Un miracolo o quantomeno una guarigione inspiegabile, quella relativa al caso di una ragazza di 16 anni appartenente ad una famiglia del Michigan che, la scorsa estate, si era affidata disperatamente all'intercessione del beato Solanus Casey, la cui causa di canonizzazione è all'esame del Vaticano. Solanus, al secolo Bernard Francis Casey, amato in tutto il Michigan, era un cappuccino francescano beatificato nel 2017, nato nel 1870 da una famiglia di immigrati irlandesi del Wisconsin. Ebbe molte difficoltà nel portare avanti la sua vocazione, a causa dei suoi problemi di apprendimento: alla fine, anche per un’ intuizione ricevuta il giorno dell’Immacolata dello stesso anno, divenne postulante dei Cappuccini a Detroit.
Il 14 gennaio 1897 vestì il saio, cambiando nome in frate Francesco Solano. Fu ordinato “sacerdote semplice”, ossia senza la possibilità di confessare né di predicare in pubblico. La sua miglior predica, però, furono i suoi atti di carità, la sua umiltà e le continue sofferenze offerte, che gli meritano innumerevoli Grazie di guarigione. La ragazza “miracolata” della storia è, invece, Mary Bartold, una studentessa del secondo anno di liceo di DeWitt, Michigan. Come racconta sua madre Susan a The Pillar, Mary avrebbe iniziato a soffrire di mal di stomaco alla fine dello scorso aprile. Il dolore sarebbe persistito per settimane senza migliorare. Alla fine, la famiglia recatasi al pronto soccorso, sarebbe stata indirizzata ad un’equipe di specialisti.
All’inizio non si comprendeva la causa del problema, Susan temeva che sua figlia avesse delle cisti ovariche. Per settimane, la famiglia ha aspettato, spaventata e preoccupata per la diagnosi e per il futuro della ragazza. Dopo più di un mese di visite mediche quasi senza risposte, il 6 luglio, la diagnosi di tumore, ad entrambe le ovaie di Mary. L'intervento chirurgico per la rimozione della massa tumorale viene fissato per il 2 agosto.
Susan scalpitante per l’attesa di un mese, fino all’operazione, che sembrava davvero infinita, prende una decisione: «Ho detto a Rick che mi sarebbe piaciuto andare al Santuario del Beato Solanus a Detroit». La donna era già stata lì nel 2019, per pregare il santo per la salute di suo marito che aveva avuto seri problemi cardiaci da cui era stato, immediatamente dopo, guarito. L’umile cappuccino del Michigan è sempre stato, nella sua vita, un potente intercessore. A lui, la donna si era rivolta anche quando sua zia stava per morire.
Una devozione nata nella sua famiglia molto prima che iniziasse l’iter di canonizzazione: «Essendo noi stessi di Detroit, non è insolito che sapessimo di Solanus Casey molto prima che fosse beatificato», ha spiegato Susan. Così, con Mary malata, «Rick ed io siamo andati laggiù e abbiamo pregato. Pregavo per la pace di Maria. E pregavo che fosse aperta al dialogo e alla preghiera e, naturalmente, pregavo anche per la sua guarigione. Nel mio cuore, pensavo che se avesse potuto almeno provare un po' di pace riguardo alla sua situazione e un po' di fiducia nel Signore, sarebbero successe cose buone».
Così la settimana successiva, Mary cominciò ad aprirsi e a chiedere l'unzione degli infermi. «Questo era ciò per cui avevo pregato Solano», confessa la donna. Ma le Grazie non erano finite: gli amici, i colleghi, i sacerdoti, in tutta la diocesi, iniziano una novena al beato Solanus, nei nove giorni precedenti l'intervento chirurgico di Mary, programmato per il 2 agosto. La mattina del 30 luglio – in cui si celebra la memoria liturgica del beato Solanus Casey, e tre giorni prima dell'intervento – Mary si sottopone ad un'ecografia, finalizzata alla buona riuscita dell’intervento.
Durante il tragitto verso l'ospedale, la donna si sforza di continuare ad avere fede: «Ricordo solo di aver stretto il volante così forte che le nocche delle dita sono diventate bianche, mentre ripetevo: “Solanus, questo è il tuo giorno di festa... So che hai buone notizie per me”». Il giorno dopo, Susan riceve una chiamata indimenticabile: «Il dottore mi ha detto: 'Non sono riuscito a fare questa telefonata prima. Entrambi i tumori sono spariti”».
Altri medici confermano la notizia: Mary non aveva bisogno dell'intervento chirurgico e di alcun altro trattamento. Sicuramente la "regressione spontanea" dei tumori avviene, anche se raramente, ma Susan crede che le preghiere di Solanus abbiano fatto la differenza. «Posso solo dire a tutti che le preghiere sono potenti», ha assicurato Susan. Per questo, il 2 agosto, il giorno in cui era stata programmato l'intervento chirurgico di Mary, è andata con sua figlia, a visitare il Solanus Casey Center di Detroit. Qui ha raccontato ciò che le era successo e ha potuto compilare i documenti relativi alla causa di canonizzazione del sacerdote. La guarigione di Mary è solo una delle tante preghiere esaudite per l’intercessione del beato Solanus. (Fonte: Screenshot Diocese of Lansing, YouTube)
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