada Familia ufficialmente riconosciuta come miracolosa dalla Chiesa sin dal XVIII secolo. Nel film - breve e toccante - Robert (Rafał Zawierucha), è sposato con Dominika (Karolina Chapko). Nel bel mezzo di una crisi personale e familiare, Dominika viene tentata dalla stabilità che un altro uomo potrebbe offrirle e Robert lotta per mantenere la sua famiglia. In quel momento, arriva una svolta: Robert, che fa il giornalista, riceve l’incarico di indagare sulle testimonianze di persone che affermano di essere stati aiutati dall’intercessione di san Giuseppe. Comprese quelle dei sacerdoti sopravvissuti nel campo nazista di Dachau. L’accenno contenuto nella trama al cosiddetto “miracolo di san Giuseppe” ci dà l’occasione di un approfondimento in più. A Kalisz esiste uno spazio museale che ricorda la storia dei sacerdoti “dachauiti”, coloro che sono sopravvissuti alla prigionia nel campo nazista di Dachau durante la Seconda guerra mondiale. Il campo di concentramento di Dachau è stato il primo campo di concentramento nazista aperto su iniziativa di Himmler nel 1933, solo un mese dopo l’ascesa al potere di Hitler. Il campo venne progettato per 5000 deportati e utilizzato come “campo modello”, nel quale sperimentare le metodiche di annientamento fisico e psichico dei deportati. Negli anni successivi, oltre ai prigionieri politici, vennero rinchiuse anche altre categorie di persone. Dachau è il campo principale nella quale vennero internati esponenti della Chiesa cattolica, secondo le stime furono circa 3.000 i preti del cosiddetto “Blocco dei sacerdoti”. I sacerdoti provenivano da vari Paesi, ma la maggior parte di loro era di origine polacca. La Chiesa polacca conta 1.773 ecclesiastici passati per Dachau, di cui 868 sono morti nel campo, alcuni a causa di torture o esecuzioni, la maggior parte per sfinimento e malattie. Vedevano migliaia di prigionieri che venivano deportati, con pochi mezzi, in altri luoghi. I sacerdoti sospettavano, e avevano ragione, che migliaia di persone sarebbero morte lungo la strada in questi trasferimenti estenuanti. Fu allora che i sacerdoti polacchi di Dachau e alcuni altri compagni decisero di rivolgersi a san Giuseppe con una novena e una consacrazione di gruppo, affidandosi in particolare a san Giuseppe di Kalisz. Iniziarono a pregare la novena il 14 aprile, consacrandosi al Santo e promettendo di recarsi al suo santuario qualora fossero sopravvissuti. Non sapevano che lo stesso giorno Heinrich Himmler aveva firmato l’ordine di giustiziare tutti i prigionieri di Dachau. Questo ordine firmato fu trovato tra i documenti del campo. Fu così che le guardie del campo pianificarono lo sterminio dei prigionieri il 29 aprile. Ma lo stesso giorno arrivarono ottanta soldati della Settima armata di Patton, una pattuglia arrivata quasi per caso e in avanscoperta. In realtà, gli americani non avevano previsto di arrivare fino al giorno successivo, il 30 aprile. Qualcuno dice il caso, ma sappiamo essere più appropriato dire l’intervento divino, volle che questo gruppo di soldati arrivasse tre ore prima del previsto massacro. Gli ufficiali delle SS si arresero all’istante quando videro gli americani. Ecco come si salvarono i prigionieri rimasti a Dachau. Se solo quei soldati fossero arrivati il giorno dopo, avrebbero trovato migliaia di cadaveri. I sopravvissuti scrissero un testamento in cui promettevano di diffondere la devozione a san Giuseppe di Kalisz una volta tornati a casa. Credevano che, così come san Giuseppe aveva messo in salvo il bambino Gesù dalle grinfie di Erode, avesse salvato loro. Erano convinti che si fosse trattato di un miracolo e non di un fatto casuale. Da allora, ogni 29 aprile, i sacerdoti sopravvissuti all'inferno di Dachau celebrano ogni anno una solenne Messa di ringraziamento presso il santuario di san Giuseppe a Kalisz. L’ultimo sacerdote dachauita è morto nel 2013, all’età di 100 anni. Dopo la guerra, la Conferenza episcopale polacca ha proclamato il 29 aprile come Giornata nazionale del martirio del clero polacco sotto i regimi nazista e comunista. Ora anche il film El Guárdian fa la sua parte per commemorare il “miracolo di san Giuseppe” e l'esperienza dei sacerdoti di Dachau. Inoltre, alla pellicola va il merito di valorizzare la figura di san Giuseppe - che ispirerà il protagonista nel ruolo ritrovato di marito e padre -, ricordando alla nostra società che il matrimonio non è solo la festa di un momento o un contratto non vincolante, ma un cammino di amore e dedizione in cui lo sguardo di fede è necessario per perdonare e ricominciare. Ci piace così ripensare a ciò che papa san Giovanni Paolo II aveva detto durante la sua visita a Kalisz nel 1997: «Abbiamo bisogno di questa testimonianza di devozione. Ne ha bisogno un uomo che spesso si perde tra false promesse di felicità facile. È necessaria nella vita famigliare, sociale, culturale e politica, affinché tutti gli uomini possano trovare nel Figlio di Dio la fonte della vera speranza. Possa san Giuseppe, venerato nel santuario di Kalisz, diventare un maestro e una guida speciale per tutti noi». (Fonte foto: screenshot Goya Producciones, YouTube) ABBONATI ORA ALLA RIVISTA!

LE ULTIME NOTIZIE

Cartacea

Riceverai direttamente a casa tua il Timone

Acquista la copia cartacea
Digitale

Se desideri leggere Il Timone dal tuo PC, da tablet o da smartphone

Acquista la copia digitale