Ieri, intorno alle 19:30, la piazza del palazzo Borbone si è progressivamente riempita; c'erano circa 400 persone davanti alla sede dell'Assemblea nazionale, convenute per ostacolare l'approvazione del progetto di legge sull'eutanasia. Strumento di protesta? La recita del Rosario. Lo riferisce un partecipante: a guidare la recita della preghiera mariana per eccellenza (e arma alla quale la stessa Vergine ha affidato grandi poteri contro ogni sorta di male) padre Pagés. E la mobilitazione prosegue anche nella giornata odierna, è infatti prevista per oggi alle 14:30 la votazione dopo la fase di dibattito.
In ballo ci sono due testi di legge, uno che ha lo scopo di generalizzare l'accesso alle cure palliative e uno che autorizza l'aiuto attivo al suicidio. Al solito il tema è la libertà di scelta, l'autodeterminazione, l'insostenibilità della sofferenza. Tra chi si oppone alla legge, unendosi alla protesta dei cattolici, c'è anche un intellettuale ateo che riconosce i grandi, enormi rischi di una legge simile, soprattutto sul tema libertà di scelta. Che libertà di scelta potranno avere persone che si sentono un peso, che sanno di costare ai propri cari e alla società? Non si sentiranno piuttosto spinte, più o meno dolcemente, ad autoeliminarsi?
Alain Minc, intervistato da Le Figaro, dichiara infatti: «Sono convinto che il diritto a morire che alcuni parlamentari stanno cercando di far adottare diventerà presto un dovere di morire per la maggioranza. Questa legge è fatta per Saint-Germain-des-Prés, per le persone istruite, padrone del proprio destino e del proprio intelletto. Persone che non hanno problemi materiali, che leggono i giornali e fanno libere scelte personali. (...) Ci saranno persone che penseranno di fare un favore ai propri cari, soprattutto se provengono da contesti svantaggiati, chiedendo che la loro morte venga accelerata. E questo è ovviamente legato alle condizioni materiali. Il pericolo è reale. Ciò mi rende molto critico su questo argomento.» Non ha bisogno di assumere la visione della fede, cosa che gli si augura di tutto cuore, per riconoscere gli evidenti rischi, ma di più ancora il disegno intenzionale delle élites massoniche dietro questa legge.
«Alcuni sostengono che l'adozione di una legge del genere costituirebbe un punto di svolta antropologico. È questa la tua opinione? Assolutamente. Penso che apriremmo il vaso di Pandora. E, come sempre, ci sarà un progressivo ampliamento delle posizioni, sempre più permissività. Per i medici questa diventerà una licenza di uccidere. Il dibattito parlamentare dimostra che gli ostacoli sono caduti quasi uno dopo l'altro. L'ultima formulazione, che dovrebbe essere votata il 27 maggio, mi sembra un chiaro diritto di recesso. È un ingranaggio.
Ti definisci ateo, ma in questo caso ti allinei alla posizione dei credenti. Ti saresti convertito?
Affatto.(...) La Massoneria è un attore dichiarato in questa lotta, esplicitamente al timone. Ero favorevole al matrimonio per tutti, e mi sorprendeva che questa vecchia pratica coniugale, considerata obsoleta, attraesse gli omosessuali. Si può essere contrari alla legge sul "suicidio assistito" per ragioni che non hanno nulla a che vedere con l'etica religiosa, come nel mio caso. Sono un sostenitore dell'equità e dell'uguaglianza di fronte alla morte, indipendentemente dalla condizione economica».
Oggi alle 15 è prevista un'altra veglia di preghiera davanti alla sede dell'Assemblea, proprio durante le operazioni di voto. Le previsioni sugli esiti dicono che il testo verrà facilmente approvato nel ramo legislativo inferiore del Parlamento francese, ma probabilmente, nel passaggio al Senato, incontrerà resistenza a suon di emendamenti presso la maggioranza conservatrice. Giova di sicuro ricordare come la preghiera non sia il talismano degli sciocchi o l'azzardo dei disperati: è piuttosto l'arma più efficace nell'ordine spirituale per contrastare l'origine da cui questi mali scaturiscono. La sorgiva infatti non è nel parlamento francese, ma nei cuori degli uomini che, lì come altrove, si lasciano sedurre dal male. (Fonte foto: Imagoeconomica)
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