Giovedì 23 Ottobre 2025

Benedetto e Francesco, il loro vero rapporto

Al di là della retorica mediatica i due papi, uno di quali non lo era più, hanno convissuto rispettandosi e rispettando l'unità della Chiesa, ma tra loro era evidente una certa discontinuità

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Mentre scorrono le immagini della traslatio del corpo di Papa Francesco dalla Domus Sanctae Marthae alla Basilica di San Pietro, con tutta la solennità che il momento richiede, non possono non tornare alla mente le immagini di un’altra traslazione: quella di Benedetto XVI, il Papa emerito, che invece fu trasportato in Basilica come un ladro nella notte, in un umile furgone, con una piccolissima processione. Come se il fatto di aver rinunciato al pontificato gli avesse tolto ogni dignità, sebbene poi sia stato esposto in basilica, come succede per i pontefici, e il suo funerale sia stato celebrato da Papa Francesco. Quel funerale, rappresentò la vera e propria linea di demarcazione tra il pontificato di Papa Francesco con la presenza del Papa emerito e quella di Papa Francesco senza il Papa emerito. Dopo la morte di Benedetto XVI, Papa Francesco cominciò una seconda parte di pontificato caratterizzata da una discontinuità più marcata. Arrivò il cardinale Fernandez alla guida del dicastero della Dottrina della Fede, fu promulgata la Traditionis Custodes che, di fatto, cancellava le riforme di Benedetto XVI, e si fecero ancora più dure le accuse di “indietrismo” contro coloro che il Papa considerava come degli ostacoli alle riforme. Forse Papa Francesco ha sofferto la presenza del Papa emerito, sebbene non potesse fare a meno di considerarlo, tanto da portargli in visita i cardinali appena creati dopo ogni concistoro, finché Benedetto XVI è rimasto in vita. E sicuramente Papa Francesco non ha apprezzato come la presenza del Papa emerito fosse una spina nel fianco. Non tanto per le questioni sedevacantiste che lasciano il tempo che trovano – Benedetto XVI ha sempre riconosciuto l’autorità di Papa Francesco – quanto piuttosto per il fatto che, ad ogni dibattito, c’era chi faceva il confronto, e chi guardava a Benedetto XVI come un punto di riferimento. Il problema è stato che Papa Francesco non ha mai istituzionalizzato la figura del Papa emerito. La ha lasciato come una figura sospesa, pur affermando, in una delle sue prime interviste, che “non è una statua, ma ha un ruolo nella vita della Chiesa”. E solo che, nel momento in cui una figura del genere non è nemmeno contemplata, ogni parola può essere male interpretata, ogni segno può essere male interpretato. Quando nel 2016, l’arcivescovo Georg Gaenswein, prefetto della Casa Pontificia e segretario particolare di Benedetto XVI, arrivò a parlare di “un ministero allargato” del pontificato, “con un membro attivo e con un membro contemplativo”, cominciò un equivoco che sarebbe stato destinato a durare. Gaenswein parlava in buonafede, cercava di dare un senso a quello che si vedeva, e forse giocava in lui anche l’amore e il rispetto che aveva per quello che lui considerava un maestro. Dichiarazioni del genere, però, non potevano non colpire a livello politico. Da allora, ogni volta che Benedetto XVI parlava, si creava una diatriba infinita. Addirittura, il teologo Andrea Grillo parlò della necessità di stabilire una sorta di “morte istituzionale” del Papa emerito. Papa Francesco allora cominciò a ridefinire la narrativa. Parlava di Benedetto XVI come colui che aveva dato il via alla lotta contro gli abusi, non mancava di riconoscergli dei meriti, e soprattutto gli riconosceva il merito di aver rinunciato, e di essere un Papa davvero moderno, mentre prima un po’ ne minimizzava la figura, descrivendolo come “un nonno saggio” che viveva in Vaticano. Poi, dopo la morte del Papa emerito,  Francesco ha scritto questo libro, El Sucesor, con il giornalista Javier Martinez Brocal, in cui tratteggiava una relazione “intensa”, uno scambio continuo sui grandi temi, durante il quale il Papa emerito “allargava sempre le prospettiva”, permettendogli di fare buone scelte. Probabilmente, però, questa descrizione era esagerata.  Benedetto XVI aveva sempre mostrato umiltà e reverenza, e sembra incredibile che si permettesse di sollevare problemi. Di certo, non si è tirato indietro quando Francesco ha chiesto consigli. L'arcivescovo Gaenswein, segretario di Benedetto XVI, ha pubblicato nel suo libro Nient’altro che la verità una lettera di commenti alla prima intervista con Papa Francesco, concessa a Civiltà Cattolica. Ma era perché Papa Francesco aveva chiesto un parere. Quando Benedetto XVI parlava (è successo alcune volte in pubblico) o pubblicava qualche testo, ne informava immediatamente il successore perché non voleva mai che le sue parole fossero fraintese o considerate in conflitto con quelle di Papa Francesco. E così si deve tornare al funerale di Benedetto XVI, perché quei segni dicono qualcosa. La salma portata in San Pietro all'alba, al buio, con un pick-up; l'arrivo della salma sul sagrato durante il rosario; l'omelia del Papa, quasi senza alcun riferimento al Papa emerito; Francesco che non si recò nemmeno alla tomba nelle Grotte Vaticane per gli ultimi riti funebri; le delegazioni diplomatiche messe in grande difficoltà dalle richieste, tra cui quella di vestirsi in modo informale. Benedetto XVI non fu trattato come un Papa emerito né tantomeno come un membro a sé stante della cerchia ristretta del Papa regnante, composta per lo più da cardinali. Fu trattato come un personaggio unico ma ordinario. Questo testimonia una certa sofferenza che Papa Francesco ha vissuto nei confronti del papa emerito. Ma Benedetto XVI è stato un vero sostegno quando era in vita. Da morto, è ancora amato. Papa Francesco non può fare a meno di riconoscere la straordinaria fede del suo predecessore. Di fatto, però, il rapporto non era così stretto come si è voluto far pensare. Benedetto XVI era, comunque, un sostegno al pontificato di Francesco. Lui non voleva che si attaccasse il Papa in carica. La sua presenza era sintomo di equilibrio e di mediazione. Con la sua morte, tutto è cambiato. Anche il pontificato di Francesco. (Foto Ansa) ABBONATI ORA ALLA RIVISTA!

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