Adesso anche Santa Giovanna d’Arco è «non binaria»
Viene insegnato nel Regno Unito nelle scuole secondarie. «Ridicolo esempio di riscrittura della storia e di cancellazione di personaggi femminili», insorgono gli storici
Avevano ragione le nostre maestre delle scuole elementari: niente penna cancellabile, non aiuta l'apprendimento della scrittura e dà l'illusione che tutto si possa cancellare e riscrivere senza troppe conseguenze (che invece c'erano, perché la Replay, per esempio, lasciava lunghe scie di inchiostro sul foglio e poi le trasferiva sulla nostra pelle dalla quale non era così agevole eliminarle). Ma qui siamo nel Regno Unito e a voler cancellare e riscrivere la storia, questa volta di una grande santa francese, sono gli autori dei libri di testo per le scuole secondarie, le nostre vecchie "medie". La santa che si è vinta un giro sulla giostra del "puoi essere tutto ciò che vuoi, ma soprattutto ciò che vogliamo noi, ora nel XXI secolo con la furia progressista che non ci fa dormire la notte" è niente meno che la pulzella d'Orléans. Giovanna d'Arco, la ragazza che a capo delle spossate e incerte truppe francesi ha guidato la Francia impegnata contro gli Inglesi nella Guerra dei Cent'anni a incredibili vittorie militari, la più eclatante proprio nella città d'Orléans, e ha compiuto il volere celeste di portare Carlo VII sul trono francese.
Secondo una nuova antologia edita dalla Collins, invece, pare che il suo profilo sia da riconsiderare tutto in salsa woke: non binary, ecco cos'era la giovane cristiana di umili origini divenuta compatrona di Francia. Una ragazzasterisco che a saperlo avrebbe avuto a cuore i pronomi giusti, aveva coraggiosamente scelto di indossare una tunica corta, di chiara foggia maschile, e aveva mortificato la sua lunga chioma che gridava stereotipi ad ogni passo in un taglio a scodella, anch'esso in uso presso gli uomini. O, sarebbe meglio dire a seguire i deliri di questa ideologia, di coloro che avevano supinamente accettato il sesso assegnato loro alla nascita. «L'ultimo episodio dell'antico conflitto tra i feroci Galli e la perfida Albione - leggiamo su europeanconservative - è l'appropriazione di Giovanna d'Arco da parte di un editore britannico per trasformarla in un'icona non binaria a scopo educativo per gli scolari (!). È così che viene presentata in un'antologia intitolata " Who We Are" , pubblicata da Collins e rivolta ad adolescenti dagli 11 ai 14 anni. Un capitolo dedicato alla diversità di genere attraverso i secoli raccoglie esempi di personaggi storici con "identità fluide", tra cui la santa patrona secondaria di Francia».Un'operazione talmente irrispettosa e grossolana, che non risponde ad alcun parametro di rigore scientifico, filologico, storico, e che per questo anche voci del mondo femminista e della vera difesa dei diritti delle donne si levano per criticare con durezza. Sul Telegraph, Robert Tombs, professore di storia francese a Cambridge, ha dichiarato che "Giovanna d'Arco ha combattuto come una donna ed è morta come una donna" e che definirla altrimenti è innanzitutto inesatto, antistorico e insultante per lei e per le donne che nel corso della storia hanno impegnato sé stesse a difesa dei loro ideali. Come se per essere eroiche dovessero non essere donne: un altro esempio dell'inevitabile pervertimento di ciò che la teoria gender e il wokismo dicono di promuovere. Il Dailymail riporta altre voci che prendono le distanze da questa rinunciabile trovata: «"Questo è l'ennesimo ridicolo esempio di come si voglia riscrivere la storia e cancellare personaggi femminili forti e ribelli dal nostro passato", ha aggiunto Carolyn Brown, della Women's Rights Network. Lo ha definito "un altro esempio della scienza spazzatura della teoria queer applicata ai bambini" e ha affermato che "non binario" è un "termine senza senso".»Come donna, ma soprattutto come figlia di Dio e di quella Chiesa che pure attraverso prelati simoniaci e corrotti l'ha condannata al rogo (e che poi l'ha pienamente riabilitata e dopo secoli canonizzata e messa a vegliare sulla sua amata Francia), Jean ha servito la sua patria da vera cristiana, amando la Francia e il suo re in nome di una patria più solida e vera e per amore del Re dei Re. E come Lui è stata venduta per denaro, processata e torturata, e assistita da voci celesti e da sacerdoti e fratelli è morta ingiustamente, ma santamente. Questa forma di abuso postuma, invece, ci pare quasi troppo. Eppure, come la scena di questo mondo, passerà e di sicuro non intaccherà in alcun modo la beatitudine di Giovanna d'Arco. Anzi, sarà forse il caso che si torni a chiederne l'intercessione fino a che siamo impegnati in guerre ancora più annose ed estenuanti di quella che afflisse Francia e Inghilterra per un secolo intero. (Foto: Pexels.com/Pexels.com)ABBONATI ORA ALLA RIVISTA!