Giovedì 23 Ottobre 2025

Sarà un altro Francesco

Il Papa torna a Casa Santa Marta, ora come governerà? Un Papa non riceve un incarico a favor di telecamera e la sua fragilità aiuta tutti a riflettere

papa gemelli
Papa Francesco è tornato a casa. Dopo 38 giorni di ricovero al Policlinico Gemelli, il Santo Padre è tornato a Casa Santa Marta, la residenza che ha eretto a sua dimora fin dall’inizio del pontificato rifiutando di abitare nell’Appartamento papale. Tutti si chiedono come governerà ora Francesco? La risposta dei medici è chiara, per due mesi il Papa dovrà evitare contatti con gruppi e passare un periodo di convalescenza con terapie e ossigeno all’occorrenza. La polmonite bilaterale polimicrombica che ha dovuto affrontare lo ha certamente minato nell’attività respiratoria, peraltro in un quadro già complesso per una forma di bronchite asmatiforme cronica. A ciò si deve chiaramente aggiungere il quadro generale di un uomo di 88 anni che ha svolto fino al giorno stesso del ricovero, il 14 febbraio scorso, una attività decisamente intensa per una persona anziana. Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, a margine di una conferenza all’Augustiniaunum, ha detto che «ora [il Papa, nda] deve stare tranquillo. Penso che per il momento gli sottoporremo solo le questioni più importanti che richiedono una sua decisione, anche per non affaticarlo troppo». Il resto sarà delegato ai vari capi di curia, come prassi. La partecipazione a grandi eventi, dalle celebrazioni della prossima Settimana Santa a quelle del Giubileo, almeno per i due mesi di convalescenza sarà molto difficile. I medici sono stati chiari. Peraltro il periodo di convalescenza serve anche per recuperare una certa fluidità di parola che il Papa ha chiaramente perso anche a causa dell’ossigeno ad alti flussi che gli è stato somministrato durante il ricovero. Sulla visita in Vaticano di Re Carlo III, in programma nel mese di aprile e annunciata finora solo da Buckingham Palace, il Cardinale Parolin ha detto: «spero che almeno un saluto glielo possa dare». Il Vaticano non ha escluso il viaggio sperato in Turchia per celebrare il 1.700° anniversario del Concilio di Nicea, ma un ritorno ai viaggi internazionali sembra sempre più improbabile. A Francesco, che si sente completamente a proprio agio nel contatto diretto con la gente, tutto questo mancherà. Anche la banale possibilità di pranzare o cenare in compagnia degli ospiti a Santa Marta, cosa che ha sempre fatto, ma che già negli ultimi due anni ha rallentato per la difficoltà che ha nel muoversi se non con l’ausilio della carrozzina. A Francesco non risulterà facilissimo nemmeno delegare ai sottoposti, visto che non si è mai risparmiato nel governare molto direttamente la barca di Pietro. Non essendo segnalato un deterioramento cognitivo è chiaro che il Papa dovrà decidere su cosa concentrarsi. L’11 marzo, mentre era ancora ricoverato in ospedale ha approvato di fatto un altro percorso sulla traccia della sinodalità, l’avvio di un periodo di accompagnamento e valutazione della fase attuativa del Sinodo sul sinodo che coinvolgerà la Chiesa per i prossimi tre anni. Secondo alcune voci non confermate il Papa, che durante il ricovero ha rischiato la vita almeno due volte, vorrebbe riformare anche il conclave, sulla base del lavoro che avrebbe da tempo assegnato al cardinale Gianfranco Ghirlanda, esperto canonista. Di certo Francesco continuerà a farsi sentire con i suoi testi scritti e potrebbe continuare a concedere interviste, uno dei tratti distintivi del suo pontificato. Ci si potrebbe chiedere se un Papa meno presente sulla scena pubblica sia sostenibile con la figura assai mediatizzata del pontefice, ma questa è una domanda valida solo per una cultura come la nostra in overdose di informazione, in realtà il papato non è un incarico a favor di telecamera. Viene in mente il papa Belardo della serie Tv The Young Pope di Paolo Sorrentino, quando alla responsabile del merchandising vaticano risponde così: «Volete fare un piatto con la mia immagine? Molto bene: la mia immagine è questa», dice indicando un piatto bianco di porcellana. Perché «io non sono nessuno, la gente in me deve vedere solo Dio. Io non ho volto». Un po’ estremo, ma rende.

LE ULTIME NOTIZIE

Cartacea

Riceverai direttamente a casa tua il Timone

Acquista la copia cartacea
Digitale

Se desideri leggere Il Timone dal tuo PC, da tablet o da smartphone

Acquista la copia digitale